
Appena 20 giorni fa ennesimo sopralluogo a Santa Maria Goretti devastatato dal solito acquazzone che a Catania diventa ogni volta tragedia.
Telecamere, foto, selfie, dichiarazioni e ciao...pronti alla successiva passerela per la prossima volta, magari con un altro governo che poi è sempre uguale da almento 25 anni.
E ogni volta è la stessa storia: per la regione è colpa del comune, per il comune spetta alla regione allora la regione dice che c'entra l'Irsap e l'Irsap rinvia alla Sidra perché hanno fatto una convenzione...
Come non si annoiano ad essere così inutili è davvero incomprensibile.
Stavolta, e siamo a dicembre, passiamo alla famigerata "Zona Industriale di Catania": uno dei più colossali scandali che si possa concepire.
Altro acquazzone, niente di monsonico naturalmente, normalissima precipitazione invernale, ma a Catania si allaga tutto, con migliaia di dipendenti delle aziende più importanti del territorio, quelle che ancora resistono nonostante l'insipienza di chi governa, che neanche possono raggiungere il loro posto di lavoro.

Ormai mitica "l'inaugurazione" del finto cantiere durante la campagna elettorale del maggio 2018 da parte dell'allora sindaco oggi pluri indagato Enzo Bianco con tanto di escavatore giocattolo e codazzo di componenti delle varie "cabine di regia"
Eppure di soldi pubblici, tra fantomatici "Patti per Catania" e persino "europei", ne sono stati annunciati, stanziati e anche spesi a vagonate:


Intanto comunicati e annunci non si contano più, accordi contro accordi, intese e contro intese, firme ad ogni occasione: RISULTATI ZERO!
E la colpa è sempre di chi è venuto prima per poi passarla a chi verrà dopo.
Ed è ancora più imbarazzante, ancor di più della totale incapacità di tutti i livelli gestionali della cosa pubblica, l'apatia lamentosa di cittadini e utenti che non riescono a costruire un'alternativa adeguata a questa decadenza sempre più inarrestabile e pericolosa.
Ci torneremo...
L'ultimo episodio è del 21 dicembre, ma pare si ripeti ad ogni pioggia.
A darne notizia con un comunicato ufficiale una delle aziende più importanti del territorio, la Dusty, che proprio nella Zona Industriale di Catania ha la sede operativa.
"Il problema reale non è l’eccessiva pioggia, - denuncia l'amministratore della Dusty Rossella Pezzino de Geronimo - ma l’annoso disinteresse delle istituzioni preposte a garantire l’accesso in sicurezza degli operatori alla propria sede di lavoro in caso di condizioni meteo avverse. Già da settimane, dai primi temporali della stagione, la via Alfredo Agosta è allagata ed impraticabile. Una strada che ospita numerose realtà imprenditoriali, a cui fanno capo centinaia di lavoratori. Eppure l’unico intervento effettuato dalle amministrazioni responsabili è stata la chiusura della via con le transenne, come avviene ogni volta dopo un acquazzone. È forse una messa in sicurezza? O un invito a chiudere le fabbriche e tornare a lavorare in primavera?».
"È un “silenzio assordante” da parte degli enti pubblici responsabili della gestione dell’area: «Oltre le transenne tutto rimane fermo per settimane, in attesa che il lago d’acqua piovana lungo un chilometro si asciughi naturalmente – continua l’amministratore Dusty – Nel frattempo le nostre aziende non ricevono i corrieri postali, non sono raggiungibili né con le jeep né a piedi, e i lavoratori sono costretti a usare accessi secondari tra mille disagi, o a parcheggiare lontano le macchine e proseguire a piedi lungo gli argini del fossato."
Come non bastasse "terminato un allagamento, le condizioni “normali” a cui assistiamo sono quelle di una strada piena di buche, senza caditoie e priva di manutenzione. Uno scenario insostenibile, una situazione letteralmente stagnante, che non può e non deve continuare, perché compromette il diritto e il dovere di “fare impresa” in sicurezza all’interno di un territorio vocato allo sviluppo economico."
Ma davvero bisogna continuare così?
Ma nessuno che abbia il senso della vergogna?