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San Berillo, non basta convocare un Consiglio comunale straordinario

08-09-2020 07:00

Antonio Arcoria

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San Berillo, non basta convocare un Consiglio comunale straordinario

Che San Berillo e il Corso Sicilia siano nell’incuria generale da tempo questo lo sapevamo già: bisogna essere proprio degli incapaci per tenerli così...

Che San Berillo e il Corso Sicilia siano nell’incuria generale da tempo questo lo sapevamo già. A dire il vero il discorso andrebbe ampliato a tutto il centro storico catanese.
Dopo la seduta straordinaria del consiglio comunale molti restano i dubbi e poche le proposte realmente fattibili. 
Così mi chiedo se questa, come molte altre sedute straordinarie passate su San Berillo, non sia stata solo una passerella per molti dei consiglieri comunali presenti.

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La seduta si apre con l’intervento del consigliere Salvatore Peci, primo firmatario, che apre il dibattito ricordando quale fosse originariamente l’illustre ruolo ricoperto da questa centralissima zona della città. “Un luogo di vita dedito a piccole botteghe di commercianti e artigiani.”
“Ad oggi, invece, la situazione è ben diversa e sotto gli occhi di tutti. Il principale problema che affligge la macro area in questione è proprio la carenza delle attività basilari. Molte attività chiudono e i commercianti son costretti a “scappar via”.”
Per il consigliere vi è l’esigenza di una visione d’insieme che interessi tutto il centro della città. Una soluzione individuata dallo stesso è quella di riqualificare questa macro area consegnandola alla movida in modo da creare una sorta di “area divertimento” per la città.
Conclude Peci “Paradossalmente un quartiere centralissimo come San Berillo è diventato un quartiere periferico della città.”
 

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Il secondo intervento della seduta è ad opera di Luca Sangiorgio che accoglie la richiesta di Peci e afferma che è una richiesta che non deve passare inosservata.

Peccato poi che l’intervento del consigliere piuttosto che apportare proposte valide di rilancio del territorio si sia tramutato nei soliti slogan nazionalisti tanto in voga ai giorni nostri.

Citando testuali parole: “Le notizie di cronaca riportano di turisti aggrediti, prostituzione e spaccio ad opera di extracomunitari irregolari dediti ad attività illecite”.

Continua il consigliere: “Io sono figlio di questa terra e di questa nazione. Se sono un clandestino irregolare devo rispettare le regole, non “militarizzare” un territorio. In Italia ci sono delle regole e quando queste persone commettono un errore vanno prese e rispedite ai loro paesi. A San Berillo sta passando la concezione che ognuno può fare quel che vuole restando impunito, anzi se si prova a denunciare queste attività illecite da parte di un immigrato si passa pure per razzista.”

Verissimo che prostituzione e la presenza di persone (di qualunque etnia) che bivaccano in zona sono uno dei principali problemi del centro storico a Catania. Ma questo è da sempre sulla bocca di tutti, e non è certo ghettizzando un etnia o una categoria di persone che si risolverà il problema. A questo punto, purtroppo, mi chiedo quale sia stata l’utilità dell’intervento del consigliere avendo risposto ad una problematica locale con degli slogan che guardano alla politica nazionale.

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A continuare la seduta l’ex candidato sindaco del Movimento cinque stelle, oggi al gruppo misto, Giovanni Grasso, che prende le distanze dall’intervento precedente del collega affermando subito: “Non voglio partecipare a questa visione “raziale”. Non solo sono i neri i balordi a commettere reati al centro storico. Si veda Castello Ursino e altri quartieri a rischio.”
L’intervento del consigliere continua: “il problema maggiore sia quello dell’ordine pubblico, che è ben più grande rispetto a quello di neri e prostituzione. Le soluzioni da adottare sono istituire una ”task force” che segnali i problemi del centro storico e li risolva in collaborazione tra forze dell’ordine, istituzioni e consiglio comunale.
In conclusione afferma che: “Se Catania vuole davvero aprirsi al turismo l’ordine pubblico è il primo punto.

A seguire gli interventi del consigliere Orazio Grasso che finalmente pone l’attenzione sul problema dei parcheggi selvaggi e sottolinea la necessità di installare telecamere e dispositivi di sorveglianza, e del consigliere Sebastiano Anastasi che puntualizza l’importanza di una nuova visione urbanistica del corso Sicilia.

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Da attenzionare sicuramente l’intervento del consigliere Giuseppe Gelsomino che, dopo aver presentato un documento ai vari assessori presenti in giunta nel quale riportava le proposte elettorali fatte per San Berillo dall’attuale amministrazione, aggiunge: “Nemmeno una eseguita. Ad oggi non avete concluso nulla! Dovete ammettere che siete incapaci.
Il problema al centro storico è la vostra non voglia di fare, non neri e prostitute.”
Una delle soluzioni individuate dal consigliere Gelsomino sarebbe la realizzazione di un grande parcheggio che consentirebbe la riduzione dei parcheggi selvaggi e, a suo dire, la riqualificazione dell’area interessata

Prosegue il consigliere Manfredi Zammataro proponendo di battere i pugni con Roma e il Ministero dell’Interno in modo da ampliare il numero di forze dell’ordine presenti sul territorio. Istallare un sistema di videosorveglianza e aprire un tavolo tecnico permanente che individui progetti e investimenti dediti alla riqualificazione dell’area.
Concludono la seduta i consiglieri Lanfranco Zappalà e Daniele Bottino che pone l’attenzione oltre che sui problemi notturni della zona anche sull’abusivismo giornaliero.
In risposta ai vari consiglieri, la seduta si conclude definitivamente con l’intervento dell’assessore Trantino Enrico e quello dell’assessore con delega all’ambiente, ecologia e sicurezza Cantarella Fabio che pone l’attenzione sulle varie iniziative svolte da questa amministrazione nonostante il dissesto e tutte le vicende giudiziarie degli ultimi mesi.
Tra le quali, cita l’assessore, la riqualificazione di piazza Grenoble. La presenza costante di una pattuglia della polizia municipale nell’incrocio adiacente la piazza. Il rifacimento della segnaletica e la probabile assunzione di trenta nuovi vigili urbani.

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Dopo aver ascoltato i vari consiglieri e gli assessori è palese che le problematiche emerse siano ben note a tutta la città da decenni.
Davvero poche le proposte reali e fattibili.
Questa lotta la si  vuole davvero combattere e vincere a discapito dell’antistato, del degrado e dell’incuria? 
Oppure, come è accaduto alle precedenti amministrazioni, è solo uno dei temi all’ordine del giorno tra i tanti su cui fare fuffa?

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