
La riforma del Senato della Repubblica, se andrà in porto, non sarà solo la prima grande riforma dalla nascita della Repubblica ma i suoi effetti probabilmente si faranno sentire anche sugli equilibri cittadini. Non è un caso, infatti, ed in tanti l’avranno notato, che il sindaco Enzo Bianco, si distingua per una particolare loquacità sul tema dichiarando che sarà bene che una parte dei senatori sia scelta tra i sindaci delle grandi città italiane. Non si tratta di dichiarazioni a vanvera ma ci sarebbe un progetto, un disegno che in queste ore è oggetto di conversazioni febbrili nei corridoi del piccolo potere municipale. Ed infatti, benché l’obiettivo vero del primo cittadino catanese resterebbe quello di puntare a Palazzo d’Orleans per la successione a Crocetta, tuttavia il 4 volte sindaco della città dell’elefante vorrebbe tornare a ritagliarsi uno spazio nazionale e ciò sarebbe possibile solo grazie alla nomina nel nuovo Senato riformato. Tutto ciò però vorrebbe dire di fatto lasciare Catania per rioccuparsi del prestigioso mandato parlamentare ma soprattutto occorrerà affidare l’amministrazione comunale ad un vice che possa reggere il carico politico ed amministrativo di un lavoro così difficile. Si fanno, quindi, già i primi nomi. Al primo posto ci sarebbe l’avv. Harald Bonura, da sempre vicino al primo cittadino e che però avrebbe declinato preferendo dedicarsi ala sua professione, che peraltro svolge con autorevolezza professionale riconosciuta. A questo punto, di fronte al rifiuto di Bonura, Bianco avrebbe già proposto l’incarico di vice sindaco all’assessore Giuseppe Girlando, anch’egli avvocato ma già impegnato in Amministrazione e quindi addentrato nelle tante spinose questioni che agitano il governo della città. Tutto ciò vorrà dire come conseguenza la revoca della delega di vice-sindaco a Marco Consoli, che la detiene, e che potrebbe essere ricompensato con un sostegno per una candidatura alla Camera dei Deputati nella prossima Legislatura in quota partito democratico, essendosi questi avvicinato nelle scorse elezioni all’euro parlamentare Renato Soru. Grandi manovre insomma che ruoterebbero intorno alle mai sopite ambizioni di Bianco ed al desiderio di tornare a rivestire un ruolo nazionale. Tutto normale, si direbbe, in politica e tutto sommato legittimo, aggiungiamo noi, se solo tutto ciò si sposasse anche alle urgenze dei cittadini catanesi, i quali fino ad oggi del ritorno alla primavera hanno visto ben poco. Infine, rimane l’incognita dei soliti giochi e delle infinite ed inutili trame della politica, per cui non è detto che Articolo 4 non rivendicherà a quel punto di avere il suo di vice sindaco mentre per Marco Consoli non è detto che basti l’impegno di Soru perché intanto sulla strada ci saranno le primarie del PD e lì bisognerà vedere cosa faranno la CGIL e comunque gli apparati vicini al PD che, per esempio, dovranno garantire il seggio per l’uscente Giuseppe Berretta. Di certo c’è che anziché occuparci di passare ai fatti dopo oltre un anno di amministrazione già si torna a parlare di addii e di successioni, vecchia e mai consumata pratica di una politica che anche per questo allontana i cittadini.