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12 milioni per Parco Repubblica? Il triplo rispetto a un parco nella zona élite milanese

17-04-2025 06:00

Christian Costantino

Terzo speciale, parco repubblica, san berillo, catania,

12 milioni per Parco Repubblica? Il triplo rispetto a un parco nella zona élite milanese

Se un parco a San Berillo è costato 12 milioni di euro, a Milano, nella zona più esclusiva d’Italia, quanto dovrebbe costare? Il primo di una serie di confronti

E chi poteva immaginare che San Berillo fosse più cara del quartiere più prestigioso d’Italia: Isola, Milano.

 

San Berillo, zona martoriata e nota per i suoi cantieri biblici, oggi ci viene presentato dall’amministrazione comunale come l'ennesima opera pubblica che stravolgerà le sorti di Catania; insomma, un po’ come come il futuro porto turistico.

 

Ma il punto è un altro, se un parco da 35.000 metri quadri a San Berillo costerà 12 milioni di euro (340 euro al metro quadro), a Milano, nella zona più esclusiva d’Italia, che prezzi troveremo?

 

Se ci spostiamo a Milano, nella fetta che rappresenta la banana blu italiana, scopriamo che lì, a due passi dalla Torre Solaria di Boeri, è stato realizzato un parco urbano: la Biblioteca degli Alberi, 90.000 metri quadrati con 14 milioni di euro

 

Conti alla mano: 156 euro al metro quadrato. Per intenderci, parliamo della zona del Bosco Verticale, piazza Gae Aulenti, La torre Galfa di Melchiorre Bega, etc… 

 

Nel parco meneghino troviamo: 

 

• Foreste circolari, 135.000 piante.

• Percorsi tematici (con poesie annesse), area yoga e pista per fare jogging.

• Gestione culturale attiva con 300 eventi l’anno curati da Fondazione Riccardo Catella.

 

Poi area giochi per bambini, area fitness, un’area relax con chaise longue in legno,  luci soffuse, aree pic-nic con panchine, labirinto di cespugli, un laghetto e una fontana.

 

E se vogliamo dirlo, e dobbiamo dirlo, il progetto del parco milanese è stato affidato a uno studio prestigiosissimo: studio Inside Outside insieme ad uno dei più brillanti designer mondiali, Piet Oudolf.


Praticamente a questo parco manca solo l'area per lanciare razzi ed è completo.

 

 

 

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E noi?

 

A Catania si spende più del doppio (anzi,  2,85 volte in più) per ogni metro quadrato di parco, in un’area che, nel documento ufficiale del Comune, viene descritta come degradata, occupata da parcheggi e soggetta a vincoli.

 

Ma cosa prevede il progetto?

 

• Sistemazione di marciapiedi, corsie preferenziali, 27.000 metri quadri di verde… da piantare.

• Pensiline, un impianto di illuminazione e videosorveglianza.

• Qualche gioco per bambini, panchine, arredo urbano contemporaneo.

• E naturalmente le spese accessorie: espropri, oneri di sicurezza, direzione lavori, branding e cartellonistica (anche quella è documentata).

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Per “immagini fotorealistiche di intervento” si intendono i render, render che non sono gratuiti sia per quanto riguarda questo parco che tutti i render che abbiamo visto in questi anni e di cui già Pierluigi Di Rosa ha parlato QUI.

 

Il tutto calato in un contesto ancora oggi privo di identità, con problemi di sicurezza e totale desertificazione commerciale, qualche associazione coraggiosa tenta di fare il massimo, ma arranca, zoppica.

 

Il documento della Giunta comunale parla di “opportunità per lo sviluppo, imprenditorialità e turismo” ma nel progetto non c’è traccia di veri servizi, nessuna attività economica prevista e nessun impatto concreto sulla qualità della vita.

 

Solo un rendering, un disegnino ecco.

 

Un’opera che sa di barbatrucco urbano finanziato a forza col PNRR perché -parliamoci chiaramente- questi soldi devono essere necessariamente spesi, per questo vogliamo capire il perché di questa disparità di prezzo tra i due parchi e, attenzione, abbiamo voluto prendere il fiore all'occhiello dei parchi italiani.

 

C’è da chiarire un altro aspetto fondamentale: anche immaginando un parco fatto bene, con tutti i sacramenti — giochi, verde, panchine e chiosco — la condizione catanese resta quella di un Uroboro, il serpente che si mangia la coda.

 

Un parco pubblico, se collocato in una zona in declino, non riqualifica magicamente il quartiere: si degrada con esso.

 

La riqualificazione urbana vera non si fa con un rendering, ma con uno studio delle esigenze della zona.
Chi vive il quartiere? Di cosa ha bisogno? Qual è il suo ruolo nel disegno complessivo della città?

 

Chi entra a San Berillo viene catapultato in un'altra dimensione e tante volte abbiamo trattato il tema della prostituzione, della spazzatura, dei ragazzi sotto droghe stesi a terra insieme ai loro cani... insomma, pensare che questo parco — costoso — ribalti (o anche solo aiuti) la situazione è una follia.

 

È un po’ come mettere un bel divano in una catapecchia: fa scena, ma si riempie di muffa in una settimana.

 

Vogliamo invece prendere un po' di tempo su base d'asta e su il resto dei dettagli della gara; ne parleremo più avanti:

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Alleghiamo la documentazione qui, per trasparenza:

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