
L'uomo, Mohamed Kamel Nasr, classe 1998, di nazionalità egiziana, non aveva legami con ambienti catanesi, ma era collegato a soggetti libici facenti parte di un'organizzazione nordafricana. Aveva vissuto per un lungo periodo di tempo nella "connection house" di Sabrata, luogo di attesa per i migranti che aspettano la traversata. Divenuto persona di fiducia, da potenziale trasportato è diventato trasportatore e parte integrante dell'organizzazione L'uomo, attualmente in carcere a “Piazza Lanza”, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è indiziato del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in relazione allo sbarco di 389 migranti partiti dalle coste libiche e giunti al Porto di Catania sabato 2 settembre a bordo della nave della Guardia Costiera “CP 940 Luigi Dattilo”. L'egiziano è stato indicato dagli stessi migranti trasportati, come soggetto conducente dell’imbarcazione in vetroresina sulla quale viaggiavano 22 persone, e che faceva parte della piccola flotta di 5 barchette, che portavano i clandestini. Decisiva è stata dunque la collaborazione prestata dai naufraghi che, nonostante la rischiosa traversata, hanno fornito convergenti dichiarazioni sul ruolo rivestito da Nasr, e altrettanto rilevante è risultata la minuziosa ricostruzione dei fatti formulata dall’equipaggio della nave della Guardia Costiera. I migranti giunti a Catania, avevano pagato il viaggio e attendevano da tempo sulle coste libiche, che le condizioni meteo fossero favorevoli alla traversata. Dopo le procedure di identificazione, sono poi stati smistati nei vari centri di accoglienza, in alcuni casi interi nuclei familiari, con l'eccezione di alcuni soggetti, per cui è stato emesso decreto di espulsione. Dieci soggetti sono stati inoltre denunciati a piede libero (2 cittadini maliani, 3 egiziani e 5 marocchini) per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.