
Che ormai il "livello" raggiunto dalle più varie "rappresentanze politiche" sia arrivato oltre ogni più fervida e maliziosa immaginazione non occorre di alcuna prova scientifica: è nei fatti, nella cronaca raccontata ogni giorno.
Siamo oltre l'incredibile, al di là del bene e del male.
E oggi ne raccontiamo una che nella sua comica dinamica ne è esempio classico, probabilmente plastico oltre che giudiziario e forse anche clinico.
In apertura diciamo subito che speriamo vivamente di essere querelati anche noi da sindaco e assessori di Aci Catena, considerato che affermiamo sin d'ora di condividere e rilanciare le affermazioni del direttore Umberto Teghini sulla vicenda dei morti sepolti nelle fioriere, anche perché quella del risarcimento per le querele temerarie che subiamo sta dventando una quota consistente del nostro fatturato e ci diverterebbe aggiungere anche questa.
Veniamo al caso.
Nel mese di marzo il quotidiano La Sicilia ha pubblicato un articolo del giornalista Mario Grasso che raccontava la grottesca vicenda che accadeva nel comune di Aci Catena dove l'amministrazione del sindaco Sebastiano Oliveri si è dimostrata incapace a costruire sufficienti loculi cimiteriali, costringendo i suoi cittadini ad essere sepolti nelle...fioriere.
L'articolo era semplice ed efficace e mostrava anche le immagini delle improvvisate tombe:

A stretto giro la notizia viene ripresa dal direttore di Sicrapress Umberto Teghini in una delle sue seguitissime rassegne stampa che ogni giorni pubblica in diretta video sulla pagina facebook della testata che edita con la collega Lucy Gullotta.
Ed ecco il video "incriminato":
Ribadiamo: ne condividiamo contenuti e toni, che anzi giudichiamo persino troppo gentili e moderati.
Non si capisce infatti per cosa dovrebbero vergognarsi dei pubblici amministratori, pagati con soldi pubblici, se non per una simile incapacità che arriva addirittura a non riuscire a garantire un servizio essenziale come l'adeguamento di un cimitero e quindi la degna sepoltura dei suoi cittadini che, invece, finiscono con i loro poveri resti nelle fioriere.
Per cosa dovrebbero vergognarsi se non per questo?
Ma la notizia surreale è che invece di andarsi a nascondere, o più propriamente tornarsene a casa, gli illuminati amministratori di Aci Catena decidono di querelare il direttore Teghini perché secondo loro avrebbe leso la loro intonsa immagine.
E spudoratamente non hanno il coraggio di querelare a titolo personale, ma lo fanno coinvolgendo l'ente pubblico comune di Aci Catena, arrivando a convocare una giunta, con la partecipazione e collaborazione del Segretario comunale Francesco Lo Giudice, e deliberare l'autorizzazione ad aggredire giudiziariamente il direttore Teghini per aver detto molto meno di quanto chiunque a conoscenza di un fatto così assurdo potrebbe pensare e dire di questi signori.
A deliberare sono 4 assessori su 6: presenti il sindaco Sebastiano Oliveri, che "invita a deliberare", il vice sindaco Lorena Liuzzo e gli assessori Giovanni Pulvirenti e Grasso Alfio.
Assenti gli assessori Andrea Licciardello e Chiara Milazzo.

Opportuno segnalare che con questa genialata questi signori hanno esposto il comune di Aci Catena al risarcimento delle spese e dei danni subìti da Teghini e che saranno quantificati all'ovvio esito di questa aggressione giudiziaria, e con questo i cittadini di Aci Catena, oltre a finire da morti nelle fioriere dovranno anche mettere mano al portafoglio.
Siamo davvero messi male, troppo male, in quanto a "rappresentanza politica": verrà il momento di tornare ad un minimo di decenza, speriamo non sia troppo tardi.
Intanto ci auguriamo di essere querelati anche noi: con il risarcimento dei danni faremmo una bella beneficenza.
Magari donando ad Aci Catena delle...fioriere...