Si intitola “Turi Ferro e il Teatro Stabile: Storia di un amore”.
Ma si è fatto appena in tempo ad inaugurarla che la zona arancione purtroppo ha subito imposto lo stop al prestigioso ente teatrale presieduto dal notaio Carlo Saggio e con direttore artistico la regista Laura Sicignano.
Un vero peccato, perché la mostra organizzata dal Teatro Stabile di Catania, ad apertura del centenario dalla nascita del Maestro Turi Ferro, è una meraviglia per gli occhi, per il cuore e per la mente.
Un viaggio per immagini e documenti attraverso il ricco e multiforme itinerario artistico di Turi Ferro, che al tempo stesso racconta la storia del Teatro Stabile e la storia del teatro di quegli anni. E lo fa anche attraverso i volti dei grandi protagonisti dell’epoca.
Abbiamo avuto la fortuna di visitarla, accompagnati da due guide d’eccezione: la professoressa Lina Scalisi, vicepresidente del Teatro Stabile di Catania e Guglielmo Ferro, il figlio regista del grande attore.
Abbiamo passeggiato insieme nel foyer dello Stabile: un luogo che a seguito della ristrutturazione ad opera delle maestranze del teatro, ha assunto nuova luce e nuova vita.
“Speriamo che l’emergenza sanitaria che da un anno ci tiene fermi ai blocchi si esaurisca in fretta e ci dia la possibilità di realizzare tutto quello che abbiamo in mente”, ci racconta la professoressa Scalisi.
“La mostra a cura di Sarah Zappulla Muscarà ed Enzo Zappulla è solo uno degli eventi che abbiamo pensato nel percorso dedicato al centenario della nascita di Turi Ferro. Ed è solo l’inizio di una nuova stagione del Teatro”.
“Abbiamo trasformato il foyer in un centro espositivo polifunzionale: l’idea è quella di realizzarci mostre, come quella dedicata a Turi Ferro, ma anche di aprirlo alla città per eventi culturali e presentazioni di libri”.
Un Teatro che non si ferma, che ripercorre le sue origini, che affonda bene le radici nella sua storia e che al tempo stesso però si proietta verso il futuro.
Tutto questo ci racconta la mostra “Turi Ferro e il Teatro Stabile: Storia di un amore”. E lo fa attraverso le fotografie di scena, originali, dell’archivio del teatro stabile. Ma anche attraverso i costumi del maestro Ferro e i copioni con le sue annotazioni di studio dei personaggi, concessi dalla famiglia e persino uno spazio trasformato in piccolo cinema dove vengono trasmessi in loop video con alcune delle performance del grande mattatore.
“La mostra, visitabile su prenotazione, è stata accolta con grande affetto ed interesse dal pubblico”, ci ha raccontato la Lina Scalisi nel corso della nostra visita-intervista.
Le giornate di visita disponibili erano già praticamente sold out prima del nuovo blocco imposto alle mostre e ai musei.
“Il percorso avviato dal Teatro Stabile - ci racconta Giacomo Ferro - nasce con l’idea che il ricordo dell’artista che è stato Turi Ferro, non sia solo memoria sterile, ma che sia uno sprone per andare avanti”. “Il concetto di memoria - prosegue Giacomo Ferro - si è un po’ perso, ma fare memoria significa soprattutto lanciare un seme, un seme per il futuro”.
Una mostra agile, che potrà fare tappa anche in altri teatri che hanno visto Turi Ferro protagonista proprio con gli spettacoli prodotti con il Teatro Stabile, ma che speriamo soprattutto possa tornare presto visitabile dai catanesi e dai tanti studenti di scuola e università non appena le restrizioni dettate dal nuovo decreto legge decadranno.





