Dal commissariamento della Oikos, alle White List, fino a Luca Odevaine e ai migranti. Un lavoro difficile e delicato quello del rappresentante del governo centrale in provincia. Su Mafia Capitale: "L'inchiesta porterà all'arresto di tutti coloro che si sono macchiati di questi atroci reati" Alla dottoressa Maria Guia Federico, prefetto di Catania, spetta il titolo protocollare di Sua Eccellenza, ma lei non ama apparire, né tantomeno essere al centro dell'attenzione. Dispiaciuta per le polemiche sorte dalla presenza di un'impresa dal cognome compromesso all'interno della "white list", decide di rilasciare una lunga intervista a Sudpress per spiegare il ruolo della Prefettura. Maria Guia Federico, prefetto di Catania da quasi un anno e mezzo, spiega tutte le attività svolte dal Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Un anno pieno di impegni, durante il quale Catania ha ospitato una conferenza Nato, Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il Presidente del Senato, Piero Grasso, il Presidente della Camera, Laura Boldrini, il tutto con la regia di chi sta dietro le quinte per far si che tutto vada per il meglio. Maria Guia Federico ha affermato: "Catania è stata, grazie al Sindaco Bianco, al centro dell'attenzione nazionale". Una soddisfazione che porta il peso dell'impegno quotidiano per garantire l'Ordine e la Sicurezza. Tutti gli aspetti legati alle organizzazioni degli avvenimenti in città, dalla festa di Sant'Agata alle visite Istituzionali vengono quindi gestite e coordinate dal Prefetto in persona, ma molti questo non lo sanno. Diversi gli argomenti trattati durante l'intervista, dal commissariamento della Oikos adottato in seguito alla recente normativa, alla vicenda sulle white list che Sua Eccellenza ha ricordato come "una polemica dolorosa, che mi ha lasciato nello stesso tempo serena perché ero certa che l'Ufficio avesse operato seguendo dettagliatamente le disposizioni di legge, Non è come si è sostenuto sui giornali un provvedimento discrezionale o meritevole. La legge prevede dei presupposti che devono esistere o non esistere e quando ci sono, anche se una persona si chiama in un modo che non è gradito, va iscritto nella White List, anche perché ci sono Sentenze sia dei TAR che dei Consigli di Stato che condannano le prefetture anche ad eventuali risarcimenti danni perché non è possibile escludere da una normativa così importante una persona per il semplice fatto di chiamarsi in un certo modo". Massima trasparenza anche nel chiarire i rapporti della prefettura con Luca Odevaine, arrestato nell'ambito dell'inchiesta su mafia capitale e consulente del CARA di Mineo. "Che io mi ricordi Odevaine è venuto ed io l'ho incontrato una volta in ragione del ruolo che lui svolgeva all'interno del Cara di Mineo" ha affermato il Prefetto che ha subito puntato i riflettori su un altro fronte sul quale la Prefettura è impegnata: l'immigrazione. "La gestione del Cara di Mineo è una gestione pesante, sia per i problemi di sicurezza, sia per l'elevato numero di migranti che sono all'interno del Cara. Noi abbiamo un numero di immigrati in provincia superiore a quelli dell'intera Lombardia". Un lavoro non indifferente. Spiega infine Sua Eccellenza, quanto sia giusto e normale, e a volte quasi necessario, rimanere dietro le quinte, stare dietro a coordinare tutto: "Ritengo che sia gusto così, io non devo fare politica, non devo apparire. Tutto questo rientra nella tradizione dei funzionari del Ministero dell'Interno, bisogna occuparsi di cose importanti, ma dalle retrovie". http://youtu.be/vQqoTRqFiPY