
Un vero e proprio disastro finanziario sembrerebbe presentarsi oggi davanti alle casse comunali di Giarre. Mancano infatti all'appello circa 5 milioni di euro di debiti che il Comune avrebbe riscontrato per fatture non pagate. La somma dovrebbe essere pagata, per la maggior parte, entro l'anno corrente
Come fanno 5 milioni di euro a sparire dal controllo dell'amministrazione e riapparire magicamente in Commissione Bilancio creando il panico trai i consiglieri comunali? Questa è la vera domanda alla quale il sindaco Russo e la sua Giunta dovrebbe rispondere per chiarire la propria posizione di fronte ai cittadini. Cosa succede a Giarre? Da dove vengono questi soldi? Perché non sono stati pagati a tempo debito?
Per provare a rispondere, dobbiamo fare come spesso è necessario, un passo indietro ed analizzare la situazione con chiarezza. Dopo il Piano di Riequilibrio predisposto dall'amministrazione Sodano, la nuova Giunta diretta dal sindaco Bonaccorsi da vita al "Salva Giarre", un altro piano di riequilibrio di durata decennale, dove in teoria sono previste tutte le spese ed i provvedimenti necessari per ripianare la situazione finanziaria delle casse comunali.
Ma, stando a quanto viene presentato oggi alla III Commissione Bilancio, sarebbero saltata fuori dal cilindro altre fatture non pagate, ovvero ulteriori debiti, non previsti e non inseriti nel piano di riequilibro che raggiungerebbero la clamorosa cifra di circa 5 milioni di euro. Il sindaco avrebbe dichiarato che questi soldi si riferivano ad anni pregressi al suo insediamento ma, a quanto pare, Ie fatture non pagate che si riferiscono a fine 2013 e al 2014 in piena vigenza della nuova amministrazione.
Di cosa si tratta? Oneri di perequazione urbanistica (quando si pone un vincolo su una determinata area), un contenzioso con la ATO Jonia ambiente, ma soprattutto forniture di energia elettrica da parte di Eni, ENEL Sole ed Edison.
Nel particolare, come riporta il Gazzettinonline: "Nella III Commissione Bilancio, Numeri inquietanti che fanno riflettere: 860 mila euro (chiusura rapporti tra Ato Joniambiente e Comune); circa 300 mila euro derivanti dalle ultime mensilità del 2013 per somme trattenute dal Comune e non pagate a titolo di penalità cui pare l’Ente non abbia dato più seguito; 1 milione e 100 mila euro fatture fornitura elettrica (Eni) anni 2011/2014; ulteriori 754 mila euro per fatture fornitura elettrica (Edison); 278 mila euro (fornitura Enel Sole) derivanti da quattro fatture del 2012 e undici fatture del 2013; 950 mila euro sono somme per indennizzo dei vincoli preordinati all’esproprio (2005-2014); circa 500 mila euro per differenze derivanti dalla fornitura del servizio idrico."
Nel Comune di Giarre la situazione potrebbe essere dunque drammatica se si considera che le tariffe per le forniture sono al massimo e le aliquote al massimo; come si troveranno dunque i 5 milioni di euro per ripianare questi debiti? Inizialmente qualcuno aveva detto che si trattava di "debiti fuori bilancio" e quindi spalmabili nei tre anni, ma - almeno per la maggior parte - non sembrerebbe prefigurarsi questa possibilità e si dovranno trovare le risorse nel corso dell’anno finanziario.
Insomma, non sembrerebbe esserci possibilità di risolvere la situazione e si teme dunque il dissesto, a meno che si faccia un miracolo. Per quest'ultima opzione però, non sembrerebbero esserci i presupposti, se si considera inoltre che il sindaco Bonaccorsi avrebbe dato mandato al segretario generale dott.ssa Rossana Manno di fare un’indagine interna. Il problema è che la dott.ssa Manno insieme ad un altro dirigente del Comune, l’arch. Russo, ha collaborato in prima persona con il sindaco stesso nella stesura del Piano di Riequilibrio.
La persona che deve indagare è la stessa che ha predisposto il piano, ovvero la stessa che avrebbe fatto l'azione preliminare di controllo dei conti. La dott.ssa Manno a capo delle indagini dovrebbe chiedere alla dott.ssa Manno che ha varato il Piano come mai queste spese non sono state allocate? Non si prefigura dunque un conflitto?