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Due casi di scabbia a San Pietro Clarenza: genitori nel panico, la scuola chiede profilassi all'Asp

01-12-2016 11:31

Michela Petrina

Cronaca, Immigrati, san pietro clarenza, scuola, cpa caltagirone,

Due casi di scabbia a San Pietro Clarenza: genitori nel panico, la scuola chiede profilassi all'Asp

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Due casi di scabbia, una infezione della pelle molto contagiosa, sono stati registrati nei giorni scorsi tra gli alunni dell'istituto scolastico comprensivo statale "E. Vittorini" di San Pietro Clarenza. 



Sembra che immediatamente si sia scatenato il panico tra i genitori degli altri alunni della scuola e che questi abbiano anche minacciato di non inviare più i loro figli a seguire le lezioni se non smetteranno i corsi di alfabetizzazione che si svolgono nel pomeriggio, nello stesso istituto, a favore di gruppi di immigrati.



Un caso grave, che sfiora il razzismo e che ha spinto la dirigente scolastica Angela Fiscella ad inviare, stamattina stesso, una richiesta all'Asp 3 di Catania per un "incontro formale" volto a  "fornire informazioni mediche di profilassi e/o di prevenzione medica, da mettere in atto al fine di rassicurare la popolazione scolastica e garantire la serenità dei genitori".



La riunione con il direttore del servzio di epidemiologia dell'Asp si terrà giorno 7, mercoledì prossimo, nell'aula multifunzionale del plesso di via Dusmet. La scuola, come si legge nel sito web dell'istituto, ha invitato a partecipare i genitori del plesso di scuola dell'infanzia di Belvedere, della sezione L di via Dusmet, e i rappresentanti di classe dei plessi di San Pietro Clarenza e Camporotondo.



In questi giorni ci sono state varie riunioni con i genitori allarmati, in cui sono stati prodotti i certificati medici da parte del dermatologo ma come si sa, la tensione in questi casi cresce e non solo tra i genitori.



Dalla riunione con l'Ufficiale Sanitario, lunedì scorso, erano emerse rassicurazioni sul fatto che, è scritto, "non occorre fare NULLA a livello di disinfestazione perché la scabbia è una malattia che si trasmette non con il semplice contatto ma solo con lunghi contatti “Pelle –Pelle” e non si annida nell’ambiente. Che lo stesso bimbo/bimba al contrario delle altre malattie infettive, dal momento che ha intrapreso il trattamento farmacologico, può frequentare sia la scuola che tutti gli altri luoghi pubblici. La  profilassi per chi ha contratto la scabbia deve essere fatta in ambito domestico racchiudendo il materasso in un cellofan ed esponendolo al sole per tre giorni, in modo che le eventuali larve  escono e muoiono, cosi come pure i maglioni di lana, ed evitare di utilizzare le stesse asciugamani con altri componenti. Mentre gli indumenti intimi devono essere lavati a 90 gradi". 



Dalla scuola, che abbiamo contattato stamattina, ci è stato risposto che al momento "nessuno è disponibile a parlare".


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