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Orti urbani fantasma, silenzio assoluto dopo il colpo di zappa inaugurale di Bianco

17-09-2016 02:34

Serena Di Stefano

librino, Cobas/Codir, zia lisa, lavoratori in nero, d'anna sindaco, prova di italiano, maresciallo salvo mirarchi, carabinieri marsala,


Con l'ennesima passerella, questa volta di ambientazione bucolica, il sindaco di Catania ha inaugurato gli orti urbani a Librino. Armato di zappa e simpatia ha consegnato 7 dei 10 lotti previsti a famiglie, condomini e associazioni per sottrarre al degrado i terreni comunali abbandonati. Ma dopo la cerimonia, che fine hanno fatto?



Il progetto piace a tutti e sembra persino la manovra di un governo di centrosinistra. Anche se, a onor del vero, anche Mussolini istituì il cosiddetto "orticello di guerra". Etichette ideologiche o primogeniture a parte, torniamo a Librino. Orti sociali e didattici in un'area inutilizzata di circa tre ettari e mezzo per “la sola coltivazione biologica di ortaggi e frutta locali, senza ogm e rispettando la stagionalità”.



Lo scorso 9 agosto, il sindaco Enzo Bianco ha inaugurato con una "zappata di rappresentanza" i primi 7 dei 10 lotti di viale Castagnola. Un progetto pilota che vuole essere il simbolo del rispetto per l'ambiente, della lotta alla criminalità e dell'aiuto ai quartieri più difficili della città.



Ma dopo un mese dalla cerimonia di consegna, non c'è nessuna ombra del contratto che privati e associazioni dovranno firmare. Chi ha sentito gli assessori al ramo, Salvo Di Salvo e Rosario D’Agata, racconta di essere stato rimpallato di settimana in settimana.



"E' stata una consegna formale e informale. Formale perché ci hanno detto che possiamo già cominciare a coltivare e a produrre. Informale perché, in realtà, non abbiamo firmato nessun contratto", ha detto a SUD press Genny Mangiameli, referente dell'associazione assegnataria Amici di Villa Fazio.



"Avevano detto che la firma del contratto sarebbe avvenuta dopo Ferragosto, è metà settembre e ancora non ci hanno chiamato. Siamo in standby, un lotto privato ha già iniziato ma noi aspettiamo di leggere il contratto".



Quali sono i punti ancora da chiarire? "I terreni sembrano inferiori rispetto alle dimensioni previste dal bando. Secondo una nostra prima valutazione approssimativa, dovrebbero essere intorno ai 170-180 mq anziché 200 mq. Sono stati recintati ma con una divisione molto bassa, circa un metro e venti".



"L’Amministrazione ha già fornito ogni lotto di un punto acqua e luce. Non conosciamo ancora gli altri dettagli come, per esempio, il costo del canone annuo che comunque dovrebbe essere molto basso, intorno ai 20 euro, e il resto del regolamento".



Si deve ancora capire, infatti, se sarà previsto un percorso formativo o se ci saranno agevolazioni sull'attrezzatura, su piantine, bulbi, sementi, fertilizzanti naturali che, secondo gli operatori, potrebbero costare intorno ai 200-300 euro per lotto.



"So per certo che tutto ciò che produrremo non potrà essere venduto ma sarà solo a uso personale o dato in beneficenza. Per il resto delle informazioni e soprattutto per cominciare a lavorare, aspettiamo il contratto da un mese".


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