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Livio Tempesta: storia di ordinario "degrado scolastico" tra vandali, spazzatura e disagio sociale

07-04-2017 02:47

Barbara Corbellini

Cronaca, San Cristoforo, scuola, cristaudo, maresciallo salvo mirarchi, lampioni, palazzo della cultura, valore cultura,

Livio Tempesta: storia di ordinario "degrado scolastico" tra vandali, spazzatura e disagio sociale

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Odori nauseabondi, parte della ringhiera esterna distrutta e depredata, residenti e persone di altri quartieri che gettano i rifiuti accanto alla scuola, pilastri della facciata in pessime condizioni, la palestra e l'impianto antincendio non esistono: questa la drammatica situazione di una delle scuole più difficili di San Cristoforo dove i docenti vengono aggrediti e rapinati e nessuno sembra avere il coraggio di avvicinarsi da quelle parti. Salvatore Romano della I circoscrizione: "Da anni abbiamo segnalato gli innumerevoli problemi, ma per ciò che compete il comune siamo ancora in alto mare! Possibile che le scuole delle periferie debbano fare questa fine?"



Il personale composto da 77 professionisti non ce la fa più alla "Livio Tempesta". In una struttura degradata e in pessime condizioni igenico sanitarie, tra emergenze sociali e delinquenza, diventa un'impresa impossibile gestire tutti i bambini e i preadolescenti dell'istituto comprensivo.



A lanciare il drammatico appello agli enti competenti sono il consigliere della I circoscrizione Salvatore Romano e il preside Tarcisio Maugeri che segnalano nuove criticità e ricordano la lunga lista di quelle ancora irrisolte.


della scuola oggi non è certo dei migliori: due mesi fa è stata


rubata, quasi interamente, la ringhiera

che circonda


 

l'edificio, lasciando pericolosamente scoperti i pannelli rimasti.


Per quanto riguarda le condizioni igenico sanitarie, di recente la scuola purtroppo è diventata il punto di riferimento di incivili che gettano la spazzatura in prossimità dell'edificio nonostante la presenza di cassonetti della differenziata.


"Le via Greco e Ronsisvalle, le due strade laterali, sono ormai sede di discariche abusive -dichiara Salvatore Romano- Il personale scolastico si è lamentato tante volte e, a detta loro, sono sia residenti sia persone fuori quartiere a gettare vicino ai cassonetti


copertoni di macchine

, a cui spesso i vandali danno fuoco,


vecchi mobili ed eternit

. Servono ditte specializzate per rimuovere questo materiale. Il problema è che dispongono di un determinato budget per poter intervenire e se finisce bisogna aspettare i fondi dal comune. Ma l'Amministrazione comunale, come si sa, è sempre senza soldi. Il resto è facile da immaginare!".


Spesso la spazzatura non viene raccolta per settimane e il pessimo odore rimane anche dopo la rimozione, tutto ormai è impregnato. L'aria irrespirabile. E pensare che bambini e adulti frequentano quotidianamente quest'edificio. Anche


lastre di vetro rotte

 vengono gettate in modo da formare dei mucchi in prossimità dei cassonetti e la strada, in via Ronsisvalle, diventa impraticabile e pericolosa.


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La struttura deve fare i conti anche con i problemi irrisolti: in alcuni pilastri


grandi buchi

 lasciano vedere in maniera chiara ed evidente lo scheletro di ferro all'interno. In caso di pioggia si salvi chi può: ormai la situazione di continuo


allagamento davanti al piazzale

 su via Gramignani è diventata una costante. "Quando piove si crea un lago -racconta il consigliere della I circoscrizione- Ci è stato riferito dall'assessore ai Lavori Pubblici Luigi Bosco che il problema principale è il tubo di scarico non funzionante ma non si sa quando intendono risolverlo".


I ragazzi


non hanno nemmeno una palestra

dove poter sfogare le proprie energie, per non parlare dell'


impianto antincendio inesistente.

La situazione è pesante anche da un punto di vista sociale e di sicurezza: il preside dell'istituto denuncia una serie di atti avvenuti dall'inizio dell'anno scolastico fino ad oggi.


"Io e alcuni docenti abbiamo subito delle aggressioni da parte di genitori e minacce verbali. I ragazzi per "giocare" si lanciano i banchi addosso e lo scorso 19 dicembre un allievo ha tentato di scappare dal papà, correndo sul tetto della scuola. La


rabbia repressa

e la


violenza

sono senza limiti. Bisognerebbe iniziare dal risanamento della struttura".


"Questi ragazzi avrebbero bisogno di esprimersi nel modo giusto -sostiene preoccupato Tarcisio Maugeri- conoscere realtà nuove, fare attività psico-motorie finalizzate alla canalizzazione della rabbia e dell'aggressività, attività di laboratorio e uno sportello psico-pedagogico permanente. Hanno bisogno di essere ascoltati, ma nei contesti da dove provengono nessuno lo fa".


Tra le richieste, inascoltate, che la scuola e la I circoscrizione hanno segnalato al Comune di Catania ci sono la realizzazione dell'impianto antincendio, una video sorveglianza della zona per evitare atti vandalici, la presenza di vigili urbani durante gli orari di entrata e di uscita e soprattutto la manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura.


venuti dal comune a fare sopralluoghi per verificare le condizioni della struttura e nient'altro -dichiara Romano- Per le altre proposte stiamo attendendo da tempo, fatto sta che ad oggi la situazione è quella che vedete. Riguardo la video sorveglianza ci hanno risposto che


non ci sono fondi".

Ricordiamo che la Livio Tempesta di via Gramignani fa parte dell'elenco di 28 scuole in cui deve essere realizzato l'impianto antincendio, ma ancora per questa struttura non è stata avviata 


nessuna gara d'appalto.

Come al solito, non resta che attendere.


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