Raaccogliamo e rilanciamo il senso di disagio che sta sempre più attanagliando imprenditori e famiglie italiane, lasciate in balia di speculazioni commerciali su beni essenziali che rischiano di arrecare danni irreversibili.
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Giovanni Mangano gestisce con la sorella lo storico ristorante di Ognina Longanà , appartenente alla sua famiglia da un cinquantennio, ed è il coordinatore regionale per la Sicilia dell'associazione Confedercontribuenti.
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Siamo andati a trovarlo pochi minuti dopo aver ricevuto la poco gradevole visita di dipendenti dell'azienda municipale del gas ASEC con l'ordine di distacco dell'utenza per morosità , adempimento sospeso per formalizzare la rateizzazione di quanto dovuto.
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Ed è una condizione che sta riguardando centinaia di aziende e famiglie catanesi, che diventano migliaia in regione, milioni nel paese.
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Il disagio sta rapidamente diventando sconcerto perché risulta incomprensibile come sia possibile che le varie autorità rappresntativa, a partire dal governo centrale, il precedente e l'attuale, non abbiano ancora trovato una soluzione ad un problema che risultava annunciato già da mesi.
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Fenomeno ancora più grottesco per il fatto che a speculare sono aziende pubbliche italiane che pagano le tasse all'estero e vessano i cittadini iteliani: roba che Kafka si sarebbe buttato all'interno del cratere centrale dell'Etna, pace all'anima sua.
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Mangano è durissimo: "Si stanno comportando come la mafia che quando non paghi il pizzo ti mette la bomba e ti fa chiudere, qua ci fanno fallire togliendoci luce e gas!"
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La denuncia riguarda anche gli affari che sta facendo la malavita, dotata di enormi risorse liquide sta approfittando della crisi per rilevare a basso prezzo aziene e beni di imprenditori che non ce la fanno più a sostenere i costi.
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L'appello è per interventi concreti ed immediati: "Gli imprenditori e le famiglie vogliono pagare il giusto, ma metteteci nelle condizioni di farlo."
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