Il progetto di un parco urbano con pista ciclabile e pedonale di 10,5 chilometri, ideato da Kenzo Tange, il padre di Librino, già negli anni '70 ed elaborato a metà degli anni '80, in parte riprende il via, , con una gara d'appalto, per realizzare soltanto una pista ciclabile di appena 1000 metri, per un importo di ben un milione e mezzo di euro circa ai quali si aggiungono spese varie per oneri, spese tecniche, pubblicazione e quant'altro per un totale di 2 milioni di euro
L'intervento, inserito nel "Patto per lo sviluppo della città di Catania", stipulato tra il Comune e la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad aprile 2016, era stato ideato negli anni '70 sotto altri auspici. L'intento dell'architetto giapponese Tange era quello di creare una vera pista ciclabile di oltre dieci chilometri che unisse i vari punti del popoloso quartiere, una sorta di via di collegamento green tra residenze e servizi, promuovendo la fruizione dell'intera area del Parco circondato da viale San Teodoro e grande circa 420 ettari, una sorta di "strada europea" vista anche come occasione di incontro, sosta e svago.
Una bella idea sicuramente ma fuori dal contesto attuale fatto da un quartiere cresciuto in altra maniera da come era stato concepito da Tante, ancora carente delle infrastrutture di base e di tutti quei servizi che proprio la pista, nell'idea dell'architetto nipponico, avrebbe dovuto collegare. Parliamo di strutture sportive e scuole degne di quel nome ma anche del sistema fognario che dovrà mettere la parola fine allo scorrimento di liquami e cattivi odori nelle cantine e nei garages delle abitazioni di Librino.
Per di più, anche a volerla considerare un'opera utile, la pista ciclabile che verrà realizzata sarà di appena un chilometro, esattamente un decimo di quello previsto nel progetto iniziale nel quale l'itinerario è di oltre 10 km. Il Bando prevede scavi di sbancamento, pavimentazione stradale, costruzione di muretti, posa in opera di condotte e caditoie, posa in opera di apparecchi illuminanti e opere provvisionali di sicurezza, punto. Costo totale tra lavori, oneri e altre spese, come da progetto, due milioni di euro.
C'è dunque il rischio che vengano spesi tutti questi soldi per un'opera che con tutta probabilità diventerà una sorta di replica di quanto fatto al lungomare: una pista corta e inutile, con l'aggravante che qui di vista ce ne sarà ben poca e non certo sul mare.