
Ospite del convegno "Accoglienza e condivisione" al Monastero dei Benedettini, l'eurodeputato dei Socialisti e Democratici espone le sue perplessità sull'attuale politica europea dell'immigrazione
E' "molto preoccupata" Michela Giuffrida, rappresentante italiana al Parlamento Europeo. Preoccupata per il passaggio dall'operazione Mare Nostrum alla nuova operazione Triton: "C'è il rischio di nuove tragedie: il flusso di disperati che si mettono in mare non si fermerà, anzi. Continueranno a credere che ci sarà sempre qualcuno che li salverà, anche in acque più che internazionali". Ma, andando oltre l'emergenza sbarchi, quello che più urge affrontare è l'emergenza accoglienza e integrazione. "Urge - continua la Giuffrida - la creazione di un corridoio umanitario: queste persone non vogliono restare da noi, vogliono raggiungere altri paesi. Dobbiamo consentire il loro transito in Europa". Quale soluzione per l'emergenza italiana? "Noi dobbiamo farci carico, ma non lo dobbiamo fare da soli, né come siciliani né come italiani. E' un problema europeo e come tale va affrontato". Immigrazione, ma anche integrazione e tutela, non solo degli extracomunitari: ci spiega le sue motivazione dell'interrogazione parlamentare presentata sul tema dello sfruttamento delle donne rumene nel Ragusano. Poi un accenno al suo rapporto con Lino Leanza e la formazione del nuovo gruppo politico: "Sono estremamente grata a Lino Leanza, lui mi propose la candidatura ed è per me una persona veramente cara. Ma in Europa esiste il gruppo dei Socialisti e Democratici all'interno del quale anche il gruppo del PD significa poco: la nostra delegazione vive all'interno del gruppo dei Socialisti e Democratici e il mio impegno politico in Europa è all'interno del gruppo SD".
E' "molto preoccupata" Michela Giuffrida, rappresentante italiana al Parlamento Europeo. Preoccupata per il passaggio dall'operazione Mare Nostrum alla nuova operazione Triton: "C'è il rischio di nuove tragedie: il flusso di disperati che si mettono in mare non si fermerà, anzi. Continueranno a credere che ci sarà sempre qualcuno che li salverà, anche in acque più che internazionali". Ma, andando oltre l'emergenza sbarchi, quello che più urge affrontare è l'emergenza accoglienza e integrazione. "Urge - continua la Giuffrida - la creazione di un corridoio umanitario: queste persone non vogliono restare da noi, vogliono raggiungere altri paesi. Dobbiamo consentire il loro transito in Europa". Quale soluzione per l'emergenza italiana? "Noi dobbiamo farci carico, ma non lo dobbiamo fare da soli, né come siciliani né come italiani. E' un problema europeo e come tale va affrontato". Immigrazione, ma anche integrazione e tutela, non solo degli extracomunitari: ci spiega le sue motivazione dell'interrogazione parlamentare presentata sul tema dello sfruttamento delle donne rumene nel Ragusano. Poi un accenno al suo rapporto con Lino Leanza e la formazione del nuovo gruppo politico: "Sono estremamente grata a Lino Leanza, lui mi propose la candidatura ed è per me una persona veramente cara. Ma in Europa esiste il gruppo dei Socialisti e Democratici all'interno del quale anche il gruppo del PD significa poco: la nostra delegazione vive all'interno del gruppo dei Socialisti e Democratici e il mio impegno politico in Europa è all'interno del gruppo SD".