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Espugnato dai carabinieri il fortino della droga a San Cristoforo: 25 arresti

08-06-2021 07:33

redazione

Cronaca, Focus,

Espugnato dai carabinieri il fortino della droga a San Cristoforo: 25 arresti

In via Piombai, 10 mila euro di incasso al giorno. Donne spacciavano con i bambini in braccio

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati da reparti specializzati dell’Arma (Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento “Sicilia”, Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili), stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo nei confronti di 25 persone indagate, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.


L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea e condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Piazza Dante, ha consentito di disarticolare un sodalizio criminale che gestiva una fiorente “piazza di spaccio” di cocaina e crack in Via Piombai (10.000 euro l’introito giornaliero),  centro nevralgico dello storico quartiere catanese di San Cristoforo.

L’attività di spaccio avveniva principalmente all’interno del cortile comune alle abitazioni della famiglia del capo piazza, in cui si poteva accedere soltanto tramite due portoni blindati e che era costantemente sorvegliato da cani di grossa taglia oltre ad un avanzato sistema di videosorveglianza attivato per proteggere gli spacciatori dall’eventuale irruzione delle forze dell’ordine. 

 

Nel corso delle indagini gli investigatori dell'ARMA hanno accertato il ruolo delle donne del clan che spacciavano persino con i figlioletti in braccio.    
 

L’operazione ha infatti delineato la partecipazione attiva nell’organizzazione di tre donne fra cui la moglie e la cognata del capo piazza, le quali gestivano i guadagni, occultando il denaro incassato, nonché affiancavano e talvolta sostituivano gli uomini della famiglia nel controllo ed organizzazione delle attività, non curandosi affatto, in alcuni frangenti, della presenza dei figlioletti in tenera età. 
 

Alcune delle vedette considerate poco attente, inoltre, venivano state picchiate e costrette a subire derisioni ed umiliazioni di vario genere per mano del capo piazza che immortalava il tutto con il proprio cellulare e ne postava i video sui social, al fine di avvalorare pubblicamente la loro posizione di subordinazione (uno di essi era stato costretto addirittura a “tuffarsi” nel contenitore dell’immondizia oppure a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante, etc.).

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