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Il pasticcio da 25 milioni del lodo UNICT-Kore di Enna: 4 indagati

29-11-2015 11:20

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Università,

Il pasticcio da 25 milioni del lodo UNICT-Kore di Enna: 4 indagati

Nomi eccellenti: tra gli indagati per corruzione in atti giudiziari Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Antitrust e candidato in queste ore alla Cor

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Nomi eccellenti: tra gli indagati per corruzione in atti giudiziari Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Antitrust e candidato in queste ore alla Corte costituzionale e l'ex Avvocato dello Stato Giuseppe Di Gesu, la cui figlia Viviana è giudice a Catania ed ex Sostituto Procuratore. La procura ha richiesto per due volte l'archiviazione ma il presidente dei GIP l'ha respinta ed aggravato l'ipotesi di reato



La vicenda è vecchia e si trascina almeno dal 2008. Quando aprì l'università privata Kore di Enna non aveva ancora propri docenti nè il know how necessario e stipulò una convenzione con l'Ateneo catanese che fornì i propri.



La Kore doveva ovviamente pagarne il corrispettivo, ma sorse un pesante contenzioso e l'Università di Catania arrivò a reclamare circa 25 milioni di crediti.



Per risolvere la questione al di fuori delle aule giudiziarie venne scelta la via dell'arbitrato, nominando tre arbitri, Giovanni Pitruzzella, scelto dalla Kore, il presidente del collegio, l’allora avvocato dello Stato Giuseppe Di Gesu e l'arbitro scelto dall’Università di Catania, Giuseppe Barone.



La decisione del collegio fu eclatante: a fronte di una cifra richiesta da parte dell’Università di Catania di 25 milioni di euro, il collegio arbitrale deliberò (a maggioranza) un risarcimento, definito espressamente "simbolico", di appena 100.000 euro.



A votare a favore  furono il presidente del collegio, allora Avvocato dello Stato Giuseppe Di Gesu e Giovanni Pitruzzella, arbitro scelto dalla Kore. Contro votò ovviamente il terzo arbitro scelto dall’Università di Catania, il prof.Giuseppe Barone.



Partirono ricorsi e denunce, anche penali.



A seguito di alcune di queste denunce, la procura di Catania aprì un'inchiesta. In particolare, un esposto segnalava che in coincidenza con l’avvio del lodo, la Kore di Enna aveva dato alla figlia di Di Gesu (l'altra figlia, Viviana, era sostituto procuratore proprio a Catania ed adesso giudice presso lo stesso tribunale), appena laureata e senza alcun titolo accademico, un importante incarico come docente di tre materie significative,: diritto internazionale, diritto pubblico e diritto privato.



Le indagini effettuate dalla Digos di Catania, accertarono che in effetti la figlia del presidente del collegio arbitrale Di Gesu era stata chiamata a far parte del corpo docente della Kore.



Nonostante questo evidente conflitto d'interessi e gli esiti decisamente opinabili del lodo, per oltre sei anni l'inchiesta (peraltro contro ignoti e con la più leggera ipotesi di reato di abuso d’ufficio) rimase praticamente bloccata. Anzi, interrotta da ben due richieste di archiviazione.



Ed è proprio in occasione, un paio di settimane fa, dell'ultima richiesta di archiviazione da parte della procura di Catania, che si apre un nuovo scenario dai possibili esiti clamorosi.



Il presidente dei GIP Nunzio Sarpietro non solo ha respinto la richiesta di archiviazione, ma  ha rinviato le carte in Procura con l’indicazione di procedere non per abuso d’ufficio ma per corruzione in atti giudiziari nei confronti di quattro persone: Di Gesu, Pitruzzella, l’allora presidente del Consorzio ennese universitario Giuseppe Petralia e Carlo Comandè, il legale che nel lodo arbitrale rappresentava la Kore ma che, nella sua qualità di avvocato dello studio legale Pitruzzella, aveva un rapporto particolarmente stretto con uno degli arbitri.



Insomma, un pasticcio totale. che forse stavolta verrà sottratto alle solite nebbie catanesi delle troppe archiviazioni ed assumerà finalmente la dignità del Pubblico Dibattimento, sede si spera possa prima o poi risultare effettivamente deputata a chiarire come i rappresentanti delle massime istituzioni hanno gestito, e di conseguenza ridotto, questa città. In ogni settore.



 


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