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Vicine ad una svolta le indagini per l'omicidio di Salvatore Ragusa a Carlentini

10-02-2021 05:32

redazione

Cronaca, Focus, Salvatore Ragusa,

Vicine ad una svolta le indagini per l'omicidio di Salvatore Ragusa a Carlentini

Un'accelerazione che ha orientato gli inquirenti verso la sfera privata della vittima

Un omicidio efferato che sconvolse il comune di Carlentini poco dopo l'alba del 27 febbraio 2018.

 

A destare impressione le modalità di quella che venne definita come una vera e propria esecuzione, ma soprattutto la personalità della vittima, un giovane di appena 32 anni, Salvatore Ragusa, conosciuto da tutti come un bravo ragazzo senza alcun precedente di rapporti con la malavita ma anzi considerato gran lavoratore.

 

L'assassino lo aspettava nei pressi della sua Fiat 500, sapendo bene che intorno alle 6.30 del mattino sarebbe sceso da casa per recarsi sul luogo di lavoro, un agriturismo della zona.

 

Non gli lasciò scampo, colpendolo più volte con una pistola di piccolo calibro, circostanza questa che ha portato rapidamente gli investigatori a ridimensionare l'ipotesi che potesse trattarsi di un omicidio di mafia, stante che i suoi sicari in genere utilizzano armi più pesanti per le missioni di morte.

 

Ad indagare i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Siracusa con i colleghi della Compagnia di Augusta, coordinati dal Sostituto Procuratore Tommaso Pagano della Procura di Siracusa.

 

A distanza di quasi tre anni le indagini non si sono mai fermate, come accade nei casi di omicidio, e pare siano stati individuati elementi che possono ricondurre il movente all'ambito familiare del povero Ragusa che era da poco separato dalla moglie che teneva con sè i loro due figli piccoli.

 

Suscitarono impressione le urla disperate della mamma di Ragusa che, appresa la notizia, esclamò "E adesso me l'ha anche ammazzato", lasciando intendere di avere precisi sospetti sull'origine del delitto.

 

Come detto, infatti, scavando nella vita del giovane non sono mai state riscontrate frequentazioni neanche lontanamente "pericolose", nè si può considerare la residuale ipotesi di un errore di persona considerato che è stato atteso sotto casa e nei pressi della sua automobile in un orario preciso, indizi che rivelano la perfetta conoscenza del bersaglio da parte del killer.

 

Resta quindi il movente prettamente privato, che adesso potrebbe trovare una più precisa cornice investigativa necessaria per rendere giustizia all'orribile morte di un bravo ragazzo di appena 32 anni ammazzato senza pietà mentre andava a guadagnarsi il pane.

 

 

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