
Il comunicato è emanato dall'Ufficio Stampa della presidenza della Regione Siciliana, con tanto di secondo lancio per l'aggiunta del nome dell'assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà, che nella prima stestura era stato dimenticato: in effetti la competenza, almeno formale, sarebbe sua, ma la volontà pare sia tutta presdenzale.
E il presidente, non a caso, è Nello Musumeci che di storia dell'arte risalente al "Ventennio" è un vero appassionato.
E stavolta magari serve a qualcosa di buono: l'acquisizione al patrimonio della regione della Casa del Mutilato di Catania, in piazza Teatro Massimo, un gioello architettonico con interni davvero sorprendenti.

Questo il comunicato:
"La monumentale Casa del Mutilato di Catania passerà al patrimonio immobiliare della Regione Siciliana. Lo ha deciso il governo Musumeci che farà valere il diritto di prelazione sull'immobile di interesse storico, con l'obiettivo di trasformarlo in spazio culturale.
«Si tratta - commenta il presidente Musumeci - di un edificio unico nel suo genere, che sintetizza gli elementi fondamentali dell'architettura degli anni Trenta e che contiene importanti contributi artistici. Con la sua acquisizione diamo l'avvio al progetto per la realizzazione di uno spazio che farà rivivere a nuova vita, dopo anni di abbandono, questo gioiello nel centro etneo».
Realizzato nel 1939, su progetto dell'architetto Ercole Fischietti, l'edificio caratterizza, insieme al Palazzo delle Finanze e al Teatro Massimo, l'impianto scenografico di piazza Vincenzo Bellini. All'interno, il grande salone monumentale delle assemblee al piano terra e le ventuno stanze del primo piano sono affrescate da Roberto Rimini e arredate con elementi di art Decò. La facciata è decorata da sculture di Salvatore Juvara, Giuseppe D'Angelo e Salvo Giordano.
«È importante - aggiunge l'assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà - l'avere acquistato un bene di grande valore storico, culturale e artistico a lungo tristemente abbandonato che oggi, dopo l'acquisizione da parte della Regione, si aprirà ad un nuovo futuro.
La Casa del Mutilato, infatti, sarà destinata a sede museale, un prezioso tassello nella costruzione del grande polo culturale che interesserà il capoluogo etneo».
Anche questa è una storia annosa, che si trascina da almeno un quindicennio, da quando l'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra decise di vendere l'immobile di cui era proprietaria a Catania.
Intenzione che suscitò l'interesse dell'imprenditore della Sigenco, Santo Campione, poi tragicamente scomparso nel 2015 e con la sua società finita al centro di più di una querelle giudiziaria.
Il progetto di Campione era di trasformare la struttura in una sorta di albergo-museo o museo-albergo, a seconda delle interpretazioni.
Da lì uno scontro senza esclusione di colpi avviato prima dalla Provincia Regionale di Catania e poi dalla stessa Regione, intenzionate ad esercitare la prelazione.
Autorizzazioni, annullamento delle autorizzazioni, ricorsi, contro ricorsi e da quasi un ventennio l'immobile è chiuso.
Adesso, anno di grazia del Signore 2020, arriva la storica svolta.
Quindi, quasi satiricamente, proprio mentre non si sa come far riaprire le scuole, quasi quasi riaprono la Casa del ... Mutilato...appunto.