
A Palermo le coincidenze non mancano mai.
Alcune sono simpatiche, altre meno, altre ancora sembrano uscite da un romanzo di Sciascia con un tocco di farsa.
Prendiamo il caso di Umberto Lo Sardo, consigliere di circoscrizione a Palermo per Forza Italia, nome che fino a ieri non diceva molto a nessuno – a parte, forse, agli abitanti del suo quartiere e ai clienti delle ferramenta Tantillo.
Eppure, Lo Sardo è finito in un’indagine giornalistica per una telefonata piuttosto singolare.
Il pruriginoso episodio è stato scovato prima da La Repubblica, con un pezzo di Salvo Palazzolo, e qualche ora fa rilanciato da Antimafia2000 che così apre: “L'inchiesta sul clan Uditore continua a svelare connessioni dentro le istituzioni. Recentemente è emersa la telefonata tra Franco Bonura e Umberto Fortunato Lo Sardo, consigliere della Quinta Circoscrizione: il capomafia anziano esigeva il rinnovo immediato della carta d’identità per la moglie, bypassando le normali prenotazioni.”
Dall’altra parte del filo, stando a quanto riportato, ci sarebbe stato nientemeno che il boss Giuseppe Bonura, figura di spicco della cosca dell’Uditore, il quale avrebbe chiesto una cortesia piuttosto inusuale: velocizzare il rinnovo della carta d’identità della moglie.
Un’esigenza di primaria importanza, evidentemente.
E pare che il documento sia stato rilasciato con una certa solerzia.
Ora, nessuno vuole insinuare nulla. Potrebbe trattarsi di una semplice coincidenza, di un gesto di efficienza burocratica che, in un Comune in cui rinnovare una carta d’identità può richiedere tempi biblici, meriterebbe addirittura un encomio.
Ma il punto è un altro.
Chi è Umberto Lo Sardo?
Lo Sardo, a leggere i giornali, sarebbe parente di Giulio Tantillo, presidente del Consiglio comunale di Palermo, storico esponente di Forza Italia, candidato alla Camera nella scorsa legislatura e personaggio ben radicato nella politica cittadina.
Ma la parentela non sarebbe solo familiare: Lo Sardo e Tantillo lavorano nello stesso gruppo politico, sempre in Forza Italia, e sempre a Palermo, in quel territorio dove la famiglia Tantillo ha costruito il suo piccolo impero imprenditoriale nel settore delle ferramenta.
E non finisce qui. Lo Sardo, oltre a essere un politico locale, ha anche incontrato Silvio Berlusconi, immortalando il momento con una foto in cui dichiara con fierezza il suo sostegno al Cavaliere.
Poi, alle scorse regionali ha sostenuto Pietro Alongi, mentre alle comunali ha appoggiato, manco a dirlo, Giulio Tantillo. Insomma, una passione politica travolgente.
Una tradizione che continua
A proposito di famiglia, la politica sarebbe un affare di casa anche per il giovane Fabrizio Tantillo, figlio di Giulio, che oggi lavora a stretto contatto con il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, come uno dei suoi più giovani collaboratori a Palazzo d’Orléans.
Neanche trentenne è stato infatti assunto direttamente dal presidente Schifani con decreto 1588 dell'aprile 2023 dove si legge che: “gli viene conferito l'incarico di Funzionario direttivo, Categoria D1, quale Componente degli Uffici di Diretta Collaborazione della Presidenza, con decorrenza dal 28 aprile 2023 e per tutta la durata della XVIII Legislatura”.
Nel decreto di incarico viene citato il curriculum dell'avvocato, ma non risulta allegato e non ne abbiamo trovato traccia sul sito trasparenza.
In pratica è il numero 2 della segreteria particolare del presidente Schifani, giusto un gradino sotto il capo Marcello Caruso:

Il giovane Tantillo è anche responsabile organizzativo di Forza Italia Sicilia e, manco a dirlo, a capo del Dipartimento Nazionale Giustizia dei giovani, sempre di Forza Italia.
Ora, tutto ciò è perfettamente lecito, anzi forse anche bello, sia chiaro.
Del resto Palermo è una città in cui le parentele pesano quanto i voti, e i cognomi non passano mai di moda.
Ma ogni tanto un ripasso della storia cittadina aiuta a comprendere meglio il presente.
E in questa città, dove il passato ritorna sempre, non è mai male avere buona memoria.