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PUA- STELLA POLARE: PARLA RENZO BISSOLI

12-08-2013 20:23

Autore

Abbiamo parlato ampiamente del progetto PUA, il famoso progetto di riqualificazione della Plaja che prevede la realizzazione di un mega complesso rice

Abbiamo parlato ampiamente del progetto PUA, il famoso progetto di riqualificazione della Plaja che prevede la realizzazione di un mega complesso ricettivo con un grande centro congressi, un acquario,  un parco tematico tipo Gardland, un parco acquatico, un Museo di Storia Contemporanea, quattro centri federati CONI di tennis, nuoto, canoa, slalom.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il 3 marzo di quest’anno sul nostro giornale abbiamo pubblicato un articolo relativo alle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Santo La Causa. Il collaborante parla più volte di un grosso investimento alla Plaja al quale la mafia sarebbe interessata. Spiega che si tratta di un investimento che prevede edifici e strutture ricettizie ed offre un identikit del soggetto che se ne occupa. La Causa parla di un imprenditore del nord.

 

L’unico grande progetto previsto per la Plaja è sicuramente il PUA.

 

 

 

 

 

Successivamente, il dott. Renzo Bissoli bolognese che si occupa del grande progetto PUA querela i responsabili dell’articolo.

 

 

 

 L’imprenditore adesso, intervistato da noi, intende chiarire dubbi e perplessità sul PUA.

 

 

 

Renzo Bissoli, ci riceve nel suo ufficio in un pomeriggio di questo caldo agosto.

 

 

 

Il primo impatto non è dei migliori,  nonostante sia molto cordiale Renzo Bissoli sottolinea il suo risentimento per aver associato la sua immagine alla mafia e ancor prima della domanda afferma:

 

"Io e la mafia? Mai! Io questi non li ho mai visti ne conosciuti, non ho mai avuto pressioni da nessuno e non ho mai dato un euro a nessuno né politici né mafiosi”. 

 

 

 

 

 

La chiarezza delle parole del dott. Bissoli quasi spaventa. Le definizioni prettamente sicule con cui l’imprenditore precisa  sono in contraddizione con il suo accento continentale.

 

 

 

Bissoli continua: “Io sono convinto che la mafia i soldi se li fa dare da chi glieli vuol dare,  se  poi qualcuno di loro  per vantarsi  raccontasse di fare parte di questo progetto io non lo so”.

 

 

 

E riprende:  “Sono a Catania dal 2002 da quando è uscito il PUA perché ho immaginato di fare qualcosa che a Catania non ci fosse, partendo da un presupposto, che Catania non era e non è una destinazione turistica.

 

 

 

Ho immaginato di fare qualcosa che valesse la pena fare a Catania. Non potendo intervenire sul centro storico perché non sono un amministratore, ho pensato alla Plaja. Ho immaginato degli attrattori turistici in altri segmenti.”

 

 

 

L’imprenditore sottolinea che si tratta di investimenti esclusivamente privati. L’investimento è di circa 500milioni di euro.

 

Poi descrive il progetto e chiarisce:

 

 

 

“Le strutture prevedono delle attività che danno reddito cioè alberghi e un piccolo centro commerciale. Se volete io lo faccio altrimenti io ho il mio lavoro, non ci tengo più di tanto.”

 

 

 

Bissoli tiene a spiegare quanto sia fondamentale questo progetto per Catania e chiarisce alcune questioni da noi messe in risalto.

 

 

 

Distanza Aeroporto: “ Il progetto è stato modificato e  spostato di 1000 metri dall'aeroporto. E’ tutto autorizzato. L’Enac ha certificato, è tutto in regola. Una nuova pista è già prevista ed il PUA non intacca lo sviluppo  dell’aeroporto”.

 

 

 

 

 

Cianciopoli: “Ciancio non sarà socio di niente è un mero venditore di un pezzo di terreno. Possiede soltanto il 25% del terreno. I proprietari in tutto sono 18, i terreni erano tutti agrumeti, gente che li possiede da secoli”.

 

 

 

 

 

Decementificazione: “La decementificazione riguarda quello che c’è sulla spiaggia. Noi siamo in regola perché la struttura è lontana dal mare, la legge n. 431,  dell’8 agosto  del 1985 (La legge Galasso) che prevede la tutela dei beni naturalistici ed ambientali in Italia,non viene violata.

 

 

 

Oltretutto in 120 ettari,  sul  40% dello spazio, verrà fatto un parco urbano che Catania non ha mia visto: bambinopoli e piste ciclabili. Il rapporto di copertura è del 15% su tutta l’area. Ecco il PUA.”

 

Queste le dichiarazioni di Renzo Bissoli imprenditore del nord che sereno afferma: “Quando siete pronti mi fate sapere”.

 

 

 

 

 

 

 

Sono state quindi chiarite alcune questioni.

 

 

 

Sulla distanza della struttura non sarebbe, dunque, possibile porre nessuna osservazione al dott. Bissoli visto che l’Enac ha certificato e autorizzato. Allo stato attuale a noi però non risulta nessun progetto sull’Aeroporto.

 

 

 

Sulla questione Cianciopoli, l’imprenditore Mario Ciancio Sanfilippo è proprietario del 25% di tutta l’area su 18 proprietari. Quindi, su 120 ettari il 25% dovrebbe corrispondere a 30 ettari.  E’ una vasta area, ma sicuramente una casualità.

 

 

 

Sulla decementificazione, la legge Galasso prevede un’azione di tutela all'interno di aree individuate e non esclude totalmente l'attività edificatoria, ma la sottopone all'approvazione degli enti preposti alla tutela, nonché al Ministero del Beni Culturali ed Ambientali. Quindi tutto da verificare o comunque già approvato secondo quanto ci viene raccontato dal dott. Bissoli?

 

L’intervista dataci dal dott. Bissoli è stata certamente utile, e però,  al di là dei toni cortesi e dei chiarimenti offerti, alcuni dubbi restano.

 

 

 

 

 

C’è da chiedersi, per esempio, se siamo in presenza di un benefattore (viene da Bologna per regalare un Centro da 500 milioni a Catania). Può essere.

 

 

 

 

 

C’è da chiarire chi metterà i 500 milioni di euro che serviranno.

 

C’è ancora da comprendere quali ditte effettueranno i lavori.

 

 

 

 

 

C’è necessità di trasparenza ed è necessario essere chiari.

 

 

 

Per questo continueremo a tenere i riflettori puntati su questa vicenda.

 

 

 

Perché la mafia lo considera un grosso affare, anche se Renzo Bissoli li definisce dei millantatori.

 

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L’imprenditore bolognese spiega il progetto Pua: “Inizierò quando Catania sarà pronta. Mai avuto pressioni mafiose”


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Simona Scandura


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