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ODA: il Tribunale ordina ai "liguri" di mollare la presa

14-06-2017 11:53

Pierluigi Di Rosa

Cronaca,

ODA: il Tribunale ordina ai "liguri" di mollare la presa

Appena emessa la sentenza che ordina al Conservatore del Registro delle Imprese di riconoscere i poteri del Commissario Vescovile Adolfo Landi e l'avv

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Appena emessa la sentenza che ordina al Conservatore del Registro delle Imprese di riconoscere i poteri del Commissario Vescovile Adolfo Landi e l'avvenuta decadenza, già il 6 marzo, del CdA ligure. Ancora impedito il pagamento degli stipendi perché i dati contabili non sono ancora stati consegnati al commissario ed i computer tenuti sotto chiave e presidiati da vigilantes.

 

Accolte pienamente le argomentazioni che il prof. Aurelio Mirone ha sottoposto al Tribunale di Catania in difesa delle ragioni dell'Arcivescovo Metropolita Salvatore Gristina e del Commissario Vescovile Adolfo Landi nella grottesca vicenda che ha da qualche mese messo a serio rischio l'Opera Diocesana Assistenza.

 

Mentre continuano ad emergere nuovi aspetti della gestione "ligure", l'ultimo che stiamo approfondendo riguarda la sprecata opportunità di rilancio del Villaggio Madonna degli Ulivi, continuano i disagi causati da una resistenza che prosegue nonostante i pronunciamenti di tutte le autorità.

 

Attualmente, nonostante siano disponibili i relativi fondi, risulta impedito il pagamento degli stipendi del personale perché al Commissario non è consentito (da vigilantes armati, comandati dall'amministratore delegato Alberto Marsella che evidentemente non intende tornare a sistemare libri a Savona), l'accesso alle procedure necessarie per elaborare le buste paga.

 

Il Tribunale di Catania, presieduto da Adriana Puglisi, relatore Mariano Sciacca con Nicola La Mantia, ha ripercorso con dovizia le fasi della querelle, riconoscendo valide tutte le ragioni giuridiche addotte dal prof. Mirone che ha dimostrato l'origine ecclesiastica dell'ODA e la piena legittimità delle decisioni assunte dal Vescovo nonostante il tentativo di svuotarne i poteri con una modifica statutaria che permane misteriosa ma scongiurata nei suoi effetti perversi dall'abilità della difesa.

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Adesso quest'ultimo pronunciamento dovrebbe poter consentire, nei tempi tecnici più rapidi possibili, di ripristinare un minimo di legalità.

 

A meno che qualcuno non decida di proclamarsi imperatore decretando via Galermo sede dell'impero, proseguendo nell'occupazione.

 

Dopo tutto quello che abbiamo letto e raccontato, non ci stupiremmo.


La sentenza del Tribunale di Catania che ordina al Conservatore di registrare i decreti del Vescovo.

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