Che si preparasse un "divorzio" nel Pds-Mpa, Sud l'aveva preannunciato in tempi non sospetti, ma oggi il passo successivo è l'ingresso nell'Udc da parte di Giovanni Pistorio e Nicola D'Agostino. Il perchè e le ragioni che portano a questa scelta ora ed in questa compagine politica vengono chiariti proprio da D'Agostino in una prima intervista all'indomani del passaggio al Partito di Casini. Perché andare via proprio adesso dal Partito dei Siciliani? Entrando nell'Udc ufficializza anche il pieno appoggio al governo di Crocetta Che oggi il binomio Pistorio-Lombardo non esista più, sembra quasi impossibile da credersi, l'ex segretario non era espressione diretta del leader autonomista? Che chiave di lettura possiamo dare? Pistorio è l'unico segretario regionale che, nella storia degli ultimi 20 anni, ha avuto il coraggio di dimettersi e nessuno glielo aveva chiesto. Se poi avesse voluto garantirsi serenità per il futuro avrebbe dovuto rimanere all'Mpa. Non c'era altro che potesse prendere il suo posto.» La vostra decisione nasce esclusivamente dal risultato post elettorale? Allora quando a Caltanissetta Pistorio ha annunciato le dimissioni cercavate un'accordo? E quindi nell'Udc come fa a conciliare questo ideale di autonomismo? L'udc è già consapevole di questo vostro contributo? Il rapporto che adesso si apre con gli altri leader del partito, mi riferisco a quelli regionali ma anche a quelli più locali
«Ci sono varie motivazioni. È più coerente iniziare da subito il giusto percorso in assemblea regionale.
Dopo le elezioni ho aperto, insieme al senatore Pistorio, il tema del fallimentare risultato elettorale del Pds, non è stato accettato da alcuni miei colleghi e sono arrivati gli insulti; da questo è derivato un riconoscimento di impraticabilità di campo. In tale contesto appare più trasparente una scelta del genere, per evitare che la permanenza del pds potesse sembrare speculativa rispetto a posizioni che si potevano conquistare in assemblea regionale. Così sgombro anche il campo da qualunque equivoco e ribadisco che "entriamo nel partito a costo zero". Non ho chiesto nulla al gruppo parlamentare dell'Udc all'assemblea regionale siciliana, e credo di essere l'unico, alla seconda legislatura, che non ha ottenuto un posto all'ufficio di presidenza o altro.»
«Ho aderito all'Udc sapendo che era il partito governativo. La candidatura di Miccichè era velleitaria e consentiva il solo risultato di indebolire Musumeci e permettere a Crocetta di vincere. Dopo averlo fatto, pensavo che il Pds avrebbe dato, in qualche modo, sostegno al neo presidente, che evidentemente senza maggioranza ha bisogno di essere rafforzato in parlamento; qui è in gioco l'interesse della Sicilia che deve essere dotata di un Governatore capace effettivamente di fare.»
«Tra Pistorio e Lombardo c'è un'amicizia che è trentennale e c'è stata una condivisione politica che era considerata a prova di bomba. L'amicizia è vera, la condivisione delle scelte politiche c'è stata ma nella vita si può anche cambiare, legittimamente, come abbiamo fatto io e lui.
«Diciamo che la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le reazioni e gli insulti nella nostra direzione quando abbiamo parlato del risultato fallimentare delle elezioni regionali.»
«Sì, perché questo per noi non era il partito di Lombardo ma il partito dei siciliani, io credo ancora nell'impegno autonomista teso a difendere gli interessi dell'isola.»
«Noi costituiremo un'associazione che si chiama Sicilia Futura dove aderiranno alcuni amministratori che sono legati a noi, ma soprattutto intellettuali, professionisti, imprenditori che condividono questo nostro percorso e noi con Sicilia Futura confluiamo dentro l'Udc e cerchiamo di dare un'impronta quanto più autonomista. In questo credo che troveremo in Leanza un super alleato.»
«Certamente.»
«Il rapporto che abbiamo avuto, in particolare Pistorio, è con Casini e con Cesa e poi facciamo riferimento anche all'eccezionale rapporto di amicizia con Giampiero D'Alia. Il nostro arrivo dunque, dal punto di vista dei vertici regionali e nazionali, è stato graditissimo. Per quanto riguarda il contesto locale, credo che in occasione dei nostri auguri natalizi, non un convegno politico, la presenza di Leanza, Forzese e Sammartino abbia dimostrato che l'Udc catanese ha piacere immenso nell'averci. Non siamo avvertiti come ingombranti, siamo visti come un arricchimento perché in fondo stiamo costruendo insieme a Leanza, Sammartino, Forzese e Nicotra e tutti gli altri il più grande partito che c'è in provincia di Catania.»

Nicola D'Agostino nella sua prima intervista da onorevole Udc Autore Fabiola Foti