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Giovanni Cultrera di Montesano: "Diritto alla salute o diritto al lavoro?"

03-11-2020 05:56

M° Giovanni Cultrera di Montesano*

Cronaca, Cultura&Spettacolo, Focus, Giovanni Cultrera, Teatro Bellini Catania,

Giovanni Cultrera di Montesano: "Diritto alla salute o diritto al lavoro?"

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo la riflessione del Sovrintendente del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania

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Se il fine incontestabile è favorire il distanziamento sociale e ridurre i rischi di contagio connessi alla mobilità, perché penalizzare i teatri e graziare, ad esempio, i musei, che per fortuna restano aperti?

 

Eppure le sale teatrali e cinematografiche, equiparate inopinatamente ad altri luoghi e ad altre sale, erano state giudicate il posto più sicuro per via dei rigidi protocolli adottati.

 

Le restrizioni per i teatri sono state scelte che apparivano senz'altro opportune dove l'epidemia incalzava, e invece da noi hanno creato sperequazioni non giustificabili rispetto ad altre attività mantenute in essere.

 

Ne sappiamo qualcosa al Teatro Massimo Bellini, che il Covid ha colpito subito dopo il primo titolo della stagione lirica, la trionfale edizione di "Carmen" che ha fatto registrare tutte le sere il tutto esaurito.

 

Poi per noi, come per tutti, è calato il sipario, ma non ci siamo arresi e nel lungo lockdown a tenere saldo il rapporto con il pubblico sono state le gettonatissime serate streaming.

 

Intanto ci eravamo preparati con tutti i crismi a ripartire in estate per recuperare il tempo perduto.

 

Abbiamo convissuto con il virus adottando precauzioni severissime, lo abbiamo sfidato in estate a suon di sold out, alla Villa Bellini e in altri luoghi storici di Catania, fino al Teatro Antico di Taormina, superando in presenza perfino i tanto attesi concerti pop.
 

Sì, siamo stati premiati dal successo riscosso, oltre ogni previsione, dal cartellone estivo "Bellezza, Belcanto, Bellini", come dalla manifestazione "Bellini Renaissance", dedicata al Cigno etneo.

 

Un risultato di cui ringrazio il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l'Assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Manlio Messina, il vice Sindaco di Catania Roberto Bonaccorsi in continuità amministrativa con Salvo Pogliese, l'Assessore alla Cultura del.Comune di Catania Barbara Mirabella, il commissario straordinario dell'ente Daniela Lo Cascio, il direttore artistico Fabrizio Maria Carminati e le masse artistiche, tecniche e amministrative del Bellini.

 

Nei nostri progetti l'autunno avrebbe segnato il riavvio delle stagioni interrotte, lirica e sinfonica. Invece siamo stati di nuovo chiusi.

 

A soffrirne è certo l'utenza, la nostra utenza, sono i cittadini colpiti in un altro loro diritto primario, quello alla Cultura ed è il caso di dire alla Cultura del vivere, che nutre lo spirito ed è altrettanto essenziale come il cibo materiale.

 

Ma a fare in via immediata le spese del fermo, inutile nasconderlo, sono soprattutto i lavoratori degli enti teatrali pubblici e privati, così che indifferibile appare sostenere in via urgente e prioritaria le categorie che risultano economicamente più colpite. 
 

Passato quello che sembrava essere il momento peggiore, eravamo fiduciosi nella ripartenza anche artistica di una Regione in cui cultura e turismo sono voci chiave dell'economia. 

 

Immaginiamo di rivolgere queste considerazioni agli uomini delle istituzioni, proprio coloro i quali hanno il dovere di scongiurare che, in una fase tanto delicata, si consumi quel conflitto letale tra diritti costituzionalmente garantiti: salute, lavoro, s'è detto, ma anche cultura, libertà individuale, autonomie locali.

 

Mai come ora è infatti importante mantenere l'equilibrio su cui si fonda la loro tutela e inviolabilità: non solo attraverso i ristori annunciati, ma prevedendo - ove possibile - deroghe alla chiusura mantenendo aperti i teatri e le speranze di un vivere sociale per contrastare le psicosi da pandemia.

 

Sono passaggi che occorre consumare in concreto, valutandone conseguenze e risvolti che possono variare in base alle diverse condizioni di un determinato territorio. 

 

Ma il Covid è tornato a fare paura.

 

E l'ultimo DCPM di qualche giorno fa, e se ne attendono altri minacciosi a brevissimo, se da un lato mira encomiabilmente a garantire la tenuta del nostro sistema sanitario, dall'altro risulta pregiudizievole sotto l'aspetto occupazionale per tutto il comparto spettacolo, sport e turismo.
 

La Sicilia non è Lombardia, non è la Campania, non è nemmeno il Lazio.

 

I dati isolani hanno parlato chiaro, nonostante la diabolica curva è in costante risalita: mantenere aperte le sale teatrali era e sarà - qui - ancora possibile laddove si valuti attentamente la situazione locale avulsa da considerazioni di carattere generale, naturalmente rispettando le regole di sicurezza per adeguarsi alle quali teatri pubblici e privati hanno tutti affrontato costi assai onerosi con ingenti risorse umane.

 

Quid faciat?

 

Indubbiamente l'emergenza ci ha positivamente spinti ad elaborare soluzioni che saranno valide anche post Covid: smart working, streaming, rappresentazioni in tempi e luoghi alternativi.

 

La crisi, non è consolatorio, può così essere occasione di crescita individuale e collettiva.

 

E mentre il Teatro Massimo Bellini prepara già per i prossimi giorni il ritorno delle dirette streaming, non appare superfluo rilevare che per l’economia nazionale - e siciliana in particolare - turismo, sport e spettacolo sono un settore trainante, in grado di coinvolgere l'indotto di una vasta filiera, che non può essere ancora una volta lasciata orfana, senza il paracadute di una pronta e congrua erogazione di risorse.

 

Salvaguardia, quest'ultima, necessaria per la futura sopravvivenza del settore e, ancor prima, per la dignità economica delle maestranze, altra condizione che la Costituzione garantisce al lavoratore, senza che ciò si ponga in conflitto con l'irrinunciabile tutela della salute.

 

Le misure urgenti che infine si invocano non sono, come si potrebbe pensare, rimedi a breve termine, ma azioni lungimiranti per agevolare l'immediato e pieno ritorno all'attività, quando la lotta contro il Covid sarà vinta, il Teatro riavrà la sua egida socio-culturale e la normalità non sarà più un miraggio.


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Giovanni Cultrera di Montesano è il Sovrintendente del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania.

 

Laureato in pianoforte e in giurisprudenza con lode, il maestro Cultrera ha già tenuto 2000 concerti nei più famosi palcoscenici e teatri nazionali, europei ed internazionali in oltre 40 Nazioni.

Pianista di fama internazionale ma anche direttore artistico, docente universitario, imprenditore, Giovanni Cultrera di nobili origini ragusane, proviene dalla scuola catanese del maestro Giuseppe Cultrera e dalla tradizione musicale sovietica di Boris Petrushansky (Master Triennale Alto perfezionamento pianistico). 

 

La sua carriera é stata costellata da importanti riconoscimenti tra i quali, da ultimo, il prestigioso Premio Internazionale “Le Muse”, come una laurea ‘honoris causa’, lo scorso giugno 2017 nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio di Firenze.

 

Il maestro Giovanni Cultrera attualmente é titolare della cattedra di ‘Prassi esecutiva e repertorio Pianoforte’ e docente di ‘Diritto e legislazione dello spettacolo’ presso il Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania. 

 

È stato Direttore artistico della stagione concertistica internazionale inTEATRO “Fondazione Teatro Garibaldi” di Modica, delle stagioni concertistiche “Ibla classica international” e “Ibla sacra international”, dell'Agimus Ragusa- Nonsoloclassica. 
Sin dalla fondazione è stato Direttore Artistico per la sezione Musica della rassegna d'arte diffusa WonderTime.


Nella sua attività sono frequenti anche master classes, conferenze, convegni, e presiede giurie di concorsi in Italia ed all’estero.

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