
Con un post sulla sua pagina FB il Delegato alla Trasparenza e Legalità dell'ateneo catanese Maurizio Caserta si è espresso sulla nomina del nuovo direttore generale Giovanni La Via, dichiarandone l'assoluta trasparenza senza entrare nel merito dell'opportunità, cosa che invece fanno i 5Stelle invocando l'intervento del governo nazionale. Questo il post di Maurizio Caserta: "A chi segue le vicende dell’Università di Catania non sarà sfuggita la nomina del Direttore Generale dell’ateneo. Non saranno sfuggiti neanche i commenti che hanno accompagnato questa nomina. Come è noto il nuovo direttore generale è il Prof Giovanni La Via. Ricordo a tutti che la nomina viene fatta dagli organi accademici (senato e cda) su proposta del Rettore. Deve trattarsi quindi di una persona che, una volta soddisfatti i requisiti prescritti dalla legge e dallo statuto dell’ateneo, abbia la fiducia del Rettore, il quale assume la responsabilità di quella scelta nei confronti degli organi accademici e di tutta la comunità accademica. È questo il meccanismo che porta alla scelta. Ed è perfettamente trasparente. Bisogna riconoscere infatti che si tratta dei meccanismo più sano che ci sia, poiché individua il responsabile di ultima istanza senza paraventi o ipocrisie." Quindi, se per il delegato alla Legalità è tutto ok perché la responsabilità è del rettore Priolo che lo ha scelto, per l'intero gruppo del movimento 5Stelle la questione è più complessa: "E’ opportuna e in linea con la svolta di “rinnovamento” sbandierata dal nuovo rettore Francesco Priolo la nomina di un politico di lungo corso a direttore generale dell’Ateneo di Catania? Per noi no." "L’università - continuano - dovrebbe essere un luogo indipendente, dedito esclusivamente al libero sapere: la scelta di Giovanni La Via, assessore ai tempi di Cuffaro e Lombardo, ex europarlamentare in quota Forza Italia, già vicino ad Alfano, Firrarello e Castiglione, non garantisce l’autonomia del nostro ateneo da contaminazioni politiche." "Dopo gli scandali - proseguono i 5Stelle - scoperchiati dall’inchiesta Università Bandita avremmo voluto una reale svolta. Così non è stato. Vecchi nomi sono tornati alla ribalta e la politica continua ad occupare alcuni posti chiave. Come MoVimento 5 Stelle Catania avevamo chiesto all’ex ministro leghista dell’Istruzione Bussetti il commissariamento dell’università etnea. Il nostro appello è rimasto lettera morta." "Ci aspettiamo ora - concludendo con una pesante chiamata in causa - che l’attuale ministro del M5s, Lorenzo Fioramonti, intervenga, nei limiti delle sue possibilità, per liberare la nostra università da ingerenze politiche di ogni genere." Insomma, pare proprio proprio che la vicenda sia destinata a scaldare l'attesa dell'udienza presso il TAR del 16 gennaio che dovrà sancire gli esiti di questa amministrazione mentre già girano voci su possibili ricorsi attinenti profili di inconferibilità dell'incarico di direttore generale a persona che nei due anni precedenti ha svolto ruoli politici. Insomma, ad UNICT le trovano tutte per per trasformare costantemente l'Accademia in romanzo d'appendice.