
Si tratta di beni mobili, immobili e somme di denaro, individuati dalla Dia dopo gli accertamenti patrimoniali e riconducibili direttamente o indirettamente a Mario Carmelo Cambria, classe 1986, esponente di spicco del clan mafioso “Cappello-Bonaccorsi”. Molti erano intestati in modo fittizio alla moglie, Antonella Ranno, in particolare, un’abitazione, un garage, un’autovettura e somme di denaro cointestate, per un valore complessivo stimato in circa 300mila di euro Cambria vanta una serie di precedenti giudiziari per reati in materia di sostanze stupefacenti, con l’aggravante del metodo mafioso e furto. E' figlio di Andrea, soggetto legato al clan mafioso etneo “Cappello”, nei confronti del quale già nell’ottobre 2017 la D.I.A. di Catania aveva eseguito il sequestro di autoveicoli e somme di denaro per un valore di circa 200mila euro. Mario Cambria a sua volta, era stato arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio, nell’ambito dell’Operazione di Polizia “Family”, con il padre e altri sette soggetti, tutti ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti, con l'aggravante di aver agevolato il clan mafioso etneo Cappello – Bonaccorsi. Dalle indagini, Andrea Cambria risultava essere a capo dell'associazione, che recuperava gli stupefacenti in Campania e Calabria. Gli accertamenti patrimoniali specifici svolti dalla D.I.A. nei confronti di Mario Carmelo Cambria, estesi anche alla sua famiglia, hanno accertato la sproporzione rilevante tra i redditi dichiarati, in base all’attività svolta, e gli arricchimenti patrimoniali.