
L'idea stessa di realizzare un tribunale, con i suoi uffici amministrativi, a pochi metri dal mare ed in una città che dovrebbe vivere di turismo ed indotto collegato, è probabilmente una delle più bislacche che mente umana potesse concepire, anche se ormai dall'attuale classe dirigente "pro da troppo tempore" siamo più che abituati ad aspettarci di tutto.
Si tratta di un'operazione che proprio non si riesce a comprendere come sia potuta arrivare indisturbata d un livello così avanzato di realizzazione, con pochissime voci che si alzano a denunciarne l'assoluta incongruenza, quasi nessuna tra politici e politicanti: chissà perché...
Un'opera che, al di là della gradevolezza o meno del progetto con i moderni manufatti previsti, interromperebbe in maniera definitiva uno dei "Lungomare" potenzialmente più belli e suggestivi al mondo: una ricchezza che solo branchi incoscienti di delinquenti e/o incapaci al governo di Catania e regione non sono riusciti, in decenni, a rendere effettivamente fruibile e redditizio per la città stessa.
Catania ha una conformazione pressoché unica: in pochi chilometri lineari si passa dalla sabbia della Plaia alla scogliera del centro cittadino con vista sul vulcano attivo più alto d'Europa, roba mozzafiato di cui noi catanesi, "tutti devoti tutti", neanche ci rendiamo conto, tanto abituati come siamo a sciupare quello che abbiamo.
Un paesaggo incredibile, interrotto da un porto da quarto mondo, (e questa è un'altra storia che grida vendetta), con una serie infinita di brutture e abbandoni: ma la bellezza c'è, basterebbe coglierla.
E invece cosa pensano: di farci il trubunale.
In viale Africa.
Solo a pensare agli anni di lavori che renderanno invivibile quella zona, c'è da farsi venire la febbre a 50.
E poi l'orrore di un'opera senza senso nel luogo più sbagliato che si possa immaginare, che andrebbe a compromettere in maniera indelebile lo sviluppo turistico-commerciale per cui è vocata una zona come quella.
Il trbunale: cose da pazzi!
Potevano farlo in ogni altro luogo della città, il più adatto e meno invasivo probabilmente l'ex presidio ospedaliero Ascoli-Tomaselli di via Passo Gravina, e invece hanno scelto il più assurdo.
Senza contare che la procedura seguita per assumere decisione cosi pesante e compromettente per il futuro della città, ha completamente esautorato le rappresentanze territoriali, decisa chissà dove, chissà da chi, chissà perché.
Va bene che il Consiglio Comunale non conta niente ed è un organo di interesse più clinico e antropologico che politico, ma almeno la parte di discutere di una variante urbanistica, pubblicamente, avrebbero potuto farla.
Vedremo come andrà a finire quest'ennesimo "progetto di scempio" del territorio, intanto una prima iniziativa c'è, ne diamo conto e la seguiremo, del tutto indifferenti alla parte politica che la propone, ma con la speranza che si possa attivare un dibattito tra quel che resta della cosiddetta "società civile" in questa assurda città che ormai accetta di tutto come fosse normale.
L'iniziativa è del Movimento 5telle che ha annunciato per questo sabato una conferenza stampa/incontro con i cittadini.
Scrivono nel loro comunicato: "Sono troppe le anomalie che hanno accompagnato l'iter di demolizione dell'ex Palazzo delle Poste e l'approvazione del progetto della nuova Cittadella giudiziaria.
Dopo aver presentato diverse interrogazioni, sia a livello comunale che regionale, e aver chiesto che quell'area venga destinata ad un parco urbano, il MoVimento 5 Stelle Catania incontrerà la stampa e i cittadini sabato 12 settembre, alle ore 10, nella sala Coppola di Palazzo degli Elefanti, per fare il punto della situazione. Dobbiamo fare chiarezza sull'abbattimento dell'edificio delle Poste e sulla costruzione della Cittadella in quell'area.
Invitiamo la cittadinanza ad intervenire. No a nuove cementificazioni in viale Africa, il mare deve essere restituito ai catanesi!
Saranno presenti i portavoce catanesi di municipalità, comunali, regionali, nazionali ed europei del M5s."
Torneremo su questo strabiliante progetto...