Pierluigi Di Rosa
I fratelli Riccardo e Gianfranco Campisi, rampolli della potente famiglia dei Virlinzi, si erano rivolti all'avvocato Lino Barreca per chiedere l'oscuramento di SUDPRESS (v. art. SUD, I FRATELLI CAMPISI HANNO TENTATO DI OSCURARCI) a seguito di un articolo in cui si raccontava "UNA BRUTTISSIMA STORIA ALLA PROCURA DI CATANIA".
Ma le cose per loro si stanno mettendo davvero male.
I contenuti dell'articolo ritenuto, da loro, diffamatorio sono infatti risultati talmente corretti che, nel procedimento penale che vede contrapposti Maurizio Distefano e gli stessi Campisi, il Pubblico Ministero Assunta Musella ha ritirato la perizia (disposta e accolta dal precedente PM dr.ssa Allegra Migliorini, adesso trasferita in altra sede) del testimone di nozze (di uno dei Campisi) Massimo Cartalemi ed il presidente del Tribunale Roberto Passalacqua ha addirittura ordinato la trasmissione degli atti alla procura della repubblica per l'accertamento delle violazioni. V.articolo "VICENDA CAMPISI-DISTEFANO: ATTI ALLA PROCURA".
Adesso, l'altra batosta.
Il giudice delegato Maria Stella Arena, con un elaborato ed approfondito ragionamento giuridico sviluppato in diverse pagine di cui pubblichiamo un estratto, ha accolto pienamente le ragioni esposte dalla difesa degli editori rappresentata dall'avvocato Renata Saitta.
Per inciso, ringraziando, gli editori di SUDPRESS ricordano che l'avvocato Saitta, presidente della camera minorile, è la stessa che li ha difesi con successo contro l'ex presidente della regione Raffaele Lombardo che pretendeva 1 milione di euro di risarcimento (solo per aver come sempre pubblicato atti veri !) , vincendo sia innanzi al tribunale civile che davanti al Garante nazionale per la privacy!
Tornando al caso, SUD aveva portato alla conoscenza della pubblica opinione una vicenda che aveva ed ha certamente rilevanza pubblica. Per ciò ha subito l'aggressione giudiziaria da parte dei fratelli Campisi che ne hanno chiesto, con procedura d'urgenza, l'oscuramento dell'articolo, l'inibizione a pubblicarlo sull'edizione cartacea e, addirittura, la condanna a pubblicare la relativa sentenza sul quotidiano...La Sicilia.
Tutte richieste che il giudice ha ritenuto assolutamente inammissibili.
Gli editori si dichiarano soddisfatti per l'esito della causa, tuttavia ritengono sia venuto il momento di cominciare a reagire con maggiore decisione all'esagerata mole di azioni giudiziarie civili e penali, spesso temerarie e pretestuose, che hanno il solo scopo di intimidirne l'azione.
Per tale motivo hanno già dato mandato allo studio dell'avvocato Saitta di intraprendere le necessarie azioni per ottenere il risarcimento dei danni subiiti e l'affermazione della temerarietà della lite.
Respinto il tentativo di oscurare SUD, gli editori reagiscono dando mandato per il recupero delle spese e lite temeraria.