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SudStyle Talk live alle 11: "Ricordate Happy Days?"

14-11-2021 06:00

SudTalk

Cronaca, SudStyle, SudTalk, Focus,

SudStyle Talk live alle 11: "Ricordate Happy Days?"

Con Rosario Palazzolo, Silvio Laviano, Gianluca Misiti, Mela Dell'Erba, Filippa Ilardo e Raffaele Furno.

Il matinèe di questa domenica, ideato dal direttore di SudStyle Aldo Premoli e condotto dal direttore editoriale del Gruppo Sudpress Pierluigi Di Rosa, porterà indietro di un quarantennio le lancette del tempo, partendo dai primordi dei serial tv per guardare ad un presente che non appare altrettanto scanzonato: eppure una strada per interpretarlo bisogna pur trovarla.

 

Con noi in studio, oltre al drammaturgo Rosario Palazzolo ed all'interprete Silvio Laviano, ci saranno il musicista Gianluca Misiti e la costumista Mela dell’Erba
Ad aiutarci a decifrare quel che accadrà da lunedì allo Stabile abbiamo poi chiamato Filippa Ilardo e Raffaele Furno, due super esperti che il teatro contemporaneo lo conoscono davvero.

 

Oltre che sulle home page delle testate del gruppo, si andrà in diretta alle 11 sulle pagine Facebook di Sudpress e SudStyle e sul canale Youtube.

I più giovani forse non la ricordano, i grandicelli di sicuro sì. 

 

Era una serie televisiva un pò scema dove un gruppo di ragazzotti dominati dalla figura del malandrino Fonzie (caricatura dell’antesignano Jamed Dean) teneva sempre i pollici alzati per significare “tutto bene”. 
 

Una sorta di like ante litteram.

 

C’è stata una generazione imbesuita dalla televisione (il web non c’era ancora) che con questa zuccherosa americanata si è pure identificata, anche da noi.

 

Bene. 

 

Ora Rosario Palazzolo insieme a Silvio Laviano da domani saranno allo Stabile con un monologo dal titolo Eppideis: a prima vista una storpiatura  sicilianeggiante della fortunatissima serie. 

Laviano si cala qui nei panni di una ragazzina di tredici anni, che vive il suo mondo fantastico dentro la cornice del telefilm. 


Ma la  sua realtà è un futuro distopico, che Laviano rende attraverso la lingua corrotta e traboccante tipica della scrittura di Palazzolo. 


I suoi lavori sono sempre un mix esplosivo di humor noir e riflessioni scanzonate-disperate sulla vita, su se stesso… in realtà di noi tutti. 

 

“Eppideis” non per altro solo una storpiatura sicilianeggiante: “eppideis” in greco significa “apprendimento” e Palazzolo si pone in cima alla nostra personale classifica come uno dei  drammaturghi più capaci, ma insieme complessi e  spaesanti del teatro contemporaneo.


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ROSARIO PALAZZOLO

è drammaturgo, scrittore, regista e attore.

 

Per il teatro ha scritto, fra gli altri: Ciò che accadde all’improvviso (2006), I tempi stanno per cambiare (2007, con Luigi Bernardi), Ouminicch’ (2007), 'A Cirimonia (2009), Letizia forever (2013), Portobello never dies (2015, Premio Napoli Teatro Festival), L’ammazzatore (2018), e la trilogia Santa Samantha Vs – sciagura in tre mosse, che compren- de gli spettacoli Lo zompo (2016), Mari/age (2016) e La veglia (2018).


 

Vincitore del 18° festival internazionale del teatro di Lugano, nel 2016 è stato insignito del premio nazionale della critica (ANCT) per la sua attività di drammaturgo.
Negli anni la sua scrittura è stata oggetto di studio presso alcune università italiane e europee, con approfondimenti monografici e tesi di laurea.
Per la narrativa ha scritto la novella L’ammazzatore (2007), e i romanzi Concetto al buio (Perdisa Pop, 2010), Cattiverìa (Perdisa Pop, 2013), La vita schifa (Arkadia, 2020), selezionato al premio Strega. Per il teatro ha pubblicato Iddi – Trittico dell’ironia e della disperazione (2016) con Editoria & Spettacolo, e Santa Samantha Vs – sciagura in tre mosse (2019), per le edizioni Il Glifo.


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SILVIO LAVIANO

è nato a Catania nel 1979, dopo la maturità classica, frequenta la Scuola del Teatro Stabile di Genova – Teatro Nazionale diplomandosi nel 2002.

 

Collabora, come attore, sia con vari Teatri Stabili Italiani (Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile di Catania, Teatro Nuovo di Napoli, Teatro di Roma, Teatro Stabile del Veneto, Biennale di Venezia, Fondazione INDA, Teatro Massimo Bellini) che con produzioni private (Teatro dell’ Elfo, Gloriababbi, Società per Attori, Progetto U.R.T., Fattore K, Goldenart, Teatro Mobile di Ct, Teatro della Città di Ct, Teatro del Linutile di Pd, Gruppo IARBA, Madè, Taormina Arte) e Straniere (A.R.I.A. France, Acting Interna- tional - Festival D’ Avignon 2012) interpretando sia i grandi autori classici che i contemporanei.
 

È diretto da vari registi tra i quali M. Sciaccaluga, L. Puggelli, M. Placido, O. Koršunovas, D. Livermore, F. Bruni, L. Sicignano, J. Ferrini, R. Cavosi, G. Marini, G. Rappa, A. L. Messeri, M. Mesciulam, P. Bontempo, T. Tuzzoli, N. Romeo, N. A. Orofi- no, A. Tosto, F. Ferro, P. Greco e Altri.


Lavora anche in campo cinematografico, televisivo e pubblicitario diretto da vari registi tra i quali M. Bellocchio, F. Ozpetek, A. Sironi, G. Manfredonia, A. Amadei, A. Grimaldi, L. Ribuoli, A. Longoni, R. Izzo e Altri. È Autore e interprete del testo originale Salvatore – Favola Triste per voce sola (Festival di Benevento Città Spet- tacolo 2012). È Regista Teatrale dei progetti originali: Io sono Verticale, Diversi, Borderline in Love, S.O.G.N.O. ergo Sum, Innamorati e Femmine frutto di residenze e collaborazioni artistiche del Progetto di ricerca teatrale S.E.T.A. (Studio Emotivo Teatro Azione) del quale è fondatore e responsabile creativo.
Si occupa anche di formazione dirigendo numerosi laboratori teatrali in varie città italiane (Catania, Roma, Agrigento, Padova, Napoli, Pisa).


Collabora, inoltre, come docente di recitazione con varie realtà accademiche private e statali.
Non ha mai vinto alcun premio e ne va orgoglioso.


La battuta teatrale che Silvio Laviano ama di più è: Il Teatro è la cosa con cui metterò in trappola la coscienza del re (Amleto atto II scena II).


Il suo piatto preferito è la parmigiana di melanzane alla catanese.


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MELA DELL’ERBA

napoletana, ha studiato scenografia all’accademia di Belle Arti di Napoli. Vive a Palermo dal ’90. 


Ha lavorato come scenografa e costumista con alcuni dei più interessanti registi della scena teatrale italiana e europea. 

 

È tra i fondatori del teatro Garibaldi di Palermo (1996-2016) ha partecipato al progetto Shakespeare al Teatro Garibaldi con Matteo Bavera e Carlo Cecchi (Premio UBU migliore progetto dell’anno 1999 per “Shakespeare al Teatro Garibaldi” la trilogia Shakespeare al Teatro Garibaldi “progetto speciale” di Carlo Cecchi da un’idea di Matteo Bavera 
e premio della Critica 2008 Associazione Nazionale dei Critici di Teatro.

 

Dal 2003 al 2008 con Matteo Bavera lavora al progetto Shakespeare salvato dai ragazzini e alle messe in scena di Sogno di una notte d’estate e Amleto con la compagnia dei giovanissimi attori del Teatro Garibaldi.

 

Nel 2011 è nella terna dei finalisti per la categoria migliore costumista dell’anno al premio “Le maschere del teatro Italiano” con lo spettacolo “I giganti della montagna” regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che vince il premio come migliore spettacolo dell’anno.


Dal 2010 collabora con l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio e con il Festival La Macchina dei Sogni.


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GIANLUCA MISITI,

musicista e compositore, inizia a lavorare a metà degli anni ‘90 suonando ed incidendo come tastierista per numerosi artisti tra cui: Max Gazze’, Paola Turci, Marina Rei, ma soprattutto Daniele Silvestri col quale tuttora collabora sia in studio che nel live.

 

 

Tra il 1994 e il 2021 compone musiche di scena per gli spettacoli teatrali dell’attore-regista Roberto Latini (I Giganti della Montagna, Amleto Die Fortinbras Maschine, Cantico dei Cantici, In Exitu, Teatro Comico, Mangiafoco, L’Armata Brancaleone) insieme al quale fonda la compagnia Fortebraccio teatro.

 

In ambito teatrale collabora con la Compagnia Sandro Lombardi (L’uomo dal fiore in bocca) con Alessandro Fabrizi (Le Metamorfosi di Ovidio) con Renzo Martinelli (Beyond Fukuyama) con Declan Donnellan (La Tragedia del Vendicatore) e con E.Vetrano e S.Randisi (A Cirimonia).

 

Nel 2015 e nel 2017 vince il PREMIO UBU come “Miglior progetto sonoro o musiche originali” per gli spettacoli I Giganti della Montagna e Cantico dei Cantici, entrambi per la regia di R.Latini.

 

Dal 2010 compone per il cinema collaborando tra gli altri con F.Miccichè, C.Vanzina, R.Ravello ma soprattutto con l’attore-regista Edoardo Leo.


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FILIPPA ILARDO,

laureata al Dams -Teatro, è critica teatrale e responsabile per la Sicilia dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro di cui fa parte dal 2009. 

 

Studiosa di teatro, ha cominciato a
scrivere presso Sipario e Teatro e Critica, attualmente collabora con la rivista Hystrio e Teatri delle diversità, il webzine Pane e Acqua Culture ed il quotidiano La Repubblica Palermo.

 

Per il trimestrale Hystrio ha curato numerosi dossier tra cui quello relativo alle lingue del teatro, in particolare uno speciale dedicato al dialetto siciliano come lingua teatrale.


 

Nel 2015 ha curato la pubblicazione di Totò e Vicé di Franco Scaldati - contenente uno
studio sul testo-, edito da Cue Press.

 

Nel 2017 ha curato la prefazione dei libri di Rosario Palazzolo, Iddi- Trittico dell’ironia
e della disperazione e Santa Samantha Vs, editi entrambi da Editoria e Spettacolo.
Nel 2017 ha curato la pubblicazione di Lingua di cane, dal processo creativo alla messa in scena, Edizioni Il Glifo, Palermo.

 

Nel 2019 ha partecipato al progetto editoriale SICILIA DIETRO I VETRI, edito da Torri del Vento.
 

Ha contribuito alla creazione di Latitudini – Rete Siciliana per il teatro Contemporaneo di cui fanno parte le più importanti e rappresentative realtà e compagnie attive in Sicilia nel campo del teatro Contemporaneo, e l’Osservatorio per i festival in sicilia, Arcipelago.
 

Ha tenuto per l’Università di Catania diversi corsi di Critica Teatrale.
 

Ha coordinato e curato diversi convegni come quello in occasione dei premi della critica 2017.


Ha partecipato a convegni con contributi critici e ha organizzato sul territorio di Enna numerosi percorsi formativi e laboratori con Tino Caspanello, Claudio Collovà, Filippo Luna, Rosario Palazzolo, Francesco Agnello.


Da qualche anno è cultrice della materia presso la cattedra di Storia del Teatro dell’Accademia di Belle Arti di Palermo dove tiene diversi seminari, uno dei quali dal titolo: “La Nuova Drammaturgia Contemporanea in Sicilia: anatomia di un’estetica divergente”.


È coordinatrice e fondatrice, insieme a Simona Miraglia e Simona Scattina di Arcipelago Sicilia – Osservatorio per i festival della scena contemporanea.
 


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RAFFAELE FURNO

è regista teatrale e docente di Teoria della Performance e Storia presso la University of Maryland, Global Campus / Mediterranean.

 

E' autore di vari saggi critici pubblicati in Italia e all'estero sul teatro italiano contemporaneo, da Carmelo Bene a Leo de Berardinis, da Emma Dante al Teatro delle Albe. 

I suoi spettacoli, riletture in chiave contemporanea di classici del teatro mondiale, hanno ottenuto molti riconoscimenti nazionali.

 

In qualità di regista, attore e formatore teatrale ha lavorato in USA, Giappone, Taiwan, Senegal, Germania, Macedonia, Marocco, Francia. 


"Il teatro e la città. I vicoli e i palcoscenici di Napoli nel Novecento" è il nuovo libro scritto da Raffaele Furno, edito nel 2021 da AliRibelli.

 

L'autore analizza come i drammaturghi, attori e registi napoletani abbiano saputo intercettare le caratteristiche e i cambiamenti della società partenopea per farne un teatro attuale.

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