
L'intervista al commissario straordinario dell'Ipab Ardizzone Gioeni di Catania che ci racconta il suo piano di risanamento dell'ente
Le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza sono enti di diritto pubblico che hanno in tutto o in parte il fine di prestare assistenza ai più bisognosi o provvedere all'educazione, all'istruzione, all'avviamento a qualche professione, arte o mestiere od, in qualsiasi altro modo, il miglioramento morale ed economico.
La normativa è complessa e la situazioni in cui versano molte di queste istituzioni merita attenzione.
Le Ipab della Regione Siciliana sono state infatti per anni grandi carrozzoni che assorbivano risorse senza offrire adeguati servizi e probabilmente è opportuno aprirci un focus analizzandole una per una, provando a portarle all'attenzione della pubblica opinione.
L’Ipab “Ardizzone Gioeni” di Catania, ente di assistenza nato con l’obiettivo di offrire aiuto e attività a supporto dei non vedenti e ipovedenti catanesi è una delle poche realtà siciliane che sta vivendo - seppur con le sue difficoltà e criticità - un periodo di rinascita grazie alla lungimirante gestione del suo commissario straordinario Giampiero Panvini.
“Quando sono arrivato come commissario circa sei anni fa - ha raccontato ai nostri microfoni Panvini - la gestione dell’Ipab Ardizzone Gioeni era stata più volte rifiutata dai vari dirigenti regionali incaricati. L’ultimo commissario, la dottoressa Polimeni, che mi ha preceduto, era rimasta appena un mese e poi era andata via”.
“L’Ipab Ardizzone Gioeni - prosegue Panvini - non aveva una buona nomea a causa della grossa massa debitoria. Quando sono stato nominato la prima volta avevo un incarico temporaneo di un solo mese, periodo utile a fare una ricognizione per verificare lo stato dell’arte dei conti e valutare se l’ente fosse salvabile o meno. Ho trovato 5 anni di bilanci arretrati quando mi sono insediato”.
“Mi sono fatto carico di risanare l’ente e oggi è L’Ardizzone Gioeni è l’unica Ipab che ha i conti in regola, i bilanci approvati e gli stipendi regolarmente pagati nonostante le condizioni di disagio enorme”, prosegue Giampiero Panvini.
Dal tempo della fondazione dell’opera assistenziale, infatti, i non vedenti che usufruiscono dei servizi sono diminuiti del 3.000% e l’istituto, in condizioni di vivibilità non idonee alla permanenza dei non vedenti non offre più i servizi per cui era originariamente nato.
“La villa che ospita l’Ipab ha bisogno di numerosi interventi”, ci racconta Panvini.
“Abbiamo già provveduto ad una prima fase di ristrutturazione che ci ha consentito di mettere a nuovo 12 stanze con rifiniture alberghiere. E ci sono già altri tre progetti approvati per altre tre ale con posti letto adeguati”.
Ma il progetto più importante secondo Panvini è quello che trasformerà l’istituto in un centro per pluriminorati.
“In questo modo l’Ipab tornerebbe alla sua originaria vocazione assistenziale”, prosegue Panvini.
“Stiamo attendendo che la Regione sblocchi il finanziamento che ci consentirà di completare gli ultimi lavori che sono stati appaltati ma non ancora affidati alla ditta vincitrice del bando. Partendo il centro si darebbe un grande aiuto a tutte quelle famiglie che hanno a casa un pluriminorato e che avrebbero una boccata d’ossigeno dalle attività proposte dal centro”.
Nel frattempo, per tenere i riflettori puntati e l’attenzione viva sull’ente, il commissario Panvini, appoggiato dall’assessore alle politiche sociali Antonio Scavone, ha dato vita ad un cartellone di eventi che ha trasformato la bellissima e prestigiosa villa sede dell’Ardizzone Gioeni in un polo culturale per tutta la città.
“Abbiamo previsto un calendario di eventi con circa 40 spettacoli e questo ci ha permesso non solo di tenere i riflettori accesi sull’Ipab, ma soprattutto di fare conoscere la bellezza di questo monumento storico che deve essere conosciuto se vogliamo che sia amato. Solo così potremo evitare che finisca nuovamente nel degrado in cui l’ho trovato io”, afferma Panvini.
Non mancano chiaramente le criticità da risolvere: “Oltre tutte le cose belle che succedono purtroppo ci sono anche delle amarezze. Settimana scorsa ad esempio, il Comune di Catania con una lodevole iniziativa dell'assessore alla Solidarietà Sociale Giuseppe Lombardo, ci aveva chiesto disponibilità per offrire ai senza tetto della città un posto dove poter fare la doccia nel periodo di agosto. Il servizio che avevo acconsentito che si svolgesse ha però trovato avversione da alcune unità di personale e da parte di una utente.
I loro atteggiamenti prevaricatori all’arrivo dei volontari della Croce Rossa ha costretto gli stessi a dire stop all’iniziativa per motivi di sicurezza. Chiaramente la cosa mi ha portato ad adire le vie legali e informare la magistratura e le autorità competenti”.
“Beni come l’Ardizzone GIoeni che sono luoghi di assoluto valore devono essere tenuti sempre più in considerazione e apprezzati dai cittadini. Ma non dobbiamo dimenticare che sono nati per assistenza e beneficenza e non possono essere tenuti in piedi solo per dare ospitalità a uno due utenti e a cinque/sei unità di personale a cui viene regolarmente pagato lo stipendio per poi non dare nessun tipo di servizio a chi ne ha veramente bisogno”.
“L’ente di beneficenza e assistenza deve essere al servizio della collettività”, conclude Panvini.