
Se un guasto ad un impianto di pre-trattamento rifiuti di una discarica provoca quello che sta accadendo a più della metà dei comuni siciliani, è di tutta evidenza che si tratta di un sistema che non funziona. E si annuncia l'ennesima estate drammatica. Ma nonostante tutto quello che accade, nessuno riesce a trovare una soluzione: perché sono tutti troppo scarsi o perché serve a qualcosa stare sempre in emergenza? Accade da qualche giorno che in contrada Coda Volpe, territorio di Lentini, le file ai cancelli della discarica rifiuti della Sicula Trasporti siano chilometriche, con gli autisti degli autocompattatori costretti ad attese notturne di oltre 5 ore. La Sicula Trasporti è una delle discariche più grandi d'Europa e vi scaricano i propri rifiuti 250 dei 390 comuni siciliani, tra cui grandi città come Catania, Messina e Siracusa. L'azienda della famiglia Leonardi, che sfiora i 100 milioni di fatturato, è considerata un modello di eccellenza, ma evidentemente basta un granello nel delicato ingranaggio per mandare in tilt l'intera regione.

Recentemente alcuni controlli della Guardia di Finanza sul corretto conferimento di alcune tipologie di rifiuti hanno rallentato le operazioni di smaltimento, così come la decisione di osservare rigidamente gli orari di apertura degli impianti: in pratica, quello che accade in contrada Coda Volpe provoca delle conseguenze a catena che poi si riverberano inevitabilmente sulla cittadinanza, sino a compromettere decoro e salute pubblica di intere città. È quello che sta avvenendo e proprio mentre le città si riempiono di turisti e il caldo crescente aggrava i già seri problemi di cumuli di immondizia per le strade. Infatti, la conseguenza del fatto che le aziende di raccolta non possono scaricare i loro camion con i rifiuti raccolti è, alquanto banalmente, che non possono raccoglierne altri che così restano per le strade.

A Siracusa il sindaco ha appena ordinato ai cittadini di tenersi a casa i rifiuti prodotti, mentre a Messina non è stato ordinato ma caldamente consigliato. Catania non è ancora emergenza ma ci stiamo arrivando. Ora, ma è ancora sopportabile che non si riesca ad affrontare con un minimo di lungimiranza il problema dei rifiuti? Possibile che tutto sia sempre lasciato ad un'approssimazione così assurda che produce l'unico risultato di mantenere uno status quo che sembra fatto apposta per cristallizzare interessi che diventano un freno allo sviluppo di un'intera regione e, spesso, anche un pericolo?