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Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

Il prefetto Federico minaccia SUDPRESS e SUDPRESS risponde

26-06-2017 20:56

Pierluigi Di Rosa

Cronaca,

Il prefetto Federico minaccia SUDPRESS e SUDPRESS risponde

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Abbiamo pubblicato nei giorni scorsi notizie che riteniamo di assoluta rilevanza pubblica riguardanti un incarico ricevuto dalla figlia (appena laureata a 31 anni in medicina) dell'allora prefetto di Catania presso il pronto soccorso dell'aeroporto gestito senza appalto dalla Croce Rossa di Catania. Lo abbiamo fatto nella maniera più continente possibile, peraltro dopo averne verificato la fondatezza personalmente con la stessa Sua Eccellenza Maria Guia Federico presso la sede della prefettura alla presenza dell'allora suo Capo di Gabinetto dr.ssa Licia Messina: più precisi e scrupolosi di così non si poteva essere! Adesso riceviamo e pubblichiamo nota di minaccia di azioni legali da parte dell'avvocato difensore dell'attuale prefetto di Campobasso e della figlia dr.ssa Chiara Ruffolo.


"Formulo la presente in nome e per conto della Dott.ssa Maria Guia Federico e della Dott.ssa Chiara Ruffolo per contestare quanto segue.Mi rappresentano le mie assistite, rammostrandomi la documentazione inerente, come siano apparsi sulla pagina online Sudpress di Catania articoli in data 20.06.2017 e 23.06.2017 contenenti indicazioni gravemente diffamatorie della reputazione e professionalità delle stesse.Tali articoli, peraltro, contengono informazioni non corrispondenti assolutamente a realtà, con grave violazione del dovere dell'editore e del giornalista di verificare, prima della pubblicazione, la veridicità dei fatti che vengono riportati.Con la presente sono pertanto a richiedere l'immediata rimozione delle parti degli articoli afferenti alle mie clienti.Riservandomi ogni azione di carattere civile e penale per la tutela delle mie assistite.Sono inoltre a richiederVi il risarcimento dei danni tutti come subiti e subendi dalle mie clienti che verranno quantificati nel proseguo.Distinti saluti"Avv. Giuseppe Della Casa

"Gentile avvocato,


sono spiacente non poter aderire alla Sua richiesta atteso che


non contiene alcun elemento utile a confutare quanto narrato

in termini del tutto continenti e veritieri nel corpo degli articoli cui si fa rimerimento.


Respingo con assoluta decisione la minaccia

di azioni legali nei confronti della quale mi riservo io ogni azione, anche pubblica, a tutela del diritto di informazione costituzionalmente garantito,


con l'aggravante che tale minaccia ci perviene in rappresentanza di un alto funzionario dello Stato.

Ad abudantiam, in ordine allo scrupolo adottato dallo scrivente nella redazione degli articoli, Sua Eccellenza Federico Le avrà certamente riferito che,


proprio per verificarne la fondatezza e per rispetto verso l'Istituzione

, in aggiunta alla documentazione in nostro possesso,


il sottoscritto ha personalmente incontrato il prefetto di Catania presso la sede di Palazzo Minoriti, alla presenza del suo Capo di Gabinetto dr.ssa Licia Messina

, proprio per informarla della segnalazione ricevuta che ritenevamo di pubblica rilevanza in ordine ad un incarico di questa natura da parte di un'associazione sottoposta al controllo della stessa prefettura.


All'epoca dei fatti non eravamo ancora a conoscenza che la dr.ssa Ruffolo fosse appena laureata a 31 anni e non ancora specializzata.


L'incarico alla figlia non venne in alcun modo negato da Sua Eccellenza ma solo giustificato con la motivazione che "da qualche parte doveva pur lavorare e non ci vedeva nulla di male."

La convinzione del giornale, che ribadisco, è che i figli di rappresentanti dell'Autorità dello Stato il lavoro possano e debbano cercarselo in ambiti che non coinvolgano neanche lontanamente le pubbliche funzioni dei genitori.


Sembra un principio alquanto elementare

e quando ciò non accade diviene sic et simpliciter di pubblica rilevanza, degno di essere dato come notizia alla pubblica opinione alla quale


un pubblico funzionario dovrebbe dare spiegazioni, se ci sono, e non tentare intimidazioni attraverso insopportabili minacce.

Deve quindi ritenersi


per noi prioritario difendere con ogni mezzo il nostro dovere di portare a conoscenza dei lettori le notizie di cui veniamo in possesso, soprattutto quando riguardano comportamenti di chi detiene pubblici poteri

, comprese mail come questa e tutte le iniziative che seguiranno che non possono che essere intese come un tentativo intollerabile di limitare la libertà di stampa.


Pertanto, ci si riserva ogni azione in tutte le sedi competenti, compresa la pubblicazione di questa corrispondenza e la trasmissione per conoscenza al signor Ministro degli Interni per le valutazioni di conseguenza."


Con i migliori saluti


Pierluigi Di Rosa


Rappresentante Legale


Editori Indipendenti srl


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