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Eurospin, anche nel catanese i sindacati protestano al fianco dei lavoratori: sporcizia, mobbing e condizioni

13-03-2025 06:00

Giacomo Petralia

Cronaca, Focus,

Eurospin, anche nel catanese i sindacati protestano al fianco dei lavoratori: sporcizia, mobbing e condizioni di lavoro impietose

Diverse sigle sindacali spalleggiano i lavoratori Eurospin, in una lotta anche catanese. Una dipendente ci ha chiarito molti punti sulle condizioni di lavoro.

Non potrebbe suonare più chiaro di così l'inconfondibile jingle che, ormai da diversi anni, scandisce le pubblicità del marchio Eurospin.

 

Con uno slogan dal motivetto semplice e distintivo, che riprende un brano lanciato nel 1973 dal duo Cochi e Renato, quest’azienda della grande distribuzione, con migliaia di punti vendita e svariate società operative in tutta Italia, mira a riscaldare i cuori dei clienti grazie ad un’atmosfera familiare, ma, soprattutto, a non alleggerire troppo i loro portafogli, seguendo le logiche da discount.

 

Nel momento in cui, però, i fedelissimi clienti di Eurospin concludono finalmente le proprie compere, cos’è che tra gli scaffali e i reparti prende il posto dell’intelligenza?

 

La ruota storta del carrello

Alcuni giorni fa, sigle sindacali come Filcams CIGL, Fisascat CISL e UILtUCS annunciano di spalleggiare ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori impiegati nell’azienda, i quali, da tempo, denunciano condizioni e ritmi di lavoro a dir poco insostenibili.

 

I sindacati coinvolti promettono al gruppo Eurospin una dura e infuocata battaglia, oltretutto lanciando una campagna che raccoglie le tante testimonianze di questi professionisti.

 

“Nonostante le diverse articolazioni territoriali e legali (Spesa Intelligente, Eurospin Tirrenica, Eurospin Lazio, Eurospin Puglia ed Eurospin Sicilia)” - si legge, infatti, in un apposito articolo rilasciato sul sito ufficiale Fisascat - si rilevano problematiche comuni: attività svolte dal personale di vendita senza formazione adeguata, con rischi connessi alla salute e sicurezza; ambienti di lavoro insicuri e condizioni di lavoro stressanti; un’organizzazione del lavoro improntata esclusivamente sulla logica della massima produttività.”

 

In effetti, la produttività pare non essere un grosso problema per il marchio blu e giallo: nell’ultimo esercizio disponibile, si è registrato un fatturato che va ben oltre i 7 miliardi di euro.

 

È chiaro che cifre di questa entità facciano agilmente posizionare l’azienda tra i leader di mercato nel settore discount della Penisola.

 

Il fatturato, però, non è di certo l’unico elemento che aiuta questa azienda della grande distribuzione alimentare nei propri piani di consolidamento ed espansione.

 

Nel marzo 2023, una delle cinque società operative presenti sul territorio italiano, ossia Eurospin Sicilia, finisce in amministrazione giudiziaria su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria: secondo le prove emerse dalle indagini, a giustificare tale provvedimento disposto dal Tribunale delle Misure di Prevenzione calabrese sono le motivazioni legate alle “responsabilità, da parte dei vertici di Eurospin Sicilia S.p.A., di agevolare la n’drangheta ad infiltrarsi nell’attività di espansione commerciale.

 

Atmosfera familiare, dicevamo.

 

“La nostra grande famiglia” 

In seguito all’annuncio delle mobilitazioni sindacali, la curiosità della redazione di SudPress riesce ad incrociare l’esperienza personale di Giorgia (nome di fantasia), una giovane catanese che, da diverso tempo, lavora all’interno di un punto vendita del noto gruppo.

 

La nostra fonte entra subito nei dettagli di quali siano le condizioni di lavoro a cui vengono sottoposti i dipendenti: Fino ad un paio di anni fa, eravamo noi a dover fare le pulizie, pur non essendone incaricati, per legge. Ma, tralasciando per un attimo questo punto di vista, l’addetto alle casse che si ritrova a dover pulire i bagni, oltretutto senza il materiale adatto e necessario, non è certamente una bella immagine per il cliente.

 

Detto ciò, Giorgia ci fa subito capire un’altra cosa: forse, la pulizia dei bagni è l’ultimo dei problemi per il personale.

 

“[...] Ci costringevano a pulire i compattatori: a causa del caldo o della pioggia, la spazzatura raccolta dentro ai compattatori si trasforma in un vero e proprio composto da dover staccare dai macchinari.”

 

In seguito ad uno sciopero, la situazione sembra però essere cambiata. Più o meno.

 

Grazie a degli scioperi indetti dai sindacati” - ci racconta ancora Giorgia - “l'incarico delle pulizie è stato poi affidato ad una ditta privata. In effetti, questa ditta si occupa delle pulizie, ma solo per un paio di volte alla settimana: è chiaro che non potrebbe mai e poi mai essere abbastanza. Questo crea una mancanza di igiene generale, e non è affatto raro che nei locali entrino animali come blatte o topi.

 

A questo punto, chiediamo alla nostra fonte se il discount in cui lavora è stato soggetto a controlli da parte dei N.A.S., com’è d’altronde già successo per altri punti vendita: Finora, le ispezioni ricevute sono state liquidate con delle semplici contestazioni sui prezzi: insomma, è tutto dire che al punto vendita vengano fatte contestazioni su questo aspetto e non su quello dell’igiene.

 

Come si suol dire: occhio che non vede, cuore che non duole. A parte quello del cliente, che si ritrova a dover scattare foto di questo tipo.

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I sindacati, però, parlano anche di ambienti di lavoro insicuri. A tal proposito, la nostra fonte ci spiega: “Avremmo due tipologie di sicurezza: la sicurezza vera e propria e poi gli addetti all’antitaccheggio. Questi ultimi, che fanno sempre parte di ditte esterne all’Eurospin, dovrebbero attenzionare il reparto dei freschi, il quale è preso di mira da furti di formaggi o di altri prodotti un po’ più costosi.”

 

In definitiva, le responsabilità affidate all’addetto antitaccheggio sono parecchie; ad essere poco è ciò che questa figura professionale può effettivamente svolgere. Chiaramente, questi addetti non possono perquisire chi tenta di rubare uno o più prodotti e vengono inviati in azienda sprovvisti di qualunque equipaggiamento utile a difenderli da eventuali aggressioni.

 

Aggressioni che, come sentiamo, non sono proprio così “eventuali”.

 

“Fino ad alcuni anni addietro, credo neanche ci fosse la sicurezza esterna!” - continua ancora la nostra interlocutrice - Ma le rapine avvenute in svariati punti vendita Eurospin del catanese avranno fatto scattare qualche campanello d’allarme!

 

Giorgia ci fa capire che, dopo solo alcuni anni dall’introduzione della guardia armata in azienda, la presenza di questa figura è adesso nuovamente incerta.

 

“Solitamente, i discount Eurospin vengono aperti soprattutto nei quartieri più difficili: chi li frequenta è gente dalle grandi difficoltà economiche e che, più volte, non si fa scrupolo di minacciare il personale.

 

Domandando se queste mobilitazioni sindacali riusciranno a sortire un qualche effetto a lungo termine, la nostra fonte risponde con qualche perplessità: “L’azienda non ha chissà quale timore dei sindacati ma vedremo se, quando e come risponderà a queste proteste. Il personale è costantemente soggetto a mobbing, i turni lavorativi concordati in precedenza vengono cambiati anche un’ora prima e spesso diventa impossibile sfruttare i permessi meritati [...] L’azienda contesta e crea problemi anche a chi ha il diritto alla legge 104!

 

Giorgia ammette che, nonostante questo clima, lei e il resto del personale si ritrovano costretti ad obbedire ad ogni richiesta, giusto per la consolazione dello straordinario pagato.

 

È aumentato il prezzo di qualunque cosa e a me lo straordinario serve. Per fare un esempio, lo stipendio base per un contratto da 30 ore è di circa 1.100 euro ma, a paragone, un dipendente che ha lo stesso contratto in un’altra azienda, come la Lidl, viene pagato 1.300 euro. Qui, i pagamenti di stipendi e di straordinari sono sempre puntuali, questo bisogna dirlo, ma purtroppo oggi i soldi non bastano più.”

 

Cos’è che, a fine giornata, rimane tra i reparti e gli scaffali ormai svuotati?

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Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

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