Quest’anno il nostro Palio d’Ateno “finiu a schifiu”. Ormai lo sappiamo tutti, il controverso risultato ad ex aequo tra Ingegneria e Medicina non ha ancora smesso di far parlare di sè, anche a distanza di giorni. Noi di SudLife abbiamo già dedicato un intero articolo alla questione, cercando di ricostruire i fatti per filo e per segno, ma sentiamo che c’è ancora molto altro da dire.
È per questo che abbiamo intervistato telefonicamente Simone Di Guardo e Vito Asero, referenti per il Palio rispettivamente delle facoltà di Medicina e Ingegneria. Attraverso le loro parole sarà possibile capire i due diversi punti di vista, e perchè no, farsi anche un’opinione propria, che male non è di questi tempi.
“Sui criteri che sono stati adottati nel corso di quelle ore ci sono davvero molte ombre, e vi è la necessità di fare chiarezza per il bene del Palio e della sportività che vuole rappresentare” ci racconta Simone Di Guardo, che prosegue “Noi vogliamo bene al Palio, è per questo che pensiamo che il regolamento vada ampliato e rispettato, se ne parla ogni anno ma poi non si fa mai nulla”.
Ed è proprio il regolamento il tasto dolente di questa edizione del nostro Palio D’Ateneo. Come è stato possibile che ci siano stati così tanti errori e ribaltamenti del risultato? Sembra quasi una barzelletta, ma come sappiamo la vittoria è stata data prima a Medicina, poi ad Ingegneria, e infine è stato decretato il pareggio.
“Non si è capito secondo quale principio, dopo il riconteggio dei punti del Tabellone, sia stato dato un punto in più ad Ingegneria per quanto riguarda il limbo” Simone Di Guardo puntualizza “È stata fatta confusione, e si è parlato anche di criteri di differenze di turno e regole che non si erano mai viste. Il trailing si è trasformato all’ultimo secondo da una competizione con quattro gare da un’unico punteggio, a due gare con due punteggi diversi, e tutto questo ci penalizzava”.
“I ragazzi di Ingegneria si appellavano ad errori arbitrali, e malintesi relativi alle singole gare; noi [di Medicina n.d.r] pressavamo affinchè si applicasse semplicemente il regolamento. Anche per questo abbiamo chiesto il riconteggio ufficiale, e la riunione che poi c’è stata giorno 14 maggio ha dichiarato il pareggio”.
Ma cosa ne pensa “l’altra campana”, ovvero il rappresentante di Ingegneria? “Posso solo dire che avevamo dei video che dimostravano diverse scorrettezze, ma non sono stati presi assolutamente in considerazione dagli organi del CUS” ci spiega Vito Asero, che conclude:
“Come loro [Medicina] hanno fatto un ricorso sui punteggi, anche noi [Ingegneria] avevamo le nostre ragioni. Una gara della Staffetta era da squalifica per la squadra di Medicina, anche a detta dell’Arbitro. Sue testuali parole sono state ‘in una gara ufficiale avremmo squalificato, ma siccome siamo al palio abbiamo lasciato stare’.
È inconcepibile tutto ciò, quindi per lanciare un segnale forte, noi organizzatori del Palio di Ingegneria abbiamo concordato che la nostra Facoltà non parteciperà più al Palio D’Ateno per i prossimi anni. Noi ragazzi “perdiamo” uno o due mesi dietro al palio, lo facciamo con passione e pretendiamo come minimo il rispetto e la serietà delle regole”.
Dopo il 15 maggio, e nei giorni successivi, sembrava che il CUS potesse rivalutare ulteriormente il risultato, ma così non è stato. Ed è così che si conclude una vicenda francamente assurda e deprimente. Quello che resta è sicuramente tanta amarezza, da parte di tutti.