
A due giorni dalla kermesse dei 5 Stelle che ha richiamato migliaia di persone in piazza Università vi raccontiamo come lavorano gli attivisti dei due meetup cittadini di via Ipogeo e piazza Della Guardia. A 48 ore dalla kermesse dei M5S che ha richiamato migliaia di persone in piazza Università vi raccontiamo come lavorano gli attivisti dei due meetup cittadini, "cuore" organizzativo della manifestazione. Le attività che vengono discusse prima sul web e poi nelle due sedi di via Ipogeo e piazza della Guardia, sono state illustrate in dieci stand tematici: Catania, scuola pubblica, università, ambiente, sanità, fondi strutturali europei, riforma bancaria, referendum costituzionale della giustizia, reddito di cittadinanza e microcredito. Il gazebo più affollato quello di “Catania città metropolitana e hinterland” preso letteralmente d'assalto da centinaia di cittadini che hanno firmato la petizione popolare per chiedere le dimissioni del sindaco Bianco. "I meetup sono punti di incontro tra attivisti e cittadini per affrontare i problemi della città elaborando progetti e proposte", Mario Pastura, attivista del movimento sottolineando che "per Catania ne occorrerebbero di più". Racconta l'attivista Mario Pastura. Ma come agiscono concretamente i 5 stelle sul territorio? Come sono organizzati? Cosa rappresentano esattamente i meetup per i catanesi? Dalle parole degli attivisti emerge che si tratta di veri e propri punti di riferimento e di scambio di idee tra gli attivisti e i cittadini, dove l’obiettivo è trovare la strada migliore per risolvere un determinato problema della città.




I meetup sono un ponte tra i cittadini e l’amministrazione comunale, che si contraddistingue per una perenne sordità e mancanza di comunicazione. Secondo l’attivista grillino “A Catania ci sarebbe bisogno di più meetup, due non bastano. Le sedi sono diverse, ma non c’è una gerarchia ne una struttura, siamo tutti uguali e uniti per uno stesso obiettivo. Nelle nostre assemblee elaboriamo idee per la città sulla base delle segnalazioni dei cittadini. Dai grandi problemi ai piccoli disservizi: edifici pericolanti, strade in dissesto, servizi pubblici che non funzionano e purtroppo molto altro ancora”. “Quando un problema è di particolare urgenza si creano dei tavoli di lavoro. Dati e documenti vengono raccolti in una relazione che viene affidata ai nostri portavoce all'Ars che hanno il compito di portare nelle sedi istituzionali la questione". L'inchiesta sulla presunta Gettonopoli al Comune nasce proprio dal lavoro dei due meetup cittadini: "Abbiamo raccolto i dati che abbiamo reso pubblici in una conferenza - racconta ancora Pastura - ci siamo accorti che i consiglieri andavano a lavorare per cinque minuti quando per legge dovrebbero garantire almeno mezzora. E’ stata la magistratura stessa che si è rivolta a noi per avere i dati raccolti”. Tante le proposte ufficiali depositate dai 5 Stelle al Comune: la scelta degli scrutatori per le Europee tra i disoccupati anziché per sorteggio; la riqualificazione delle piazze cittadine; l'adozione del baratto amministrativo; suggerimenti per il testo del Regolamento unico dei Servizi Sociali; petizione popolare, con più di 600 firme, con proposte di modifica del Regolamento delle Commissioni consiliari permanenti che, solo nel 2014 hanno avuto un costo superiore al milione di euro; segnalazioni di alberi pericolosi; l'adozione di un regolamento per le affissioni; la pubblicazione nel sito del Comune i verbali delle Commissioni consiliari, così come prevede la legge sulla trasparenza; petizione contro il degrado del centro storico cittadino; accesso agli atti sull’inquinamento delle acque marine catanesi; accesso agli atti sugli affitti degli immobili comunali. "Il problema è che l'attuale amministrazione è sorda, ecco perchè abbiamo deciso di promuovere la petizione popolare per mandare a casa il sindaco che ha ridotta allo sfascio la città". Gli attivisti 5 Stelle auspicano un maggiore coinvolgimento da parte dei cittadini. Non dovrebbero limitarsi a segnalare soltanto i problemi. Noi siamo semplici cittadini, da noi uno vale uno, ci piacerebbe che anche tanti altri cittadini come noi si impegnassero in prima persona. Finché saremo in pochi ad interfacciarci con l’amministrazione comunale, facendo da “portavoce”, non cambierà molto". Un esempio di coinvolgimento attivo della cittadinanza, ricorda Pastura è il caso Vaccarizzo: “I residenti ci hanno contattato per segnalarci i problemi derivanti dal vicino impianto di biostabilizzazione. A quel punto noi abbiamo fatto nascere il Comitato Cittadino che ora porta avanti la battaglia contro le esalazioni tossiche della zona, causate dall'impianto. Il movimento ha come primo obiettivo il cambiamento della città, quindi è cambiamento tutto ciò che si allontana dal passato anche nel modo di rapportarsi alla città e agli enti locali”.