Di fronte ad una platea composta da autorità cittadine, magistrati e avvocati si è tenuta oggi l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2015 In un tribunale tirato a lucido per l'evento, la magistratura catanese ha tirato fuori i dati della sua attività nell'anno trascorso, facendo riferimento, soprattutto, alle tante problematiche che affliggono la quotidiana amministrazione della Giustizia. Tra gli accorsi, il sindaco Enzo Bianco, il vicesindaco Marco Consoli, il presidente del consiglio comunale Francesca Raciti, l'arcivescovo Monsignor Gristina, insieme alle altre presenze istituzionali. Il primo argomento trattato dal Presidente della Corte d'Appello del distretto catanese Alfio Scuto è stata la riforma sulla geografia giudiziaria in Sicilia, che ha portato all'accorpamento con contestuale chiusura di alcune sezioni distaccate. L'impegno di monitorizzazione dei carichi pendenti – 14.000 cause in civile e circa 4.500 in penale – ha permesso, però, di superare l'empasse dato dalla carenza di personale nei Tribunale, garantendo un “incremento del carico di lavoro”. Il successivo passaggio si è avuto, invece, sulla drammatica carenza di organico dei Tribunali “Allo stato attuale subiamo una scopertura d'organico che si attesta intorno al 10,98% per gli uffici giudicanti e che arriva, addirittura, al 22,34% per gli uffici requirenti. Un grido di dolore della Magistratura, così come lo ha definito il Presidente della Corte d'Appello di Catania, che subisce gli effetti della drammatica carenza di personale dentro gli uffici giudiziari, dell'assenza di risorse congrue. Problemi diversi per l'ambito civile e quello penale che, però, sortiscono lo stesso effetto di rallentare fortemente il lavoro all'interno delle aule di Tribunale “In civile abbiamo un carico pendente tre volte superiore alla media europea”. Senza contare gli effetti deleteri conseguenti alla chiusura di molte sezioni distaccate dei Tribunali che, a Catania, ha portato un ulteriore carico giudiziario di ben 13.392 controversie. Mentre, per l'ambito penale, i magistrati hanno ricordato la carenza di spazi che possano sostenere il numero di processi in corso. Ad esempio, il fatto che solo poche aule d'udienza abbiano la possibilità di effettuare videoconferenze. Anche in relazione ai Giudici di Pace la situazione non è affatto rosea “sui 54 giudici previsti dall'organico in servizio ne risultano solo 38”. Senza contare il riferimento ai vuoti d'organico relativi al personale amministrativo, che sconta una vacanza di posti di 74 unità a fronte di 335 funzionari previsti. Numeri su numeri che si accavallano e che, in parte, riescono a giustificare l'arretratezza del carico di lavoro del Tribunale etneo. “In questa situazione – aggiunge Alfio Scuto nella relazione – la Magistratura non può assicurare la magnifica opera di ricamo che tutti vorrebbero ma, al massimo, garantire un onesto lavoro di cucito”. Un attacco arriva anche alla politica cittadina, incapace di fornire risposte nelle materie di sua competenza “Si siglano un tourbillon di protocolli, l'ultimo dei quali con il Comune di Catania per la ristrutturazione del Palazzo delle Poste in viale Africa, per trasferire lì alcuni uffici giudiziari. Ma nulla si è sbloccato, permangono troppe incertezze sulla destinazione d'uso dell'immobile”. Nella relazione si è avuto anche un passaggio sul grande lavoro della Procura guidata da Giovanni Salvi, soprattutto in relazione all'impegno profuso nel contrasto all'immigrazione clandestina e nella ricerca dei capi scafisti. Sempre in tema di numeri, poi, la relazione del Presidente si sofferma anche sul grande lavoro svolto dai giudici del Tribunale minorile anche se, come sottolineato da Alfio Scuto, la Sicilia è l'unica regione italiana a non aver proceduto, ancora, alla nomina del garante per i diritti del minore. “In città esiste un contesto difficilissimo che riguarda i minori, anche a causa della mancanza di interventi concreti da parte delle Istituzioni competenti”. Nella relazione non manca, però, un riferimento ad uno dei vanti del Tribunale catanese, e cioè l'avanzato stato di sviluppo della telematizzazione dei processi per il quale Catania fu scelta come sede pilota “Il Processo civile telematico ha fatto sì che il Tribunale di Catania divenisse un vanto in tutto il Meridione d'Italia”. Anche se, però, non manca una nota polemica “In questo distretto di Corte d'Appello, gli sbandierati effetti di dimezzamento dei tempi del processo civile conseguenti alla telematizzazione non si sono ancora verificati. Il processo telematico non è la panacea dei mali della giustizia”. Fuori dal Tribunale si è avuta, invece, la manifestazione indetta dai Radicali di Catania, avente ad oggetto il pessimo stato delle condizioni carcerarie dei detenuti catanesi. “Stiamo per fare causa a Rosario Crocetta per danno erariale. Infatti ancora non ha proceduto alla nomina del garante dei diritti dei detenuti”.