È una notizia importante che merita l'apertura del giornale perché, se effettivamente realizzata in tempi rapidi, potrebbe contribuire a cambiare il volto di una zona della città devastata da precedenti scelte politiche improvvide quali la chiusura repentina dei plessi ospedalieri Vittorio Emanuele e Santo Bambino che ha provocato la totale depressione di tutto l'indotto economico che vi ruotava intorno, con tutto quello che ne è conseguito in termini di depressione sociale.

Adesso, finalmente, è stata premiata la tenacia dell'attuale governance dell'ERSU di Catania con il presidente Mario Cantarella ed il vice presidente Salvo Cannizzaro che hanno sin dal loro insediamente prestato particolare attenzione nel cercare soluzioni per la risolvere la cronica carenza di alloggi da destinare alla popolazione studentesca fuori sede.
Di ieri la notizia che la giunta regionale ha approvato un atto che concede in comodato d'uso gratuito l'ex presidio ospedaliero "Santo Bambino" di proprietà dell' Azienda ospedaliera universitaria Policlinico di Catania e che sorge tra le vie Antico Coroso e Plebiscito: l'obiettivo è sfruttare i fondi previsti dal PNRR per convertirlo, appunto, in residenza universitaria.
"L’Ersu, infatti, - si legge nella nota emanata dalla regione - è considerato soggetto eleggibile a proporre interventi di residenzialità universitaria con i fondi del Pnrr, destinati a cofinanziare il 75 per cento dei costi previsti. Per accedere alle risorse messe a disposizione dal ministero dell’Università, però, si rendeva necessaria la piena disponibilità dell’immobile da ristrutturare. "
Già da tempo l'ERSU di Catania aveva chiesto formalmente di poter utilizzare una struttura ospedaliera tra quelle dismesse in zona centrale per ampliare l’offerta di posti letto agli studenti fuori sede: ogni anno, infatti, a fronte di circa 3.000 richieste solo 600 possono essere soddisfatte. L’ex ospedale individuato permetterebbe di accrescere notevolmente la disponibilità di alloggi studenteschi e, tra l’altro, è ubicato nelle vicinanze di diverse facoltà universitarie.
L'atto si aggiunge a quello altrettanto recente che ha destinato un'ala dell'ex ospedale Vittorio Emanuele all'Accademia di Belle Arti presieduta dalla prof. Lina Scalisi, da tempo alla ricerca di spazi adeguati per l'attività didattica.
Immaginare adesso quelle zone popolate ed animate da centinaia di studenti universitari apre una speranza per il recupero e rilancio di un quartiere della città che merita la giusta attenzione.
Adesso è fondamentale supportare gli enti deputati nella fase di progettazione e velocizzare al massimo la loro realizzazione: sarebbe un delitto imperdonabile fermarsi all'annuncio.
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