
Partecipiamo con affetto al cordoglio degli amici Seby e Mimmo, degli amatissimi nipoti ed in particolare di Gianluca, presidente dei giovani di Confindustria. I funerali lunedì 23 settembre ore 16.30 Parrocchia Nostra Signora di Lourdes - V.le O. da Pordenone. Protagonista della seconda di quattro generazioni di imprenditori che hanno conosciuto epoche di successi e di sviluppo, ma anche di crisi, tenendo la barra dritta vanto di questa terra di Sicilia in una storia quasi centenaria, Pippo Costanzo, com’erano soliti chiamarlo tutti, ha smesso di combattere concludendo il percorso di vita nel suo stile, in punta di piedi, senza arrecare disturbo, affidandosi alla cura e all’amore della sua famiglia. “Splendido papà esemplare, amicone solare, grande uomo, maestro, signore d’altri tempi”, sono le parole contenute nei messaggi che continuano a popolare la mente di ricordi dei tanti amici di Seby e Mimmo Costanzo, noti imprenditori catanesi. “Un genitore non dovrebbe mai spegnersi, anzi, un genitore non si spegne mai, ma modifica i luoghi della sua presenza, rimanendo gigante”, sono le parole di Seby che con il fratello Mimmo e le loro famiglie, trova conforto nella consapevolezza di aver goduto della fortuna di poter contare su una guida retta e superba, su riferimenti forti che entrambi i loro genitori hanno assicurato per lungo tempo, lasciandone traccia indelebile. Lo dice chiaramente, come ossequio a un papà modello, il post sulla sua pagina di FB che ha raccolto centinaia di messaggi di condoglianze. “Ho imparato tutto da lui sin da quando, ragazzino dodicenne, osservavo il suo modo di guidare guardando le mosse dei suoi piedi e delle sue mani, imparavo a crossare un pallone da lunga distanza, attendevo impaziente ore per entrare nei campi da tennis e palleggiare con lui, o viravo un motoscafo per recuperare una sua caduta in acqua. Mi ha contestato duramente da adulto, ma mi ha fatto sentire guida quando ha deciso che era arrivato il tempo in cui, secondo lui, eravamo pronti per affrontare al meglio i cambiamenti dalla sua generazione. Credo che accada raramente che un padre possa farti sentire, alternativamente tutore e tutelato: lui lo fatto magistralmente concedendomi, alla fine, di essere bastone. Ti ho amato tanto papà, da non avere la forza di piangere; già perché non c’è motivo di piangere, tu sei sempre qui!”