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Emergenza rifiuti, discariche a un passo dal collasso. Il ministro Galletti: "La Sicilia rispetti gli accordi"

08-07-2016 14:25

Ettore Ursino

Cronaca, catania, crocetta, discarica, impegni di spesa, presunti scafisti, bollette energia, bollette gas,

Emergenza rifiuti, discariche a un passo dal collasso. Il ministro Galletti: "La Sicilia rispetti gli accordi"

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I due grandi impianti ancora aperti, quelli di Trapani e Grotte San Giorgio, non riescono a smaltire la spazzatura. E la riforma chiesta da Roma al governo Crocetta è ancora ferma al palo. Inerzia che ha irritato il ministro dell'Ambiente Galletti che da Catania avverte: "Commissariare è sempre una soluzione estrema, ma la Regione e i Comuni facciano le cose che si sono impegnati a fare nei tempi giusti"



"Commissariare è sempre una soluzione estrema, ed è una cosa che io non voglio prendere in considerazione". Lo ha affermato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, a margine di un incontro sulla mobilità sostenibile promosso dall'Anci a Catania ,sulla nuova emergenza rifiuti esplosa da alcuni giorni in Sicilia.  



Il ministro ha ricordato che "in Italia ci sono regole che funzionano, quindi è una questione di volontà. Non posso commissariare la volontà, ci penseranno i cittadini a farlo per gli amministratori che non fanno il loro mestiere". Galletti ha sottolineato che nella raccolta dei rifiuti in Sicilia "ci sono dei ritardi storici" e "un ricorso alle discariche che è intollerabile", con "una percentuale di differenziata bassa rispetto al resto d'Italia e agli obiettivi europei e c'è una mancanza di impianti". Il ministro ha ricordato che "è stato fatto un accordo con Regione e Comuni con obiettivi chiari e tempi per la realizzazione certi per rendere la Sicilia autosufficiente per lo smaltimento dei rifiuti". 



Proprio ieri è scaduto il termine fissato dall'intesa tra la Regione e il ministero dell’Ambiente che prevedeva l'avvio di accordi da parte del governatore Rosario Crocetta per mandare rifiuti fuori dalla Sicilia. La riforma che dovrebbe riorganizzare la gestione con l’ente unico chiesto dal governo centrale è ancora ferma sul tavolo della giunta regionale. Inerzia che ha irritato non poco il ministero dell'Ambiente che ieri durante un incontro con l'assessore Vania Contrafatto ha minacciato: "Siamo pronti a ritirare l'intesa, quello del governatore non è un comportamento istituzionale".



TRAPANI E GROTTE SAN GIORGIO A UN PASSO DAL COLLASSO - La nuova emergenza sta mettendo a dura prova le due grandi discariche ancora aperte, quelle di Trapani e di Grotte San Giorgio, a Lentini. Quest’ultima discarica, che serve tra l’altro il comune di Catania, non riesce a smaltire l’enorme quantità di tonnellate di rifiuti conferiti da decine di comuni della Sicilia occidentale che prima insistevano sugli impianti di Siculiana e di Bellolampo. Una lunga coda di autocompattatori, anche di vari chilometri, attende per ore davanti i cancelli di Grotte San Giorgio di poter scaricare i rifiuti.   



L’emergenza è scoppiata in quasi tutte le province dell'Isola. Cassonetti stracolmi e cumuli di spazzatura sono visibili in tanti centri: da Agrigento a Mazara del Vallo; da Modica ad Alcamo; da Bagheria a Cinisi; da Marsala e Calatafimi-Segesta. Insomma, la Sicilia ancora una volta è in ginocchio, è nel caos per un’emergenza annunciata.



Secondo Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente segretario e direttore dell'AnciSicilia “bisogna intervenire in maniera chiara, coraggiosa e nell'interesse dei cittadini. Vanno messe in campo riforme serie e strutturali". Sul caos rifiuti interviene anche Legambiente che sottolinea: "Sono trascorsi 15 giorni dal presunto accordo fra la Regione siciliana e Roma e ancora nulla è stato fatto. Le discariche sono al collasso, la legge di riforma sul settore dei rifiuti non è stata approvata". Il capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone definisce l’emergenza “ormai esplosiva” e attacca il governatore Crocetta e l'assessore Contrafatto che “continuano a perdere tempo e a riflettere su quali possano essere le migliori soluzioni”. 



Il ministro Galletti ha sottolineato di "non avere competenze sulla Sicilia" ma è "chiaro" ha osservato "che seguirò tutto con la massima attenzione", anche perché se "ci saranno ulteriori ritardi siamo a un passo dall'emergenza". "Voglio che la Regione e i Comuni facciano le cose che si sono impegnati a fare nei tempi giusti", ha ribadito Galletti.



Messaggio chiaro e forte: se la Regione non manterrà gli impegni presi si arriverebbe alla rottura con il governo nazionale. A quel punto il sistema andrebbe al collasso, perché i rifiuti si dovrebbero trattare a norma di legge per 40 giorni e non per 12 come adesso in deroga, e gli impianti aperti andrebbero in tilt subito.


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