Anna Maria Li Destri ha lavorato per diversi anni al comune di Catania come dirigente del servizio Ecologia. Gli uffici dove si recava ogni giorno erano la sua seconda casa, ma con un provvedimento del 30 ottobre del 2013 al termine di un’indagine interna relativa alla vicenda di un appalto per servizi di manutenzione dei veicoli della Nettezza urbana, di cui Sudpress si è ampiamente occupato, venne licenziata. Imputata insieme ad altri due dirigenti del comune di Catania, Giovanna Muscaglione e Valerio Ferlito, nel processo sull'appalto della Nettezza urbana del comune, in cui era imputato anche Domenico Proto era stata assolta insieme agli altri, ma per lei vi erano altre condotte considerate molto gravi dall'amministrazione che le ha chiuso le porte. Anna Maria Li Destri però non è stata ferma con le mani in mano e ha continuato nel tempo a respingere ogni accusa, facendo quindi ricorso al Tribunale del lavoro chiedendo l'annullamento del licenziamento. Nulla da fare. Il Tribunale del Lavoro di Catania, viene comunicato dall'amministrazione comunale, ha respinto il ricorso. Nella decisione del Giudice del Lavoro Caterina Musumeci si legge che la sanzione del licenziamento deve ritenersi “proporzionata” vista la “gravità della condotta posta in essere dalla ricorrente”. Il giudice afferma inoltre di escludere che vi possa essere il “fumus boni iuris”, ossia fondati dubbi di incertezza giuridica, sia il “periculum in mora”, cioè l’ipotesi che il provvedimento del Comune possa creare ingiustificato danno alla ricorrente. Il ricorso, nel quale si richiedeva il reintegro nel posto di lavoro, era stato depositato il primo febbraio del 2014. Con il provvedimento del 30 ottobre del 2013 il Comune di Catania aveva disposto anche la trasmissione degli atti del procedimento disciplinare alla Procura della Repubblica di Catania. Annamaria Li Destri era stata indagata dalla Procura per vari reati, tra i quali truffa aggravata, falso ideologico, abuso d’ufficio e turbativa d’asta e nei suoi confronti era stato chiesto, nel maggio scorso, il rinvio a giudizio. Nel procedimento il Comune si è costituito parte civile.