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"L'acqua c'è". La battaglia degli albergatori siciliani contro il NewYork Times

28-07-2024 06:30

Christian Costantino

Cronaca, Focus,

"L'acqua c'è". La battaglia degli albergatori siciliani contro il NewYork Times

La "siccità cerebrale" di chi dovrebbe risolvere i problemi e invece non fa che aggravarli

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Nonostante la crescita del settore turistico in Sicilia, con un numero crescente di imprese artigiane attive, la regione affronta disdette e mancate prenotazioni a causa della siccità.

 

È un mistero come tantissimi turisti (presumibilmente americani) stiano cancellando le prenotazioni a causa della siccità. Probabilmente, da bravi americani, confondono la siccità con l’assenza di acqua per lavarsi o quella da bere.

 

Non è un mistero; il New York Times ha pubblicato un report sulla siccità nel Sud Italia, che ha generato una psicosi legata all'acqua. 

 

Anche la stampa inglese ha evidenziato la scarsità d'acqua nel Paese. 

 

In un reportage, il Guardian ha descritto le campagne siciliane aride, con animali assetati che bevono da pozzanghere di fango. 

 

Questo tipo di narrazione dei media internazionali ha irritato Daniela Santanchè

La ministra del Turismo sostiene che articoli come quelli del New York Times danneggiano il turismo internazionale in Sicilia.

Ecco spiegata l’ondata di paura tra i turisti, preoccupati per la disponibilità di acqua nelle strutture ricettive.

 

Gli albergatori, i proprietari di B&B e i ristoratori, con molta ironia, riescono a contrastare l’articolo del New York Times, cercando di invogliare i turisti, italiani e non, a capire che l’acqua “l’avemu”, lasciando in vista taniche o grandi bottiglie d’acqua.

 

Ecco una foto da un albergo agrigentino che non lascia spazio a fraintendimenti:

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Dobbiamo fare una digressione.

 

Prendersela con i giornalisti per aver fatto il proprio mestiere può servire da sfogo, ma non è la soluzione ideale. 

I giornalisti, quando mostrano le nostre difficoltà idriche, non lo fanno per fare un torto alla Sicilia. 

 

La siccità c'è e ne abbiamo parlato talmente tanto che anche i giornali esteri hanno capito dell'emergenza. 

Pietro Lorefice, pentastellato, fa luce sulla questione siccità in Sicilia: “Renato Schifani aveva richiesto 130 milioni a Roma, ma a maggio ne sono stati inviati solo 20 dalla Protezione civile. Ad oggi, con questi 20 milioni assolutamente insufficienti se non ridicoli per un cataclisma del genere, solo il 17,1% delle opere è stato completato e un ulteriore 30,1% è in corso di ultimazione”.

 

Se il Ministro del Turismo, anziché attivarsi per trovare una soluzione, preferisce sfogarsi contro i giornalisti che mostrano la realtà dei fatti, ci accorgiamo che la siccità non è solo in Sicilia, ma anche a Palazzo Madama.

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