PACE un esempio dalla Sicilia normanna e una necessità di governo oggi
È stato grazie a Roberto Nanfitò, giornalista anche lui e storico Segretario Generale dell'Autorità Portuale di Catania, che ho conosciuto l'autrice ci cui pubblichiamo questo accorato appello: Stefania Bonifacio.
Ci siamo incontrati e ne ho potuto conoscere l'energia contagiosa, la cultura strepitosa, l'urgenza incontenibile di trasferire, soprattutto ai giovanissimi con i suoi laboratori didattici, l'enorme tradizione di bellezza e curiosità di cui è portatore, troppo spesso inconsapevole, il popolo siciliano.
È l'erede di una personalità leggendaria della divulgazione culturale: il prof. Santi Correnti, mitica figura che chi ha una certa età a Catania non può non aver incontrato in quelle magnifiche gite con cui le scolaresche degli anni '70 e seguenti erano condotte a conoscere le meraviglie della città di Catania, quella che "Melior de cinere surgo".
Un impegno da onorare e sostenere. (PDR)
Avete mai sentito parlare di re Ruggero II, il sovrano siciliano il cui nome ancora riecheggia dalla storia perché mai osò impugnare la spada per muovere guerra ai nemici, ma con la forza persuasiva della parola costruì un governo di pace impreziosito da opere d’arte che ancora oggi costituiscono vessilli di dialogo fondato nell’armonia e nelle bellezza.
Osservate entrando nello spirito del tempo, la solenne cattedrale di Cefalù, entrate nella sovrumana vastità di silenzi, nella sua impalpabile regalità, immergetevi nella dolcezza infinita dell’abbraccio cosmico dei Cristo benedicente e lì scoprirete che come fondamento di una siffatta meraviglia sta una parola che per sessantaquattro anni si è fatta concretezza: PACE.
Osservate entrando nello spirito del tempo, la solenne cattedrale di Cefalù, entrate nella sovrumana vastità di silenzi, nella sua impalpabile regalità, immergetevi nella dolcezza infinita dell’abbraccio cosmico dei Cristo benedicente e lì scoprirete che come fondamento di una siffatta meraviglia sta una parola che per sessantaquattro anni si è fatta concretezza: PACE.
Entrate nell’ aurea spazialità della Cappella Palatina, lasciatevi inondare dalla sua luminosa solennità e anche lì troverete una pietra miliare che ha un suono e un significato : PACE.
La scintillante bellezza dell’arte musiva bizantina, le geometrie divine della cultura islamica e la composta regolarità dell’architettura latina sono fuse in un dialogo d’arte e d’amore.
Spirito saggio e lungimirante, Ruggero II, padre di Costanza d’Altavilla e nonno di colui che dai contemporanei e dai posteri verrà chiamato “Stupor mundi”, Federico II di Svevia, giammai fece ricorso alle armi, sebbene la Sicilia all’epoca fosse un mosaico di popoli, con prevalenza di presenza araba.
Il dialogo è stato il fondamento con il quale il sovrano siciliano costruì un regno provvido di ricchezze d’arte e munifico di sapere scientifico, valorizzando quel diverso che era apportatore di una cultura contemporaneamente antica e nuova.
Se avesse dichiarato guerra, noi oggi non avremmo avuto siffatti gioielli d’arte.
Meditate voi governanti di oggi sulle vostre dichiarazioni che nella vostra bocca si tingono già di sangue innocente.
Meditate, voi che correte da un seggio parlamentare a un altro coi vostri abiti eleganti e le deputate con le chiome acconciate dai parrucchieri che si spostano con voi come inseparabili consulenti d’immagine, voi che sulle vostre parole che si scagliano come dardi infuocati, pesano le sorti dei popoli che piangono sulle vostre decisioni grondanti di odio e di sangue.
Le affermazioni che vengono divulgate sono provocazioni al conflitto mondiale che cancellerebbe ogni forma di vita, a cominciare da quella dei vostri figli ai quali avete concesso tutti gli agi e capricci per provare a farli essere felici.
Per non essere coperti dall’onta, per non soccombere alla stoltezza che vi farebbe solo essere governatori del male, rimediate costruendo la PACE, non con l’invio di armi che non fanno altro che provocare l’essere umano, stimolandolo a muovere guerra, a uccidere ancora, ma almeno una volta siate concordi a preservare quello che i vostri e i nostri gloriosi padri hanno costruito, dimostrando che è la PACE che vi renderà merito.
“Beati gli operatori di PACE….