PERFETTO EPILOGO
PER UNA CITTÁ
IN CUI TUTTO
È
DISASTRO, SCANDALO, VERGOGNA
L'immagine della firma farlocca che avrebbe dovuto salvare i sogni e l'onore degli appassionati tifosi rossoblu resta una delle pagine più miserevoli della narrazione di una città che ha raggiunto livelli di pochezza intellettuale, prima ancora che culturale e morale inconcepibili.
Alla fine infatti i nodi vengono al pettine ed in questo caso la bomba atomica, firmata dal Sostituto Procuratore Fabio Regolo, è partita via PEC dalla cancelleria del Tribunale alle 18.55 del 4 novembre: destinataria la società Calcio Catania Spa.
Oggetto: Sezione Fallimentare presso il Tribunale di Catania fissazione udienza 16/1172021 ore 9.00
Nella sua istanza il PM parte da alcune affermazioni di principio generale che spiegano come occorra il massimo scrupolo nella valutazione di tutti gli elementi possibili, alla valutazione di "progetti di recupero e di ristrutturazione idonei o comunque possano consentire una prognosi favorevole sulla capacità solutoria dell'impresa", e qualora riscontrate queste potenzialità "dovrà negarsi l'esistenza dello stato di insolvenza, potendo invece ritenere esistente una crisi momentanea dovuta ai più svariati fattori."
"Questa positiva valutazione prospettica però - prosegue laconicamente il PM - nel caso di specie è impossibilitata dalla gravità dell'esposizione debitoria."
"Dagli atti emerge che la società è fortemente indebitata, ha uno squilibrio finanziario indotto da una struttura reddituale insufficiente che rende la società incapace di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni.
La società allo stato non risulta aver depositato alcuna pianificazione industriale strategica, alcun piano di ristrutturazione serio e credibile che consenta di prospettare un recupero di flussi finanziari che possano consentire l'approvvigionamento dei mezzi di produzione e regolare le proprie passività scadute ed in scadenza."
"Agli atti atti di codesto Tribunale, vi sono documenti prodotti da questio Ufficio nell'ambito di una precedente prefallimentare avanzata nei confronti della medesima società nel maggio del 2020."
E ancora: "Oltre a tutto quanto già precedentemente dedotto, ad oggi risulta dall'annotazione della Guardia di Finanza l'esistenza di debiti della convenuta nei confronti di Riscossione Sicilia SpA per oltre euro 37 milioni (come iscritto a ruolo) con un residio di 14 milioni.
Lo stesso Collegio Sindacale ha trasmesso a questo Ufficio ai sensi degli artt. 2485 e 2486 c.c. una relazione con la quale si registra la perdita integrale del capitale e si ritiene sussistente una situazione di insolvenza.
Dalla relazione dell'organo di revisione emerge in modo evidente l'impossibilità di risanare la società nel breve periodo visto che la transazione fiscale è decaduta, il socio unico non ha immesso la liquidità necessaria a fare fronte alle imminenti scadenze e non esistono investitori interessati ad immettere finanza esterna."
"Allo stato, in definitiva, risulta con certezza la posizione debitoria accertata in atti, nonché lo stato di insolvenza e definitiva incapacità di fare fronte alle proprie obbligazioni."
Da qui il definitivo ricorso della Procura della Repubblica per la dichiarazione di fallimento del Calcio Catania SpA con sede legale in Catania via Etnea 221.
Se così si intrecciano le iniziative giudiziarie penali e civili, deve registrarsi anche quella della Procura Federale Sportiva che denuncia gli inadempimenti da parte degli amministratori del Calcio Catania: