


E’ stato il giorno di Virginia Raggi a Palermo, dove si è appena conclusa la kermesse nazionale M5S. La sindaca di Roma a colloquio per un'ora e mezza con Grillo e Casaleggio. "Su giunta decido con assessori e consiglieri". Al suo arrivo al Foro Italico è stata assalita dai giornalisti che sono stati spinti e insultati da alcuni militanti. Il M5S all'Ars prende le distanze. Collegamento con Assange: "Avete sbaragliato la stampa corrotta grazie a Beppe. Vostro esempio mi conforta" E’ stato il giorno di Virginia Raggia a Palermo, dove si è da poco chiusa Italia 5 Stelle, la terza kermesse nazionale del M5S. Prima di raggiungere il Foro Italico, la sindaca di Roma ha incontrato Grillo e Casaleggio all’Hotel Posta. Un colloquio di quasi un'ora e mezzo. Lasciando l’albergo, la Raggi ha detto: "Finalmente ci riuniamo dopo un anno, tutti insieme. Per noi è importante ritrovarci, raccontare delle belle esperienze". Ai giornalisti che le chiedevano se durante il colloquio con Grillo e Casaleggio si sia discusso delle questioni della giunta capitolina la sindaca ha replicato: "Sui nomi mi confronto con assessori e consiglieri. I problemi di Roma li stiamo risolvendo, c'è una giunta che è al lavoro e a breve uscirà una sezione anche informativa del tipo 'lavori in corso". Sul nome del nuovo assessore al Bilancio, la Raggi non si è sbottonata: “Lo dirò presto". DI MAIO, POSSIAMO VINCERE A PALERMO E ALLA REGIONE - Tra i protagonisti più acclamati della mattinata il vice presidente della Camera Luigi Di Maio che ha rinnovato la sfida dei Cinque Stelle lanciata da Catania una settimana fa per le Comunali di Palermo, le Regionali siciliane del 2017 e le Politiche del 2018. "Alla Regione ce la possiamo fare e anche a Palermo, nonostante abbiano cambiato la legge elettorale per provare a escluderci. Adesso si vince con il 40 per cento, invece del 51 per cento come in tutti i paesi civili. Hanno fatto una legge per provare a sabotarci. Ma come ho detto a Renzi, è inutile cambiare le leggi elettorali per vincere. Il problema è il Pd che ha perso la fiducia della gente. La Sicilia potrà essere la prima regione 5 Stelle, a quel punto saremo pronti per la guida del Paese”, ha aggiunto Di Maio. Il vicepresidente della Camera ha anche commentato anche l'annuncio di Grillo che ieri ha detto di essere tornato e che farà il capo politico del M5S. “Io ci sono tempo a pieno” ha detto il vicepresidente della Camera sottolineando che “non è cambiato niente: Beppe Grillo è sul campo, ci darà una mano ancora di più, e io sono contento. Davide continua a gestire i nostri sistemi operativi, noi siamo quelli che stanno in parlamento e si occupano dei problemi dei cittadini ogni giorno. Non c'è nessun colpo di scena", ha concluso. INSULTI A GIORNALISTI, M5S ALL'ARS PRENDE LE DISTANZE - "Apprendiamo dagli organi di stampa - scrivono in una nota i parlamentari regionali M5S all'Ars - che alcuni giornalisti, cui và la nostra solidarietà, sarebbero stati insultati e strattonati da taluni isolati individui, nel tentativo di avvicinare alcuni portavoce del nostro movimento", "Il gruppo del M5S all'Assemblea Regionale Siciliana - prosegue la nota - prende le distanze da i colpevoli di tali gesta, soggetti che nulla hanno a che vedere coi principi e gli ideali del Movimento e con lo spirito pacifico delle nostre manifestazioni, come Italia 5 Stelle, prova ne sia la presenza di migliaia di famiglie che stanno partecipando alla festa del Foro Italico". La sindaca ha poi preso di mira il presidente del Consiglio. “E’ proprio il premier ad attaccarci. Proprio Renzi che non ha rottamato nessuno. Lui siede al tavolo con i Malagò, i Berlusconi, i Verdini. Sono i suoi amici, ci fa le leggi. Ecco con chi governa. Ecco perché quando abbiamo detto no con forza alle Olimpiadi hanno tremato. Adesso tremano per il No al referendum, perché il loro tempo è arrivato e sanno che devono tornare a casa. Noi andiamo avanti, non c’è pericolo. Mi dite sempre di non mollare e io non mollo, ma anche voi non dovete mollare. Abbiamo iniziato piano, abbiamo preso due città come Torino e Roma, ora tocca a Palermo e alla Sicilia, poi all’Italia. Il futuro è nelle nostre mani", ha concluso la Raggi più volte interrotta dal grido "onestà, onestà". GRILLO SI COLLEGA CON ASSANGE E CHIUDE LA KERMESSE - La kermesse è stata chiusa dall’intervento di Grillo. “Oggi abbiamo consacrato che siamo dei falliti, che è una meraviglia, siamo i perdenti giusti. Essere pessimisti è bellissimo, dire di 'no' è la più alta poesia della politica”, ha esordito il leader del M5S tornando poi a quanto detto ieri dal palco del Foro Italico. "Io non sono il capo politico, vorrei che oggi mi chiamaste l’elevato. Non vorrei che vi fidaste molto di me, dico tutto e il contrario di tutto". Poi il leader M5S ha attaccato la stampa. "I nostri giornalisti sono quelli che fanno paginate sulla nostra Virginia Raggi che ha la cellulite, che ha i peli sulle gambe. Questi sono i nostri giornalisti, questo è il nostro giornalismo medio di oggi". Grillo si è poi collegato in diretta video con Julian Assange, che è stato accolto da un lungo applauso. Il giornalista cofondatore del sito Wikileaks, da sei anni agli arresti domiciliari nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, si è detto fiero dei Cinque Stelle. "Sono detenuto da sei anni, una ragazza è stata messa in prigione e condannata a 35 anni. Sono in una situazione difficile ma il vostro esempio mi dà conforto e mi dà una grande speranza. Siete riusciti a sbaragliare la stampa corrotta, e questo è avvenuto grazie alla guida di Beppe. Anche in Inghilterra ci sono persone che stanno facendo qualcosa del genere, penso per esempio a Corbjin”, ha spiegato Assange sottolineando di essere “detenuto illegalmente da ben 6 anni ma il vostro esempio dall'Italia mi dà conforto”. "Non esiste l'impossibile. Come l'aereo solare. Il 20 giugno c'erano due cose che sembravano impossibili: volare senza energia e che il Movimento potesse vincere le elezioni a Roma. Più voliamo in alto e più quelli che non ci seguono ci sembreranno più piccoli”, le parole finali di Grillo che ha poi cantato un pezzo blues dedicato alla Sicilia e ai siciliani.


