IN-COM-PREN-SI-BI-LI
Mentre il centrosinistra con le primarie, per quanto "asfittiche", ha già trovato da tempo il suo assetto attorno a Caterina Chinnici e l'outsider Cateno De Luca continua la sua cavalcata e incassa consensi, il centrodestra pare cullarsi su sondaggi vittoriosi che rischiano di essere clamorosamente smentiti dal clima di confusione che stanno creando con una comunicazione da pollaio.
È comprensibile la necessità di mostrare muscoli in campagna elettorale, anche quando è del tutto inutile e probabilmente anche fastidioso per chi assiste allo spettacolo, ma se si superano i limiti della decenza e si appare sguaiati e isterici, allora ci sicomplica la vita e diventa un boomerang.
Il quadro dovrebbe essere molto più semplice e probabilmente finirà per come deve essere, ma lasciando strascichi che potevano essere evitati con tutti questi veti incrociati e del tutto insensati, persino infantili, a volte ridicoli quando non patetici.
Il fatto poi della coincidenza delle elezioni regionali con le politiche non è vero che complica il quadro, anzi se ci fosse un minimo di ragionevolezza, dovrebbe averlo già semplificato.
Abbiamo visto come a sinistra lo scenario si sia subito chiarito, a destra invece gioca un ruolo decisivo la scelta dei presidenti delle regioni a più vicina scadenza: Sicilia immediata e poi Lombardia e Lazio.
È una perdita di tempo ormai melensa continuare a giocare sulla possibilità di ricandidare Musumeci: non esiste alcuna possibilità e non gli si fa un bel servizio continuando ad utilizzarlo per alzare prezzi o ottenere visibilità, non è un bel servizio per un uomo ormai di una certa età con una fortunatissima carriera che poteva guadagnarsi l'onore delle armi ed invece lo si sta riducendo una macchietta: non è bello e non è elegante.
La finiscano i finti sostenitori che hanno già superato la soglia del cinismo.
I contendenti nell'alleanza di centrodestra, lo sappiamo, sono tre: Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia.
E qua il ragionamento dovrebbe essere logico, lucido.
Giorgia Meloni, che si sta giocando anche la premiership nazionale e quindi dovrebbe saper mostrare maggiori doti di mediazione, ha particolarmente a cuore il Lazio, sua terra d'origine, roccaforte elettorale che dovrebbe vedere in corsa per la presidenza un più che fedelissimo della stessa Meloni, Francesco Lollobrigida, addirittura parente in quanto marito della sorella Arianna. Più blindato di così.
La Lombardia è invece roccaforte della Lega e pensare che possa abbondanarla per opzionare una Sicilia in cui, almeno al momento, la rappresentanza elettorale è affidata alle truppe storicamente più ballerine e voltagabbana che ci siano, col rischio che l'indomani delle elezioni se ne tornino a sinistra, sembrerebbe un azzardo da sprovveduti, difficile da ipotizzare.
Per la Sicilia non resta quindi che Forza Italia ad avere titolo ad esprimere la presidenza, non foss'altro perché proprio in Sicilia è rimasto un fortissimo serbatoio elettorale in grado di trascinare l'intero centro destra in una competizione in cui i numeri, soprattutto a livello nazionale, non saranno così chiari come si spera.
E allora perché ancora tutti questi giochetti, quando sarebbe utile e necessario che i candidati, o le candidate presidenti possano cominciare a viso aperto a mostrarsi agli elettori parlando finalmente di contenuti e provando a dare una svolta ad una campagna elettorale che speriamo sia meno brutta di come sta cominciando.
E chi sta continuando con questa girandola di dichiarazioni sconclusionate si sta assumendo la responsabilità di rendere ancora più velenoso il quadro politico: e non ne abbiamo bisogno.
La Sicilia ha bisogno di conoscere i suoi candidati e di farlo subito per decidere nel modo meno dannoso possibile e magari, chissà, ne esce qualche sorpresa.
ORA FINITELA,
SIATE SERI SE VOLETE MANTENERE
UN MINIMO DI RISPETTO