È arrivata la sentenza di primo grado della Corte dei Conti: 96 pagine che ognuno sta leggendo e commentando come più conviene alla propria parte.
La alleghiamo in calce per i duri di stomaco e forti di testa, o forti di stomaco e duri di testa: è lo stesso.
Il succo è che viene confermata la responsabilità per tutti gli imputati già accertata dal giudice monocratico, ma le pene sensibilmente ridotte: della metà quelle pecuniarie e, per quanto riguarda l'interdizione decennale dai pubblici uffici, comminata in prima istanza, il collegio si è ritenuto incompetente, rinviando la decisione al giudice ordinario.
E proprio su questo la polemica promette di salire di tono, anche perché, molto stanamente questa "incompetenza" per l'interdittiva è valsa solo per la parte politica, sindaco ed assessori che se la sono vista derubricare, mentre non altrettanto per i revisori dei conti che, nella stessa sentenza, l'hanno avuta confermata per ben cinque anni.
Ci sarà un motivo logico che ad una prima lettura sfugge e magari qualcuno riuscirà a spiegare, perché appare debole il principio che l'interdizione è stata cassata solo per gli imputati che l'hanno chiesto (amministratori politici ed un revisore) e non anche per quelli (i restanti revisori) che non hanno avuto la brillante idea..
Adesso si aspetta la reazione formale della Procura che ha strenuamente difeso le ragioni dell'accusa che, in effetti, in gran parte delle motivazioni della sentenza pareva ottenere ragione, salvo poi nelle ultime pagine subire una repentina virata che ha condotto ad una riduzione della parte sanzionatoria, soprattutto quella più importante, appunto, dell'interdizione.
Intanto queste le condanne: BIANCO Vincenzo, 24.339,1 euro; BOSCO Luigi, euro 22.148,6; D'AGATA Rosario, euro 22.148,6
GIRLANDO Giuseppe, euro 22.148,6; LICANDRO Orazio Antonio, euro 11.074,3; DI SALVO Salvatore, euro 22.148,6;
CONSOLI MAGNANO SAN LIO Marco, euro 25.556,05; VILLARI Angelo, euro 22.148,6; SCIALFA CHINNICI Valentina Odette, euro 22.148,6; CITTADINO Calogero, euro 7.137,00; STRANO Natale, euro 10.705,5 e 5 anni di interdittiva; SCIUTO Fabio, euro 10.705,5 e 5 anni di interdittiva; BATTAGLIA Francesco, euro 7.137,00 e 5 anni di interdittiva; LO CERTO Massimiliano Carmelo, euro 7.137,00 e 5 anni di interdittiva.
Enzo Bianco, come da copione ormai consueto, ha subito giubilato:
Contento lui...
Non guasta ricordare che, a partire dal 1988, Enzo Bianco è stato sindaco della citta di Catania per circa 15 anni e gran parte dei mutui, alcuni ancora da pagare e accesi per finanziare spesa corrente, vennero contratti dalle sue amministrazioni.
C'è poco da essere soddisfatti.
A stretto giro è poi intervenuta la deputata Simona Suriano che ha spezzato l'entusiasmo dell'ex sindaco:
“Dinanzi a una condanna della Corte dei Conti, seppur mitigata rispetta a quella del giudice monocratico, per il dissesto del Comune non possono esserci parole di soddisfazione ma dovrebbero esserci solo le scuse per i cittadini”.
“L’ex sindaco e la sua giunta - continua Suriano - sono stati condannati al risarcimento di diverse migliaia di euro - prosegue Suriano - eppure hanno diramato dichiarazioni di giubilo. Evidentemente si vive in un Paese ormai malato ove un condannato festeggia baldanzoso con tanto di post sorridente sui social. A non sorridere sono i catanesi che hanno pagato anni e anni di malapolitica, dalla destra alla sinistra, e che ancora vivono i disagi del crack finanziario del Comune con tasse altissime e servizi scadenti. Quindi invece di festeggiare Bianco farebbe meglio a proseguire, legittimamente, nella difesa del suo operato ma dovrebbe chiedere scusa ai catanesi e non esultare come se avesse vinto il premio del miglior amministratore del mondo tra gli anni 2013-2018”.
Intanto pende ancora il procedimento penale che vede gli stessi soggetti sotto accusa insieme ad alcuni dirigenti.
Insomma, siamo ancora lontani dal vedere punito adeguatamente chi ha ammazzato Catania...