Ce ne siamo occupati più volte. E non solo noi, ovviamente.
Quella dei rifiuti in Sicilia è una gestione folle, spesso criminale.
Da decenni, una vergogna intollerabile che ormai è diventata una vera e propria emergenza anche sanitaria, meno appetibile mediaticamente di qualsiasi pandemia, ma probabilmente più resistente: NON C'È VACCINO CHE POSSA RISOLVERLA.
Occorrerebbero legislatori, governanti, amministratori, dirigenti e funzionari capaci ed efficienti, magari anche moderatamente onesti: a quanto pare dalle nostre parti questi requisiti minimi appaiono miraggi.
I risultati, in ogni campo, parlano chiaro: siamo in mano ad un branco, nella migliore delle ipotesi, di incapaci.
Ora, per quanto riguarda il campo dei rifiuti scatta l'ennesima emergenza, al solito annunciata da mesi, anzi da anni, senza che nessuno degli imbecilli preposti, e pagati, per affrontare questo genere di problemi sia riuscito ad individuare una soluzione. Non ci tentano neanche.
Sono tutti troppo impegnati a sommare voti di preferenza, se di provenienza delinquente meglio ancora.
La discarica della Sicula Trasporti, con i proprietari finiti in galera e attualmente gestita da tre amministratori giudiziari, presso la quale conferiscono rifiuti circa 250 comuni, tra cui quello di Catania, ha comunicato che a far data 10 settembre non potrà accogliere più di 600 tonnelate al giorno, mentre sino ad oggi ne riceveva 1600: ai profani la cosa non dirà nulla, basta segnalare che la sola Catania ne produce 500!
Essendo sature anche tutte le altre discariche della regione, significa che l'immondizia rimarrà sui compattatori e quella nei cassonetti per le strade non potrà essere raccolta, rimanendo a marcire per chissà quanto tempo.
L'alternativa è quella paventata da molti: trasferire i rifiuti oltre lo Stretto, magari all'estero, con enormi costi di trasporto e smaltimento.
Una demenza stratosferica.
E qua torna d'attualità il bislacco appalto per la raccolta dei rifiuti del comune di Catania aggiudicato per due lotti a due ditte già note alle cronache e per quello più importante, Catania Centro, andato addirittura deserto.
Lo strambo capitolato, oltre alle altre bizzarrie sui calcoli di costo e servizi non previsti, contiene la clausola vessatoria del trasporto a carico della ditta nel caso di discariche in loco non disponibili.
In pratica, secondo gli scienziati redattori del bando, se per esigenze imprevedibili, magari correlate come adesso alla incapacità della regione di garantire lo smaltimento, fosse necessario trasferire i rifiuti in Kamchatka o magari sulla Luna, i relativi costi, indefinibili e non preventivabili, dovrebbe caricarseli la ditta aggiudicatrice dell'appalto.
Chiaro che solo un imprenditore completamente scemo, se non altro, potrebbe assumere un alea di rischio così irragionevole.
Tanto assurdo che risultano pendenti dei ricorsi giudiziari in sede amministrativa, ma il TAR di Catania se ne è lavato le mani giudicandoli inammissibili per cavilli legulei, mentre il CGA se la sta pensando: nel frattempo la situazione sta precipitando e si spera che questi giudici amministrativi abbiano abitazioni nei pressi di cassonetti, così almeno possono rendersi conto del costo sociale delle decisioni non prese.
A Catania, manco a dirlo, la situazione determinata dalle condizioni in cui si trova Sicula Trasporti, oltre a confermare l'emergenza ormai sanitaria oltre che estetica dei prossimi giorni, dimostra in maniera definitiva quanto sia irragionevole il bando approvato dal comune di Catania ed annuncia quanti problemi creerà alla cittadinanza.
Ma non è roba da uscire di testa?