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SI VOTA IL 25 SETTEMBRE: E ADESSO TUTTI ACCATTONI A PIETIRE PER UN VOTO

05-08-2022 07:07

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus,

SI VOTA IL 25 SETTEMBRE: E ADESSO TUTTI ACCATTONI A PIETIRE PER UN VOTO

51 giorni di goduria a vederli umiliati a chiederti il voto

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Li abbiamo subìti per quasi 5 anni. Questi ultimi sono stati i peggiori della storia repubblicana.

Hanno combinato più danni di una bomba atomica.

Hanno sprecato risorse pubbliche per miliardi e occasioni per decine di prossime generazioni.

Hanno contribuito a distruggere quel che resta dell'ambiente, continuato ad inquinare i mari, prosciugare i fiumi, scassare strade.

Hanno fatto fallire migliaia di aziende, licenziare milioni di lavoratori, aumentare la povertà come mai nella nostra storia.

Hanno minato alle fondamenta le basi della convivenza civile, annientato la cultura e l'arte, messo a rischio la pace sociale.

 

Quella nazionale è stata la più assurda legislatura che si potesse immaginare.

Quella regionale siciliana non è neanche descrivibile.

 

Adesso, comunque e malamente, è finita, sono finite entrambe le legislature, plasticamente insieme.

 

La mandria di cialtroni che ha compromesso il nostro tenore di vita, che ha trasformato l'interesse generale in merce di scambio ed ogni spazio pubblico in bancomat personale, va a casa, almeno la maggior parte di loro non sarà riconfermato, se non altro perché si riducono i seggi a disposizione.

 

Certo non è purtroppo sperabile che il quadro possa migliorare nel breve perché si sono creati un sistema autoconservativo, con meccanismi elettorali che non consentono spazi all'innovazione. 

Ma il sistema è imploso, su questo non c'è dubbio e qualcosa cambierà se non si vorrà scatenare la furia popolare che è ai limiti della sopportazione.

 

Adesso, per 51 giorni, sino al fatidico 25 settembre, assisteremo alla più svariate metamorfosi, alle più umilianti conversioni.

 

Diventano di colpo modesti, cattolici praticanti se parlano con cattolici, ebrei con gli ebrei, musulmani con musulmani: sono capaci di tutto per un voto, di sostenere ogni cosa ed il suo contrario, delle promesse più bizzarre.

 

Prima irragiungibili ed altezzosi cambiano forma i parlamentari in scadenza, quelli con cui non si riusciva mai a parlare, che non rispondevano mai a nessuno, col cellulare segretissimo e decine di segretari per poterli raggiungere, di colpo diventano affabili, cominciano a mandarti messaggi whatsapp personalizzati,  gli auguri di compleanno per te  e persino per il tuo cane.

 

Si informano della tua salute, adesso vogliono sapere se hai bisogno di qualcosa, che fa tuo figlio, se hai il posto auto disabili sotto casa.

 

Adesso sono tutti lì, a pietire un voto, anche uno solo in famiglia: "se tu sei impegnato, magari quello di tua moglie..."

 

Ci sono personaggi con i manifesti 6x3 sulle strade da settimane senza neanche il simbolo del partito perché non sanno ancora neanche con chi si candideranno ma lo faranno comunque: tanto che importanza ha?

 

Per non dire di quelli già passati da destra a sinistra come fossero diligenze.

 

E poi ci sono anche quelli più spregiudicati, alcuni già sotto processo proprio perché non hanno scrupoli neanche a chiedere voti alla mala e ce li ritroviamo di nuovo candidati senza che niente e nessuno li abbia fermati.

 

Questi, cari colleghi elettori, sono i 51 giorni della riscossa.

 

Vedere questi soggetti così indifesi, così terrorizzati di non essere eletti, di perdere i privilegi per la stragrande maggioranza di loro immeritatamente lucrati per anni, è una grande soddisfazione, è un'occasione imperdibile, da gustare come un vino pregiato, con raffinato cinismo.

 

Non tutti fanno schifo gli uscenti, ovviamente, la maggior parte si, e anche tra le "nuove proposte" non se ne annunciano di brillanti, forse sarà possibile individuarne qualcuno meno peggio, che magari in un contesto più civile possa contribuire a fare qualcosa di buono: proveremo a trovarlo.

 

Intanto sono 51 giorni da godersi, perché dopo ricominceranno a fare danni e che questi siano limitati dipende dal voto che ciascuno di noi esprimerà e probabilmente sarà il più importante della nostra storia.

 

Almeno sino al prossimo.

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