sudpresslogo

facebook
instagram
youtube
whatsapp

Il giornale che pubblica una notizia e scatena l'inferno

sudpresslogo

CONTATTI

multigrafica-grafiche-mediterraria-sud-nera2

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

 

Direttore editoriale

Pierluigi Di Rosa

Direttore Responsabile

Elisa Petrillo

 

salute2
sudlife2
sport2
sudlife2
hitech2
sudlife2
sport2
gusto2
style2

redazione@sudpress.it
direttore@sudpress.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

redazione@sudpress.it
direttore@sudpress.it
editore@sudpress.it
tel: +39 339 7008876 (solo messaggi wapp)

sudapalermo2
sudapalermo2
sudapalermo2
sudapalermo2

Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010 – PIVA 05704050870 - ROC 180/2021
Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

Su SudSport Massimo Oliveri: «Il mio programma per far crescere il Cus Catania»Su SudSALUTE Al via l’installazione della nuova Risonanza Magnetica all’Ospedale “Gravina”Su SudGUSTO Sicilia, profumo di luppolo e passione: il 10 maggio “Birrifici Aperti” racconta l’Italia della birra artigianale📺 SudTALK | Mercoledì 7 maggio in diretta alle 20 su Radio Studio Centrale TV: Il potere della Parola e la forza del FemminileSu SudHiTech “Idee in Azione”: le migliori startup studentesche messinesi puntano su AI, sicurezza e sostenibilità«Un Papa dal profumo di popolo» – Il sogno di suor Maria Trigila per una Chiesa che riconosca il ministero del diaconato femminile come atto di caritàSu SudGUSTO I Live Cinema Festival: il cinema King torna agli anni ‘70Alla Camera di Commercio del Sud Est continua il carnevale della SACSu SudSport Il Catania ha solo cominciato la scalata e nel frattempo c'è un altro arrivoSu SudSALUTE Banca dei tessuti attualità e prospettive: incontro al policlinico tra sanitari e parlamentari con esperti della banca dei tessuti del Veneto

Mafia, colpo al mandamento di Bagheria: 31 arresti

05-06-2014 09:54

redazione

Cronaca, arresti, carabinieri, clan, dda, mafia, palermo, Bompietro, guerra dei Roses, marcelletti,

 Un contributo fondamentale alle indagini è arrivato dai commercianti. 44 quelli che hanno hanno pagato il pizzo ma una ventina di loro  ha denunciato 


Redazione



Cambia forma, a volte diventa silenziosa, ma la mafia c’è sempre. Gli arresti di oggi nell'ambito dell'inchiesta denominata RESET, lo provano, tracciando un quadro abbastanza chiaro di come stiano le cose nella provincia palermitana. Dalle indagini coordinate dalla DDA palermitana è emerso che c’è un organo decisionale provinciale, il “Direttorio” e all’interno della consorteria “ la testa dell’acqua”, ovvero un vertice strategico, individuato nel boss Giuseppe Di Fiore, a cui tutti obbediscono.



Con il duro colpo di oggi, gli equilibri sono stati nuovamente toccati.



Un’operazione che ha coinvolto 500 carabinieri, per un’indagine coordinata dalla DDA palermitana e dunque dal procuratore Messineo, dall'aggiunto Agueci, e dai sostituti Malagoli e Mazzocco. Sono 31 gli arresti tra vecchi e nuovi boss e gregari del mandaento di Bagheria che comprende le famiglie di Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia.



Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, estorsione, rapina, detenzione illecita di armi da fuoco e danneggiamento a seguito di incendio.



 Con Fiore sono stati arrestati anche  Nicolò Grecos,  Carlo Guttadauro, fratello di Filippo e Giuseppe,  Giuseppe Comparetto, uomo d'onore di Villabate, ed Emanuele Modica, di Casteldaccia, Emanuele Cecala, originario di Caccamo, coinvolto nell'inchiesta sul tentato omicidio dell'anziano boss Pietro Lo Iacono. 



 Nel corso delle indagini sono inoltre Modica e Cecala, sono stati  identificati come gli esecutori materiali dell’omicidio di Antonino Canu, ucciso Caccamo il 28 gennaio 2006 perché chiedeva il pizzo senza alcuna autorizzazione e  e del tentato omicidio di Nicasio Salerno a Caccamo il 23 agosto 2005.



 Un contributo fondamentale alle indagini è arrivato dai commercianti. 44 quelli che hanno hanno pagato il pizzo ma una ventina di loro  ha denunciato quanto accaduto, seppur messo alle strette dall’ evidenza del fatto emerso dalle indagini. Un segnale, forte. "Un dato importante, mai accaduto prima", il comandante provinciale dei carabinieri Pierangelo Iannotti. “Nel corso delle attività d’indagine sono state accertate 44 estorsioni: 19 consumate, 25 tentate. Ben 18 ai danni di imprese edili e 16 ad attività commerciali. Per la prima volta in quel contesto ambientale ben 20 vittime hanno confermato la pressione estorsiva alla quale erano sottoposti alcuni anche da decenni”.



Ma ad aiutare le indagini sono stati anche  due pentiti, il killer Sergio Flamia e il geometra Enzo Gennaro.


NEWSLETTER

Rimani aggiornato su tutte le news e gli eventi promossi da Sudpress

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER