È di certo la campagna elettorale più strana che si sia mai vista, almeno da queste parti.
I candidati sindaci girano come le madonne pellegrine, deportati da un incontro all'altro a ripetere sempre gli stessi slogan.
La passerella di ministri che accarezzano bambini, visitano malati e incontrano attempati velisti è al limite della goliardia.
D'altra parte antimafiosi di ritorno e movimentisti solitari fanno la loro parte presenziando a tutti gli incontri in cui sono sempre gli stessi.
Anche gli incontri con le “categorie” non sono da meno e la palma di quella più bizzarra sinora se l'è guadagnata la governance appena insediata di Confindustria Catania che ha ricevuto i candidati sindaci che ne sono usciti più confusi di quanto non lo siano in genere.
La rassegna stampa dell'incontro l'ha fatta in maniera precisa il quotidiano La Sicilia, che ha addirittura dato il titolo ad un affermazione lanciata senza rete dal vice presidente vicario di Confindustria Catania Gaetano Vecchio: “Trantino nomini Caserta assessore al bilancio”.
Una boutade da bar dello sport che in un simile contesto rende problematico valutare in termini positivi il ruolo di un'organizzazione da cui ci si aspetterebbe una maggiore incisività sul piano della proposta e che probabilmente già soffre la scelta di rendere preponderanti edili e trasportatori nel board.
Una battuta che ha dato la possibilità al candidato fuori dai poli di affermare che Confindustira Catania ha così dimostrato che destra e sinistra sono parte dello stesso sistema, riuscendo così ad offendere tutti.
È indicativa anche l'unica frase che viene riportata del cav. Angelo Di Martino, neo presidente che in molti definiscono “onorario" ma non abbiamo capito perché: “Ogni politica di sviluppo parte da tre capisaldi: sviluppo della zes, riqualificazione della zona industriale, implementazione delle infrastrutture.”
Un pò scarnetta come visione.
Insomma, in un confronto tra candidati sindaci e le più importanti aziende del territorio ci si poteva attendere di più ed è un problema per la città se il dibattito è questo.
Dall'altro lato arrivano gli immancabili comitati per il “Controllo Popolare Antimafia” che, come sopra, sono sempre gli stessi e si raccontano tra di loro: anche questo è un problema per la città.
E negli enti pubblici le cose non vanno meglio.
A denunciare un caso è il CODACONS, che ha appreso di una singolare riunione.
In pratica i componenti dei Comitati Consultivi dei vari ospedali di Catania hanno avuto la brillante idea di convocare, anche loro, i candidati sindaci presso il Policlinico di via Santa Sofia.
Il CODACONS e l’Associazione ART.32-97- AIDMA Associazione Italiana Diritti del Malato, “ritenendo improprio l’uso dei suddetti loghi e organizzazioni sanitarie per incontri dal carattere esclusivamente politico che esulano dalla finalità consultiva indipendente prevista dalla legge per i Comitati Consultivi delle Aziende Ospedaliere, hanno dato incarico al proprio ufficio legale al fine di valutare ogni azione legale più opportuna a tutela delle associazioni che compongono i vari comitati.”
Mancano ancora 10 giorni alle votazioni e ne vedremo di certo ancora di belle, tutto tranne idee intelligenti per far ripartire questa benedetta città.